Le api sono insetti sentinella, la loro presenza ed il loro stato di salute ci dicono quali sono le condizioni del territorio dove si trovano e se in buone condizioni e in numero idoneo, ci confermano la presenza di una corretta biodiversità del territorio. Voglio raccontarvi una storia antica che è un esempio dell’importanza delle api: quest’insetto è legato al prezzo altissimo della vaniglia, questa spezia che è da sempre tra le più care del mercato è originaria della giungla messicana (anche se ora le varietà immesse sul mercato sono anche di diversa provenienza) e deve il suo primato tra le spezie più care, oltre che ai lunghi tempi di lavorazione, anche ad un aspetto particolare della sua storia: quando i portoghesi la scoprirono tentarono di importarla e di farla attecchire in altre zone, come avevano già fatto con altre spezie, ma non ci riuscirono per lungo tempo perché l’impollinazione della vaniglia messicana avviene grazie all’intervento di un ape autoctona della giungla messicana; così il prezzo dell’inesportabile vaniglia salì alle stelle, finché uno schiavo delle piantagioni riuscì ad impollinare una pianta manualmente, da lì in poi fu trapiantata in altre zone e ne furono selezionate altre varietà. Questa breve storia ci racconta quanto le api siano importanti per la biodiversità locale, la maggior parte della produzione agricola mondiale si poggia sul loro costante ed indispensabile lavoro che garantisce la sopravvivenza di molte specie vegetali, anche le più caratteristiche e antiche.
Attualmente l”uso intensivo di pesticidi sta danneggiando gravemente le colonie di api, i fitofarmaci cosiddetti neonicotinoidi (una classe di insetticidi introdotti in Italia circa dieci anni fa, altamente sistemici, quindi prontamente assorbiti dai tessuti vegetali e traslocati nei giovani germogli in fase di crescita, proteggono la pianta a lungo, ma non sono selettivi e possono risultare altamente tossici per gli insetti pronubi), sono la causa della moria di api dell’ultimo anno con un conseguente danno per l’agricoltura e la biodiversità, tanto che l’unione Europea ha messo al bando l’uso di questi pesticidi per un periodo di due anni. Moratorie di questo tipo volte a limitare i danni inflitti all’ambiente dall’uso di prodotti tossici creano sempre molto rumore tra le lobby dell’agro alimentare ed alimentano il dibattito tra chi sostiene la necessità di salvaguardare l’ambiente e chi sostiene che si tratti di allarmismi(in particolare, nello specifico, chi si oppone alla moratoria fa riferimento all’alto numero di api domestiche).
E’ ovvio che decisioni di quest tipo “danneggiano” le grandi produzioni e le colture intensive, ma dove mettiamo il danno che le colture massive ed intensive gestite dalle multinazionali e/o dalle grandi aziende, recano alla biodiversità, al territorio e quindi all’essere umano? Essere umano è legato all’ambiente da un vincolo indissolubile, quello della sopravvivenza, l’ambiente che ci ospita e circonda è per noi e per le altre specie un’imprescindibile fonte di sostentamento, quindi, forse, sarebbe più opportuno parlare di indispensabile precauzione piuttosto che di allarmismo.
E per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco il trailer di un film che parla dell’importanza delle api.