Oggi vorrei condividere con voi alcune riflessioni relative a questo video che sta girando in questi giorni in rete.
E’ stato pubblicato anche in altri siti e leggendo i commenti di altre persone, ho notato l’incredulità con cui si approcciano a tanta autonomia. Alcuni dicono : “mi sembra ammaestrata”, “si vede che viene corretta quando sta per sbagliare”, “non è naturale”.
Sicuramente, quando si è davanti ad una telecamera e si è coscienti di esserlo, un po’ più controllati lo si è; certamente i genitori volevano che facesse tutto nel migliore dei modi e sono intervenuti sulla ciabattina, cosa che magari non avrebbero fatto se non stavano riprendendo.
Ma, la prima riflessione che viene a me, invece, è l’attenzione che i genitori hanno riposto nell’arredare questo spazio in modo che la loro bambina potesse essere autonoma: un appendiabiti basso alla sua portata per appendere con cura maglie e giacche, un portascarpe in cui riporle, una seduta su cui accomodarsi per togliere le scarpe.
Hanno quindi risposto al grido silenzioso del bambino: aiutami a fare da solo!
La seconda osservazione è la sicurezza e la precisione nei movimenti con cui la bimba appaia gli stivali, li ripone al loro posto, afferra le ciabattine. Ha chiaramente acquisito la sequenza di movimenti necessaria a compiere questo processo volto a mantenere ordine e a compiere solo i movimenti necessari (eliminando i superflui) acquisendo quindi l’economia dei movimenti.
Un’altra osservazione che mi viene spontanea è la ripresa della maglia precedentemente abbandonata a terra e l’accuratezza nel sistemarla al suo posto prima di lasciare il vestibolo. Chiaramente rispetta il senso dell’ordine.
Si vede una bimba autonoma e serena, che sa perfettamente la sequenza esatta da seguire affinché lo scopo finale venga raggiunto (l’ordine, la cura dell’ambiente e degli oggetti). Come già detto in un articolo precedente che riguardava proprio l’ordine, è un periodo sensitivo importantissimo poichè riguarda non solo un ordine esterno ma anche e soprattutto un ordine interno. Per loro ordine significa sicurezza, la certezza di ritrovare ogni cosa al suo posto, là dove è stata messa.
Ripristinare l’ordine perduto è fonte di grande soddisfazione per un bambino piccolo. In fondo, come ci ricorda il pedagogista Kohler “la domanda dei bambini è: andrà tutto a posto? Ogni volta che si rompe qualcosa, due persone litigano, qualcuno si ammala, i bambini si chiedono: andrà tutto a posto? Questa domanda esprime più di ogni altra un aspetto fondamentale dell’essenza dell’infanzia, ovvero del miracolo di essere bambini. Andrà tutto a posto? Questa domanda si riferisce alla guarigione. Dobbiamo trovare la giusta risposta a questa domanda. Non possiamo trovarla però negli insegnamenti… Impegniamoci piuttosto a creare un ambiente in cui il bambino possa anche sperimentare che esistono i conflitti, così come le incomprensioni,le crisi, i sogni. Tutto ciò fa parte della vita. Ma tutto andrà a posto! Perlomeno tutti faranno del loro meglio perché tutto vada a posto” (“Libertà e amore” di Elena Balsamo).
Questo video fa dunque comprendere come l’ambiente adatto e la ripetizione dell’esercizio rendano il bambino autonomo, sicuro di sè, che sarà poi un adulto indipendente e dotato di grande autostima.
La semplicità del gesto di un genitore di creare questo ambiente, racchiude il giusto rispetto che un individuo merita.
Perchè se stiamo a pensare, per un adulto faremmo questo e molto altro in caso di necessità, non si capisce invece perchè ci sia resistenza nel farlo per un bambino, il proprio figlio. Voglio pensare che ci siano molti genitori che stanno rivedendo l’atteggiamento con cui loro stessi sono stati cresciuti e che cercano di migliorare per i propri figli, affinchè si possa creare un mondo migliore. Che parte sempre e solo dal Bambino, creatore dell’Uomo.
E se qualcuno ancora avesse dei dubbi, provi a pensare a quanto più semplice sarebbe la propria vita se non dovesse fare la parte del figlio. Se mio figlio sa allacciarsi le scarpe da solo, non devo più farlo io; se sa mangiare da solo, possiamo mangiare insieme; se sa riordinare le sue cose, non dovrò farlo io per lui, ma potremo giocare. Ci sono tanti pro anche nella vita del genitore nel lasciare la giusta autonomia al figlio. Certo, bisogna sempre misurare la richiesta in base all’età e allo sviluppo del proprio bambino, per questo è fondamentale ricordarsi sempre di essere attenti osservatori.
Vivere Montessori lascia a voi ulteriori riflessioni sul video! Colgo l’occasione per ringraziare tutti Voi lettori di questa rubrica, poichè mi rendete orgogliosa e fiduciosa che il mondo è un bel posto in cui vivere!
Educatrice Manuela Griso