Rob Rhinehart, programmatore di Atlanta, ha inventato un specie di cocktail composto da polveri che contiene tutte le sostanze nutritive di cui il corpo umano ha bisogno.
Il ragazzo non cucina più ma si nutre di questo “magico intruglio” che ha chiamato Soylent (nome che appartiene alle gallette a base di carne umana pensate per nutrire le masse nel film di fantascienza “2022: i sopravvissuti”). La sua speranza è che questo cocktail possa sfamare tutta l’umanità.
Tutto è iniziato perchè un anziano amico di famiglia, a causa delle braccia ormai deboli, non riusciva più a cucinare ed è stato costretto a ricoverarsi in ospedale. Da qui l’idea di trovare una dieta semplice ed economica alla portata di tutti. Dopo varie ricerche e studi arrivò a comporre Soylent: un miscuglio che contiene vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, carboidrati, grassi, ginseng, ginkgo biloba, alfa-carotene e altre sostanze. E, dichiara il giovane, non contiene tossine o elementi possibilmente cancerogeni che al contrario si possono trovare nel cibo normale.
Queste le dichiarazioni di Rob: «Per 30 giorni ho evitato completamente il cibo e ho controllato il contenuto del mio sangue e le mie prestazioni fisiche. Le prestazioni mentali sono più difficili da quantificare, ma mi sono sentito molto più perspicace.» E ha aggiunto «Non doversi preoccupare del cibo è fantastico. Niente supermercato, piatti o dover decidere cosa mangiare, niente conversazioni senza fine che soppesano i meriti relativi di una dieta priva di glutine, di quella chetogenica, paleolitica o vegana. Mi sento liberato da un sacco di fatiche».
Le critiche degli esperti non si sono fatte attendere: c’è chi sostiene che mangiare vuol anche dire provare piacere in un cibo appetitoso e chi sostiene che i preparati vitaminici non garantiscono l’adeguato apporto di tutti i nutrienti necessari all’organismo umano.
Aldilà di queste critiche che condivido in pieno considero questo cocktail un surrogato triste del cibo e penso che la fame nel mondo debba essere affrontata alle origini. Se sarà considerato un qualcosa che riesce effettivamente a sostituire in tutto e per tutto il cibo potrebbe però essere usato in modo provvisorio nelle situazioni di emergenza.
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