Questo video ha vinto centinaia di premi, compreso anche il Premio del Pubblico al Festival di Berlino nell’anno 2011, ed è diventato in questo modo la storia breve argentina più premiata.
Il titolo “El Empleo“, cioè “l’impiego” è significativo di quello che il video rappresenta. E’, in forma di cartone animato, la “piramidalità” se così si può definire della società moderna, dove ogni uomo è al servizio di quello che gli sta subito sopra. Dove il lavoro diventa tutto e niente, dove non c’è soddisfazione personale ma solo “fare”.
Ogni persona lavora per servire qualcuno, anche colui che crediamo un super uomo perché tutti sono al suo servizio, alla fine altro non è che lo zerbino di qualcuno sopra di lui.
L’uomo macchina, o meglio, l’umanità macchina. Ogni uomo è occupato a servire qualcuno. Ma è davvero solo questo il lavoro? Dove sta la passione, la realizzazione di sè stessi?
E’ triste questo video, straziante come il protagonista che apparentemente ha tutti al suo servizio ma in realtà è anche lui parte di un sistema lavorativo malsano e senza senso.
Ma allora stiamo tutti sbagliando? Come dovrebbe essere un lavoro giusto? Facciamoci guidare dalle sagge parole di Confucio:
“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”
Diversamente non siamo niente, se non ingranaggi di una macchina che non funziona neppure troppo bene.
Di Patricio Plaza
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