Immaginate un giardino, ricco di alberi e fiori, poi immaginate questi alberi carichi di frutta, dolce e succosa, pronta per essere mangiata, una sorta di Eden del benessere, immaginate i colori della frutta matura. Ecco ora immaginate di trasportare questo giardino nel frigo di un qualche magazzino dove sono stipate e conservate le grosse produzioni ortofrutticole, cambiate il colore alla frutta, da matura a poco più che acerba e riponetela in casse che saranno poi, a loro volta, riposte nelle celle frigorifere del magazzino. Questo è quello che accade alla maggioranza della frutta che troviamo sul mercato ( non al mercato, dove, al contrario capita spesso di trovare piccoli rivenditori che gestiscono imprese familiari e garantiscono frutta di stagione e maturata naturalmente).
Se vi trovaste davanti a due alberi, uno carico di frutta matura e l’altro carico di frutta acerba ovviamente prendereste la prima, ma i tempi della grande produzione, dove il tempo è denaro, ma non salute, non consentono di aspettare che la frutta maturi naturalmente (processo che sottopone anche la pianta all’attacco di parassiti), né permettono di adeguarsi alla stagionalità, che ovviamente azzera la possibilità di mangiare un certo tipo di frutta durante tutto l’anno.
Cosa succede alla frutta che non matura naturalmente?
1) Può essere sottoposta ad un processo di maturazione accelerata, ovvero ad un processo che, eseguito con qualunque sistema(in prevalenza regolazione della temperatura e del grado di umidità, durate il periodo di immagazinamento), porta la frutta, anche se raccolta anticipatamente a possedere quei requisiti fisiologici necessari a raggiungere la maturazione biologica, ma in termini più brevi (l’attuale legislazione italiana consente solo la maturazione accelerata, vedi D.M. Sanità 15/02/1980 Gazzetta Ufficiale n°80 del 21/03/1984, vietando la maturazione artificiale, vedi regolamento CEE 379/71 del 19/02/71 e n°920/89)
2) Può essere maturata artificialmente grazie all’uso di sostanze chimiche, la più diffusa delle quali è l’etilene. Questo procedimento è vietato in Italia, ma utilizzato in molti paesi esportatori i cui prodotti finiscono quotidianamente su molte delle nostre tavole.
Dunque una prima garanzia di qualità è la frutta di stagione, conoscere le varietà stagionali e sceglierle, acquistare frutta e verdura di provenienza italiana, andare al mercato da persone di fiducia ed imparare a riconoscere la frutta “naturale” che sicuramente non sarà la più lucida ed intatta; la maturazione su pianta, infatti, e il mancato uso di pesticidi danno luogo a frutti meno belli, ammaccati, macchiati, a volte “abitati”, ma sicuramente più sani e genuini.
Inoltre seguire la stagionalità ci aiuta a mantenere una dieta varia ed equilibrata.
Ecco un promemoria autunnale:
Frutta: Ananas, Banane, Arance, Cachi, Limoni, Mandorle, Noci, Nocciole, Kiwi, Pere, Uva
Ortaggi: Zucca, Barbabietole, Radicchio, Carota, Broccoli e cavolini di bruxlles, Cavolo Verza, Finocchi, Insalata invidia, lattuga e rucola, Sedano, Spinaci e Carciofi e Cardi.