La Stevia è una pianta erbacea arbustiva perenne, della famiglia delle Asteraceae (Compositae), cresce in piccoli cespugli su terreni sabbiosi ed in montagna. E’ originaria di una zona a cavallo del confine tra il Paraguay ed il Brasile ed è conosciuta da millenni dai popoli Indiani Guaranti del Sud-Americana per potere dolcificante delle sue foglie e per le proprietà medicinali. Deve la sua diffusione in Europa ad un botanico svizzero, Moisè Giacomo Bertoni (15 Giugno 1857 – 19 Settembre 1929) che, dopo averla identificata e analizzata, ne studiò le caratteristiche e gli usi.
L’utilizzo della Stevia e dei suoi derivati, inizialmente bandito, è stato ammesso dalla Unione Europea, come per l’Italia (Regolamento UE N. 1131/2011 della Commissione dell’11 Novembre 2011) ed ora rappresenta una grossa fetta del mercato erboristico europeo e italiano. La Stevia non altera la glicemia e può essere impiegata come dolcificante a zero calorie sotto forma di foglie fresche o essiccate, foglie tritate in polvere (20/30 volte più dolci dello zucchero), estratto in polvere (300 volte più dolce dello zucchero), concentrato liquido da estrazione acquosa e/o idroalcolica (circa 70 volte più dolce dello zucchero).
Essendo un sostituto dello zucchero industriale sta spopolando in erboristeria, per tisane e alimenti, ma nonostante sia un dolcificante naturale si consiglia di non esagerare nell’uso, specie in gravidanza e per gli alimenti destinati ai bambini, inoltre dobbiamo stare attenti a non cadere in inganni tattici dell’industria, che addizionando un prodotto con un dolcificante naturale cerca di farlo apparire più sano, non è necessariamente così.
Il fatto che sia stata bandita per lungo tempo ( con la seguente motivazione: non è possibile affermare con “assoluta certezza” che i prodotti della Stevia non siano dannosi per la salute dell’uomo e perciò dovranno essere effettuate ulteriori ricerche in questo senso) è stato visto come una forma di boicottaggio verso una possibile alternativa dello zucchero, che sarebbe andata così a danneggiare un mercato globale, potente e insano come quello dello zucchero di canna, il che è probabile, d’altra parte è però vero che si tende alla commercializzazione su larga scala anche in questo caso. Come sempre il punto è nella fiducia che possiamo riporre nel venditore e nel nostro grado di informazione.
La stevia può essere coltivata anche in vaso, sul balcone di casa, come il basilico o il prezzemolo. Ecco come:
Ci si deve procurare la prima piantina poi la moltiplicazione può avvenire per seme o per talea (in agosto), recidendo sezioni di rami di circa 5-7 cm, sulle quali dovranno essere lasciate soltanto le due foglie apicali. I rami dovranno essere messi in un vasetto con torba (dev’essere mantenuta umida), in modo da permettere la formazione delle radici. Una volta ottenute le piantine, in inverno sarà meglio coprirle con del tessuto non tessuto per non lasciare che il freddo le danneggi. Si potranno poi utilizzare le foglie, essiccate e tritate.