E’ ora di lasciare che i cavalli vivano liberamente senza essere costretti, per mero divertimento, a fare cose che in natura non farebbero mai. Chi di noi, essendo stati a Roma, non ha visto i vetturini con le carrozzelle, le famose “botticelle” chiamate così perchè erano usate per il trasporto delle botti nella Città Eterna, e che ora costringono i cavalli, di solito a fine carriera agonistica di età avanzata, a sopportare caldo torrido in estate e freddo e pioggia in inverno, solo per portare a spasso i turisti a vedere il Pantheon o Piazza di Spagna.
E cosa dire di quei cavalli che vengono usati per le corse clandestine, dove si scommettono soldi, dove molte volte trovano la morte per colpa di un incidente.
Manifestazioni come i Palii, le Giostre medievali, corse negli ippodromi, tutto sfruttamento in “onore” dei soldi, per divertimento senza senso, che il cavallo, come essere vivente, non riesce a capire. Sa solo che dovrà correre più veloce degli altri, sotto i colpi di una frusta che il bipede che è costretto a portare sulla schiena gli darà senza pietà.
Ma questo è solo un aspetto della vita dei cavalli: il 90% di essi a fine carriera finisce al macello. Per legge, il cavallo “atleta” non può essere macellato perchè durante la vita viene sottoposto a vaccini e cure con medicinali e quindi le loro carni non sono adatte al consumo umano.
Ci sono molti modi per evitare tutto questo: prima di tutto non prendete parte alle manifestazioni equestri che non rispettano l’animale, in modo da non essere parte integrante di questo tipo di sfruttamento. Oppure potreste adottare un cavallo. Ci sono molte associazioni no-profit che danno la possibilità di adottare un cavallo. La Polizia di Stato, poi, ogni tot di anni mette in pensione diversi cavalli, in modo da permettere loro di finire la loro vita in serenità e magari in un paddok (recinto in campagna), godendosi un pò di meritata tranquillità.
Ecco il link, dove potrete trovare il modulo per fare domanda e vedere i cavalli in “pensione” disponibili. Sono tutti animali “riformati”, con problemi di salute o messi in pensione per anzianità. Se avete la disponibilità a livello di spazio e il gran cuore di portarvi a casa un compagno in là con gli anni, fate domanda: se avrete fortuna sarete scelti come affidatari.
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/31680/
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