Sapevate che mangiare troppi formaggi e carne nella dieta, dopo i 50 anni sono pericolosi come il fumo?
A darne la conferma è uno studio condotto negli Stati Uniti all’Istituto di Longevità della ‘University of Southern California’ e pubblicata su ‘Cell Metabolism’. Lo studio guidato dal professor Valter Longo ha reso noto che una dieta iperproteica (composta quindi da latte, carne e uova), aumenta di ben 4 volte il rischio di morire di tumore.
In questa ricerca sono state coinvolte più di 6.300 persone con età compresa tra i 50 e i 65 anni e si è visto che l’effetto dannoso di troppe proteine animali sul corpo può essere paragonato agli stessi effetti negativi del fumo.
Secondo questa ricerca, le persone 50enni che tendono a consumare formaggi, carne e latte sono soggette ad andare incontro ad una morte prematura per colpa di alcune patologie. Come spiega l’esperto Longo, il principale problema è che le proteine animali incluse nella dieta comportano l’aumento di un fattore di crescita : IFG-1, il quale è legato ad una varietà di malattie. Superati invece i 65 anni bisognerebbe mangiare qualche proteina in più in quanto IFG-1 a quell’età tende a diminuire e si inizia a perdere peso e diventare più deboli.
I ricercatori di questo studio han voluto dichiarare: “prima di questa indagine non era mai stato messo in luce chiaramente un legame fra l’elevato consumo di proteine e il rischio di mortalità. Ma ciò che è importante considerare in particolare è come la nostra biologia cambia con l’invecchiamento e in che modo le abitudini alimentari della mezza età influiscono sulla possibile durata della vita”.
Secondo il professor Longo l’ideale consumo in proteine di una persona che pesa 60kg sarebbe di 100gr di salmone e 200gr di ceci giornalieri. I formaggi e la carne devo essere quindi sostituiti da pesce e legumi: “questo tipo di dieta è molto comune per i centenari del Sud Italia: molti di questi centenari hanno mantenuto diete povere di proteine quasi tutta la vita. Insomma, dobbiamo tornare alla dieta dei nonni”.
Dunque prestate molta attenzione a questa ricerca e soprattutto come dice il detto “prevenire è meglio che curare”!
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