Il rapporto tra vino e tumori è ormai sicuro. E’ ciò che sostiene il professore Gianni Testino, vice presidente nazionale della Società italiana di alcologia (Sia), Coordinatore del Centro Oncologico della Regione Liguria e Direttore dell’Unità operativa Alcologia dell’Istituto Scientifico per la Ricerca sul Cancro dell’Ospedale San Martino di Genova.
Egli insieme all’Associazione nazionale utenti di servizi pubblici (Assoutenti) e allo studio di avvocati “Conte e Giacomini” di Genova, sta lottando per far inserire sulle etichette delle bevande alcoliche sia della dicitura “favorisce il cancro” sia l’indicazione degli ingredienti che compongono la bevanda.
Questa la dichiarazione di Testino: “I dati dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) parlano chiaro: sono attribuibili all’alcol circa 40 per cento tumori del fegato, 18 per cento di quelli alla mammella, 20 per cento dell’intestino”. Dati che lanciano un allarme!
Il professore si rivolge ai produttori di bevande alcoliche ma anche e soprattutto al Ministero della Salute: chiede di indicare sulle confezioni di vino, birra e superalcolici la presenza dell’etanolo (contenuto in tutti i prodotti alcolici) e di scrivere che può causare il cancro. Inoltre è fondamentale che siano segnalate tutte le sostanze contenute. In particolare ci si riferisce ad Arsenico, Benzene, Acrilamide, Nitroderivati, Formaldeide, Crilamide, Etilcarbamato (sostanze del gruppo 1, ovvero con massima potenza cancerogena sull’umano, dell’Oms), che possono esserci oppure no nelle bevande alcoliche.
Queste informazioni sono fondamentali per il consumatore per poter scegliere in modo consapevole.
Fonte: affaritaliani.libero.it
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