Nel dicembre 2013 attivisti spagnoli e italiani di Greenpeace esposero un enorme segnale che denunciava la situazione di tossicità della discarica di Nerva in Andalusia (Spagna) e ne attribuiva la responsabilità ad un’eco-truffa frutto di accordi italo-spagnoli, di fatto Greenpeace sosteneva che i rifiuti fossero di provenienza italiana e deportati in Spagna, dalla Ex Sisas di Pioltello, a spese dei cittadini e dello Stato e a beneficio di pochi ed abili speculatori.
“Nel 2011 avevamo iniziato ad indagare sulla bonifica all’ex Sisas di Pioltello-Rodano, un’area di 330 mila metri quadrati situata nella periferia est di Milano. Volevamo fare un po’ di luce su come venivano portate avanti le operazioni. Dopo una lunga serie di denunce spesso senza risposte, gli arresti di oggi sembrano darci ragione: si è trattato di un autentico scaricabarile dei rifiuti per il tornaconto economico di pochi, a danno della collettività. L’intervento dell’Autorità Giudiziaria è importante e necessario, ma al tempo stesso conferma lo scandaloso comportamento del governo italiano e della Commissione Europea che non sono stati capaci di vedere quello che è sotto gli occhi di tutti: la bonifica della ex-Sisas di Pioltello-Rodano è una truffa vergognosa e una seria minaccia alla salute umana e all’ambiente”. [Fonte: www.greenpeace.org]
A meno di un anno di distanza dall’azione del 2013 e ad ormai tre anni dall’inizio delle indagini, i fatti danno ragione a Greenpeace , la discarica di rifiuti tossici di Nerva in Spagna è una sorta di deposito per rifiuti italiani che dovevano essere invece smaltiti e bonificati in Italia, al contrario sono stati semplicemente trasportati in Spagna, in provincia di Huelva dove attivisti italiani e spagnoli si sono presi la briga di segnalare alla comunità ciò che stava succedendo.
Il caso di Pioltello va avanti dal 2011 con l’accusa di omessa bonifica, ma come sostiene Greepeace nè la commissione Europea, nè l’Italia hanno dato la dovuta importanza a quest’ennesimo crimine ambientale la cui pericolosità è notevole considerando che si tratta di rifiuti tossici contaminati da mercurio.
Il cosa possiamo fare stavolta è davvero relativo, ma questo non toglie che sia doveroso informare i cittadini che abitano in quelle zone e questo vale sia per l’Italia che per la Spagna e renderli consapevoli del livello di inquinamento dovuto alla discarica ed ai rifiuti dell’ex Sisas.
Ritardi sulle procedure di stoccaggio, poca chiarezza, materiali non bonificati, danni in ben due territori, tutto questo a causa di chi mangia a discapito dell’ambiente, un reato frequente, forse proprio perché non percepito come tale, nella totale assenza di consapevolezza che chi danneggia l’ambiente danneggia inevitabilmente se stesso.
[Fonte immagini: www.greenpeace.org]