Molto spesso le spezie sono dei semi, come ad esempio semi di cumino, semi di senape, semi di coriandolo(se lo utilizziamo secco) e Semi di Papavero.
Del papavero possiamo utilizzare i petali, le foglie e i semi ed è quindi una officinale dalla doppia identità, si trasforma in spezia quando usiamo i semi; è una pianta piccola, infestante e spontanea in grado di crescere anche a 1500 metri di altitudine sul livello del mare, la specie comune quella appunto da cui si ricavano i semi è il Papaver rhoeas conosciuto anche con una serie di nomi popolari che lo hanno accompagnato nella sua lunga storia: bambagelle, marusola, patata rossa, petruccia, podestà o rosolaccio.
Lo segue una leggenda cruenta che si rifà alla crudeltà di Tarquinio il Superbo, il quale, narra appunto la leggenda, usò i papaveri per dimostrare al figlio come recidere di netto le più alte personalità della comunità nemica. In realtà i papaveri poco hanno di così cruento, i semi oleosi hanno delle doti antistress e secondo i romani erano al tempo stesso afrodisiaci e ricostituenti. In erboristeria si valuta la loro doppia valenza, tonificante ed antistress.
In cucina possono essere usati sia per il dolce che per il salato. Per il salato: per l’ impanatura uniti ad esempio ai semi di cumino, sulle insalate(un cucchiaino da caffè scarso per una porzione di insalata), come condimento per la pasta, sono perfetti aggiunti alla pasta o al riso con limone e zenzero (scaldati insieme allo zenzero e poi aggiunti anche per decorare), da aggiungere all’impasto del pane.
Nelle ricette dolci sono usati in mille modi,vi lascio qui una ricetta dello strudel con uvetta, cannella e semi di papavero:
Ingredienti: 350 g di farina 00, 100 g di zucchero, 20 g di lievito di birra fresco Latte o latte di soia, 1 uovo o amido di mais o 1 banana, 60 g di margarina, olio di oliva, sale. Per il ripieno:100 g di semi di papavero, 60 g di margarina, cannella in polvere, 100 g di uvetta, 80 g di zucchero
Preparazione: Setacciate la farina con una presa di sale e lo zucchero in una terrina. Sciogliete il lievito in 1,2 dl di latte tiepido e versatelo nella farina, mescolando. Aggiungete l’uovo leggermente sbattuto o gli ingredienti sostitutivi, e la margarina(bio) fusa. Trasferite la pasta sulla spianatoia infarinata e lavoratela con forza per 10 minuti, fino a quando sarà perfettamente elastica. Formate una palla e ponetela a lievitare per un’ora in una terrina leggermente unta fino a quando avrà raddoppiato il suo volume. Mettete a bagno per 15 minuti i semi di papavero coperti di acqua calda, quindi scolateli. Fate fondere la margarina in un tegamino, unite i semi di papavero e fateli cuocere a fuoco dolce per 2 minuti. Aggiungete la cannella, l’uvetta, precedentemente ammollata e ben strizzata, e lo zucchero. Mescolate bene, togliete dal fuoco e fate raffreddare. Stendete la pasta sulla spianatoia in una sfoglia non troppo sottile, formando un rettangolo; distribuite sopra in modo uniforme il ripieno, lasciando libero il bordo esterno, poi arrotolatela nel senso della lunghezza; premete bene le estremità e i bordi. Disponetelo sulla placca unta, bagnatelo con poco latte e fatelo cuocere in forno a 180 °C per 50 minuti, finché sarà ben dorato. Sfornatelo e fate raffreddare prima di servire.