Una notizia da brividi, e a renderla tale è anche la superficialità con il quale se ne parla. A Milano, e con precisione in via Sottocorno, presso il comune di Sesto San Giovanni, sono stati registrati 36 casi di tumore distribuiti tra circa 150 famiglie residenti in due abitazioni adiacenti.
A causarli sono i tralicci dell’elettrodotto piantati nel prato antistante di periferia, a venti metri in linea d’aria dagli edifici. E, per di più, ai piedi della struttura c’è un orticello in cui un anziano coltiva cavoli, insalata e patate.
Stando alle dichiarazione degli abitanti del quartiere, questi tralicci “Friggono tutto il tempo. Con l’acqua è ancora peggio, le scariche elettriche sono pazzesche”.
La vera causa sono dunque i cavi dell’alta tensione, posizionati sulle teste degli abitanti del quartiere, che a quanto pare “friggono” le cellule trasformandole in maligne.
A fronte di questo, è anche nata l’Associazione di via Sottocorno, presieduta da Massimiliano Corsini, che ha raccolto le varie testimonianze e messo insieme le cifre dei malati per tipologia. Il calcolo è stato diviso tra due civici ben precisi: in uno di questi la contabilità delle malattie conta ben 23 persone.
Di queste, 7 si sono ammalate di tumore al cervello, altre 9 di cancro al pancreas, e a queste vanno aggiunti anche i casi di leucemia. Per non parlare dei classici sintomi quotidiani come mal di testa e stanchezza, sintomi che colpiscono in gran numero anche i bambini.
Ma questi numeri, in realtà, sono stati arrotondati. Stando alle dichiarazioni di Corsini, infatti, molti degli interpellati, seppur malati, hanno detto di non avere nulla. Basti pensare, per esempio, che dei casi di tumore dichiarati ben 19 si sono verificati negli ultimi cinque anni.
Ma come si sta reagendo a tutto questo? I tecnici dell’Arpa si sono recati sul posto, ma solo per constatare che i limiti spaziali dei tralicci fossero rispettati. L’Asl, invece, non è mai accorsa sul posto, sostenendo che sulla carta sono troppe le ipotetiche cause dei tumori constatate, dato che, per decenni, quella zona è stata un importante sito industriale che, per via della sua attività, ha rilasciato nell’aria parecchie sostanze tossiche. Dunque, le cause di tumore non sarebbero riconducibili esclusivamente ai tralicci.
Sta di fatto che molti dei casi di tumore di via Sottocorno sono legati ad inquilini le cui finestre si affacciano proprio davanti ai tralicci. Una semplice coincidenza?
Insomma, sembra che questa faccenda sia trattata con troppa superficialità, forse qualcuno preferisce stare in silenzio per non assumersi le proprie responsabilità. Resta il fatto che qualcosa c’è ed è abbastanza evidente.
Cosa fare quindi? A quanto pare è già pronto il progetto di fattibilità per l’interramento. Le spese per tal progetto (15 mila euro) vanno divise equamente tra i comuni di Milano e di Sesto San Giovanni.
Silvia Sardone (Pdl), consigliera della Zona 2, a tal proposito ha però dichiarato:
“Il comune di Sesto ha già stanziato i 7.500 euro per lo studio di fattibilità, ossia il piano che darebbe il via ai lavori. Palazzo Marino non ha ancora finanziato l’altra metà, tutto è fermo. Si specula sulla salute…”
Possibile che un problema del genere venga sottovalutato in questo modo? Non ci sono davvero parole.
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