Torniamo a parlare del metodo educativo di Maria Montessori poichè crediamo debba diventare filosofia di vita per ogni educatore, genitore o insegnante.
Oggi ci teniamo molto a parlarvi dell’errore.
Tutto il materiale montessoriano è creato in modo che sia il bambino stesso a commettere l’errore e a correggersi di conseguenza, senza l’intervento dell’adulto. L’esperienza è la più grande maestra di vita. L’adulto non interviene in questo importante momento di crescita, può solo fornire al bambino un ambiente adeguato e gli strumenti corretti per poter sperimentare ed imparare da solo.
Un pensiero apparentemente semplice ma così difficile da mettere in pratica. Solitamente, infatti, noi adulti, genitori ed educatori, tendiamo a fare le cose al posto dei nostri bambini, a correggerli al primo sbaglio (spesso non hanno nemmeno il tempo di sbagliare!).
Il detto “sbagliando s’impara” è una delle più grandi verità! L’errore deve essere lodato, non punito! L’errore deve essere commesso, non soffocato!
Cosa fai per prima cosa quando impari a nuotare? Fai degli errori, non è vero? E cosa accade? Fai altri errori, e quando tu hai fatto tutti gli errori che è possibile fare senza affogare e alcuni di loro anche più e più volte, cosa scopri? Che sai nuotare? Bene – la vita è la stessa cosa che imparare a nuotare! Non aver paura di fare degli errori, perché non c’è altro modo per imparare come si vive.
(Alfred Adler)
Maria Montessori ci insegna che l’errore commesso e auto corretto in modo autonomo porta all’indipendenza, alla crescita sana e alla creatività. E proprio per questo i bambini ed i ragazzi nelle sue scuole a stampo montessoriano sono sì guidati dagli insegnanti nelle varie attività ma sono autonomi nell’imparare perché lasciati liberi di sperimentare e di capire.
Queste le sue sagge parole: “Noi vedremo come il bambino lavori da sé al proprio perfezionamento. La strada giusta gli é indicata non solamente dagli oggetti che adopera, ma altresì dalla possibilità di riconoscere da soli i propri errori per mezzo di questi oggetti”.
Il bambino deve imparare attraverso l’errore a infilarsi una scarpa, a scrivere il proprio nome, a comprendere le tabelline. Solo così può crescere. L’adulto ha il delicato compito di rimanere in disparte, di osservare, di trattenersi dal fare, di non intromettersi nel processo infantile di crescita.
Anche l’ambiente ha un ruolo importante in questo. Nelle scuole montessoriane i tavoli sono volutamente in legno chiaro: in questo modo le macchie di pennarelli, penne o quant’altro sono ben evidenti e piatti e bicchieri per i bambini più piccoli non sono in plastica ma in vetro e ceramica, in modo che, se dovessero cadere, la loro rottura porta a comprendere così l’errore commesso.
L’errore deve essere evidente, deve ritornare sotto i riflettori, deve ritrovare la sua valenza costruttiva.
“Queste parole rivelano l’intimo bisogno del bambino, ‘Aiutami a fare da solo’.”
Maria Montessori