In India nascono le “Red Brigades“, ovvero una squadra di ragazze e donne tra i 15 e i 25 anni che si sono riunite per farsi giustizia da sole e rimarginare la grossa ferita che il governo indiano, a capo del quale non dimentichiamo che c’era proprio una donna (Sonia Gandi), ha lasciato aperta in tutto il paese, la totale assenza di sicurezza per le strade delle città, dalle più piccole alle più grandi. In India, dal 2009 ad oggi, il tasso di violenza sulle donne è aumentato in modo esponenziale, la crescita economica ha creato una maggior disparità all’interno delle classi sociali, i ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri.
In un paese dove dal 2010 ad oggi il potere di acquisto è diminuito ulteriormente (il cambio attuale è di 1 euro per 85 rupia a fronte delle 64 rupia del 2010) chi non ha la possibilità di guadagnare in dollari e non occupa posizioni realmente di rilievo sta perdendo qualsiasi chance di raggiungere un benessere economico e di conseguenza anche il diritto all’assistenza sanitaria.
In queste condizioni e con una densità di popolazione esorbitante le peggiori manifestazioni umane sembrano integrarsi con una parte della “non cultura” legata alle tradizioni patriarcali di stampo non religioso ma sociale (l’India è attraversata da un mix incredibile di religioni dagli hindu, ai mussulmani, ai cattolici ai buddisti e c’è un’alta percentuale di ateismo diffuso soprattutto tra le classi più benestanti, ma non ci sono statistiche a conferma di una prevalenza di coinvolgimento nella malavita da parte dell’uno dell’alto gruppo religioso ) e sommarsi all‘indifferenza del governo per ottenere come risultato un aumento notevolissimo di malavita ed episodi di violenza sessuale.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo alle“Brigate Rosse”, questo movimento femminile nasce nel 2010 a Lunknow in Uttar Pradesh, uno degli stati più poveri dell’India, con l’intento di proteggere e salvaguardare le donne da stupri e molestie. Le ragazze e le giovani donne che lo compongono hanno preso e prendono lezioni di arti marziali, sono esperte nell’autodifesa e ben allenate e girano per le strade con una significativa divisa rossa come il pericolo e nera come la protesta, impartendo lezioni di arti marziali finalizzate all’autodifesa e intervenendo laddove fosse necessario, punendo ed umiliando qualunque uomo si avvicini ad una donna nell’intendo di molestarla.
Il movimento è stato preso in considerazione dalla stampa nazionale e poi internazionale solo nel 2012 in seguito ad un aberrante episodio di violenza che portò alla morte di una studentessa di 23 anni stuprata su un autobus, picchiata e poi abbandonata sul ciglio di una strada di New Delhi. L’episodio scatenò la rabbia nazionale, ci furono manifestazioni di uomini e donne indignati-e, ma ancora nessuna azione davvero concreta da parte del governo.
Le Red Brigates hanno intenzione di far crescere il movimento e diffonderlo in tutta l’India in modo che le donne possano difendersi da sole e tornare a girare per le strade senza il terrore di essere abusate ed umiliate.