L’incombente crisi della nostra epoca, infatti, sta ormai abbracciando ogni settore commerciale e molte attività imprenditoriali stanno vivendo dei tempi davvero cupi.
In un contesto del genere, dunque, sono sempre più in voga i mercatini dell’usato, dove non solo è possibile trovare qualità e convenienza, ma offrono anche una valida alternativa a chi ha intenzione di “sbarazzarsi” di materiale di troppo e/o che non usa più da tempo per fare un po’ di ordine nella propria casa o per far spazio ad altro.
I mercatini dell’usato esistono ormai da diversi anni, ma in passato questa attività veniva vista con una certa diffidenza dal mercato italiano, tanto che la gente si mostrava particolarmente scettica e diffidente nei confronti dell’acquisto di materiale usato.
Probabilmente per via della crisi che stiamo attraversando, invece, oggi i mercatini dell’usato sono stati del tutto rivalutati. Sì, perchè oggigiorno le famiglie sono sempre più attratte da questo tipo di compravendita, che rappresenta una valida alternativa e un luogo in cui, senza spendere cifre improponibili, si possono trovare capi o oggetti in buone condizioni, talvolta addirittura nuovi, ad un prezzo sensibilmente più basso rispetto ad un tradizionale negozio.
Su questa scia si inserisce per esempio H&M, una società specializzata nella vendita di capi d’abbigliamento per uomo, donna e bambini di seconda mano.
Il primo negozio è stato aperto sulla strada di Västerås, in Svezia, nel 1947. Il successo fu tale che nella fine del 2011 H&M contava ben 2.325 negozi alla fine del 2011 e 2.629 negozi l’anno successivo. H&M esiste oggi in 42 paesi e, a partire dal 2013, ha impiegato circa 104.000 persone.
Ogni anno sono tonnellate i prodotti tessili che finiscono nelle discariche. Tuttavia, il 95% di questo materiale potrebbe essere riutilizzato.
H&M, dunque, nasce con l’intento di raccogliere abiti usati per poi rivenderli nei propri punti vendita: abiti di qualsiasi marca e qualità, in qualsiasi condizione.
Un progetto, questo, che si rivela vantaggioso e sopratutto di grande impatto ecologico da tutti i punti di vista. Gli abiti consegnati in ogni punto vendita H&M, infatti, potranno essere: Reindossati, perchè se in buone condizioni saranno riproposti sul mercato mondiale come abiti di seconda mano; Riutilizzati, perchè i prodotti tessili non più indossabili saranno convertiti in altri prodotti, ad esempio in stracci per la pulizia; Riciclati, perchè i capi non più utilizzabili riceveranno una nuova vita come fibre tessili o saranno utilizzati nella manifattura di altri prodotti, come ad esempio materiali assorbenti e isolanti per l’industria automobilistica; Trasformati in Energia, perchè se nessuna delle precedenti opzioni sarà possibile, i tessili saranno usati per produrre energia.
H&M, infatti, spiega che questo progetto è nato con il principale intento di voler ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’industria della moda limitando la quantità di rifiuti che finisce nelle discariche.
Chiunque può portare i propri capi d’abbigliamento in un punto vendita H&M: i vostri abiti usati saranno consegnati al più vicino impianto di trasformazione, dove avverrà una selezione in base alle loro condizioni.
Ovviamente non dovranno essere consegnati solo H&M, ma ogni capo di abbigliamento, di qualsiasi marca e in qualsiasi condizione.
Ciascun cliente può consegnare un massimo di due borse di vestiti al giorno. Per ogni borsa di indumenti consegnata, inoltre, il cliente potrà ricevere un buono sconto di 5 euro da poter utilizzato per il suo prossimo acquisto del valore minimo di 40 euro.
Per conoscere i punti vendita H&M più vicini a voi e per tutte le informazioni utili potete consultare l’apposito sito cliccando qui.
Non vale la pena provare?
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