I piccioni sono animali poco amati dall’uomo. Vengono considerati animali di serie B, da eliminare perchè sporcano, perchè danno fastidio, perchè sono tanti e non suscitano alcun tipo di attrazione.
Eppure questo sentimento diffuso è da correggere il prima possibile. Chi ama gli animali dovrebbe amare TUTTI gli animali, anche i piccioni, i ragni, i serpenti, le lucertole, le formiche… Amare gli animali non è addomesticarli, mettere loro il guinzaglio e trattarli come giocattoli. Amare gli animali vuol dire rispettarli, convivere serenamente con loro, conoscere il loro modo di vivere, aiutarli a vivere in libertà e nel loro habitat naturale.
Purtroppo il pregiudizio, la superficialità e l’ignoranza non ci fanno amare gli animali nel modo giusto. E questo nostro modo errato di pensare all’amore per gli animali ci porta a considerare i piccioni degli esseri inferiori.
Fortunatamente non tutti la pensano così.
Questa è la storia di Giuseppe, il signore che ama i piccioni
A raccontarci la storia di Giuseppe è la fotografa Nevia Elezovic che ha voluto testimoniare con immagini meravigliose la vita di quest’uomo.
Queste le parole di Nevia Elezovic che descrivono la storia di Giuseppe:
“Giuseppe ha 69 anni. È di origine calabrese.
Vive in Francia dal 18.08.1970, ma ha conservato sempre la propria cittadinanza italiana.
Ha vissuto in un bell’appartamento a Marais,
nel quartiere più vecchio e al contempo moderno di Parigi.
Ha lavorato in banca. Ha pagato le tasse. Ha avuto dei figli.
Nove anni fa, una volta andato in pensione, ha cominciato a dare da mangiare ai piccioni vicino casa.
Non aveva idea che tale atto, così semplice ed innocuo, gli avrebbe portato via quella stessa casa.
Giuseppe è stato cacciato dal proprio appartamento perché continuava a nutrire, nonostante le minacce, i piccioni del quartiere.
Ha cominciato a vivere in macchina.
Ma questo è stato solo l’inizio.
Giuseppe ha subito diverse aggressioni verbali e fisiche.
Se le prime hanno scavato un solco nella sua anima solo lui lo sa.
Certo è che le seconde gli hanno procurato gravi conseguenze per la salute.
Ogni mattina Giuseppe si sveglia prima dell’alba e comincia ad andare incontro ai suoi amici volatili i quali, puntuali, lo aspettano in diversi punti della città, fino al calar del sole.
Sono oltre 70 chili di grano, quelli che Giuseppe dona loro quotidianamente -in pratica, tutti i soldi della sua esigua pensione.
Ha 13mila euro di multa, che paga e pagherà fino al 2025.
Per i passeri ci sono le brioches, che sono più nutrienti rispetto al pane normale.
A fine giornata consegna i piccioni malati che ha trovato lungo il suo iter ad un’associazione che si occupa di curarli.
Poi torna alla sua camionetta, si stacca dalle borse che ha trascinato per quasi venti ore e va a dormire. Giuseppe chiede giustizia: chiede di riavere l’appartamento che ingiustamente gli è stato tolto, chiede che chi l’ha buttato in strada venga processato per abuso di potere, chiede che la sua storia non venga dimenticata e che i piccioni, come lui, possano vivere in pace, nella città più romantica del mondo”.
E queste alcune delle meravigliose immagini che accompagnano questa toccante storia accompagnate dalle parole stesse di Giuseppe. Se volete vedere il fotoreportage completo visitate la pagina facebook di Nevia Elezovic.