Il Kamut è una varietà di frumento coltivata principalmente nel Montana e in Canada sotto lo stretto controllo di Bob Quinn, dottore in patologia vegetale e agricoltore biologico.
Ma il Kamut non è un ingrediente, è solo un marchio: un marchio che, grazie alle abili strategie di marketing, è divenuto famoso in tutto il mondo, riconosciuto come unico vero marchio di qualità. A tal proposito leggete l’articolo Kamut: il grano dalle verità nascoste!
Tant’è che oggi non lo si chiama mai con il suo vero nome, ovvero grano di Khorasan, dal nome della regione iranica dove fu descritto per la prima volta, nel 1921, e dove ancora attualmente si coltiva.
Ma perchè il Kamut è così tanto richiesto? Perchè a basso contenuto di glutine.
Il Kamut ha qualità e proprietà superiori al comune frumento ma, essendo un antenato del grano duro, ha capacità allergeniche simili al grano comune.
Dato l’alto tenore proteico, si presta alla preparazione di paste alimentari ed è molto versatile in cucina, sopratutto per la preparazione di pilaf, in aggiunta ad insalate e minestre.
Grazie all’alta percentuale di lipidi contenuti, che producono per il corpo più energia dei carboidrati, inoltre, il Kamut può essere definito un “cereale molto energetico”, adatto sopratutto agli atleti e a chi conduce una vita molto intensa.
Nell’immaginario collettivo non esistono altri prodotti a basso contenuto glutinico di cui ci si può fidare, c’è solo il Kamut. E’ per questo motivo che, i più, non si rendono conto che esistono della valide alternative altrettando salutari, oltre che nostrane.
Uno di questi è, per esempio, il Grano Saragolla, una varietà di grano Khorasan, la stessa del Kamut appunto.
Il Saragolla è un’antichissa varietà di grano duro, per lungo tempo coltivata in meridione e nelle isole. Fu introdotto in Abruzzo nel 400 D.C. da antiche popolazioni proto bulgare (gli Altzek) che provenivano dall’Egitto.
I suoi chicchi sono gialli e producono una farina di color giallo intenso. La Saragolla si può trovare in chicchi, sotto forma di pasta, pane o farina.
Le sue proprietà nutritive sono pressocchè uguali a quelle del Kamut, con l’unica differenza che si tratta di una varietà di grano Khorasa prodotta nel nostro Paese: il costo pertanto è inferiore e, essendo prodotto in Italia, si aiuta, così come con qualsiasi altro prodotto, l’agricoltura del nostro Paese.
Un’altra valida alternativa da tenere in considerazione è il Senatore Cappelli, ottenuto per selezione genealogica a Foggia, nel 1915, da Nazareno Strampelli, e anch’essa coltivata per lungo tempo in meridione e nelle isole.
Si tratta di una varietà di grano dalle caratteristiche eccellenti: contiene una percentuale di proteine piuttosto elevata e resiste con facilità alle avversità climatiche, in particolare agli attacchi fungini.
Il Senatore Cappelli contiene percentuali più elevate di lipidi, amminoacidi, vitamine e minerali, nonchè caratteristiche di elevata digeribilità.
Rappresenta inoltre un’ottima alternativa per la preparazione di tutti i prodotti attualmente utilizzati a base di grano tradizionale.
Dagli inizi del secolo scorso fino agli anni ’60, infatti, il Senatore Cappelli ha rappresentato la base del miglioramento genetico del frumento duro, ed presente nel patrimonio genetico di quasi tutte le cultivar di grano duro oggi coltivate in Italia e di numerose altre a livello internazionale.
Attualmente il grano Senatore Cappelli è prodotto esclusivamente mediante coltivazione da agricoltura biologica in una zona collinare incontaminata dell’entroterra lucano.
Perchè, dunque, far affidamento solo ad un marchio come il Kamut che, oltre ad essere di un costo di gran lunga superiore, non rappresenta un prodotto genuino e naturale così come può esserlo un prodotto nostrano?
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