Si può morire a 8 anni cercando di andare ad abbracciare il papà? A Boston si. E’ la storia del piccolo Martin Richard figlio di un maratoneta, William Richard che vedendo il papà avvicinarsi al traguardo gli è corso incontro per abbracciarlo.
Poi il boato, il fumo, le macerie, le urla e la sua morte.
Insieme a lui sono state ferite la mamma e la sorellina Denise che ha perso una gambina. Una giornata di festa trasformata in tragedia, da chi ancora non si sa.
L’atra sorellina di Martin per fortuna è rimasta illesa, insieme al resto della famiglia che si era messa in prima linea per aspettare il papà.
Su Twitter è stato dedicato un ashtag, #prayformartin, dove arrivano molti commenti di conforto e cordoglio per la famiglia della giovane vittima. Ma che purtroppo non è la sola. Sono tanti i bambini feriti in questo vile attentato, il Children’s Hospital di Boston ha accolto un piccolo di due anni, ricoverato in terapia intensiva per una grave ferita alla testa, mentre una piccola di nove anni ha dovuto subire un importante intervento alla gamba.
Sono 9 i bambini ricoverati tra i quali un adolescente di 14 anni, una ragazzina di 10, un’altra con un femore rotto, un bimbo di 7 anni con una ferita alla gamba.
Una vera tragedia. E come disse Isaac Asimov … La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Non troveremo mai una risposta valida a tali gesti, l’unica cosa che possiamo sperare è che un giorno ci renderemo conto che questa violenza sull’uomo, sugli animali, sulla natura porta solo alla nostra autodistruzione, a nient’altro.
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