Tutti nella vita abbiamo momenti di sconforto e di bassa autostima. Non dobbiamo dimenticarci però che ognuno ha le basi per arrivare dappertutto.
Se ci scoraggiamo e ci facciamo negativamente influenzare da chi ci dice che stiamo sbagliando, che non riusciremo mai ad arrivare da nessuna parte e che siamo dei falliti, perderemo la grandiosa possibilità di far fiorire i nostri talenti.
Ognuno infatti ha dei talenti, delle inclinazioni particolari, delle “missioni di vita” da realizzare: liberare questi doni e metterli in pratica ci fa sentire appagati e sereni; al contrario reprimerli e non ascoltarli ci fa sentire inappagati, ansiosi, tristi…
Allora rimbocchiamoci le maniche, seguiamo i nostri sogni, fidiamoci del nostro istinto… è l’unico modo per realizzarci davvero!
E se proprio non credete di essere nati per realizzare qualcosa di grandioso eccovi degli esempi reali da tenere sempre in mente in questi bui momenti, esempi di persone normali che hanno deciso di seguire la propria strada nonostante i giudizi altrui, le critiche continue e le delusioni perenni e sono riusciti solo così a diventare persone grandiose.
1- Winston Churchill dovette ripetere la prima media. La sua vita fu colma di sconfitte e delusioni. Divenne primo ministro quando aveva ormai sessantadue anni. Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953.
2- Nel 1962 i grandiosi Beatles furono rifiutati dalla Decca Recording Company con questa frase “Non ci piace la loro musica, e la chitarra è fuori moda“.
3- Kipling Rudyard, noto scrittore e poeta britannico, si vide recapitare la recensione negativa del suo romanzo nella quale c’era scritto “Mi dispiace signor Kipling, ma lei proprio non conosce l’uso della lingua inglese…”. 8 anni più tardi vince il Premio Nobel della Letteratura.
4- Richard Bach scrisse “Il gabbiano Jonathan Livingston”. Ben 18 case editrici rifiutarono di pubblicarlo. Nel 1970 la Macrnillan decise di farlo. Già nel 1975 aveva ormai venduto sette milioni di copie nei soli Stati Uniti.
5- Al primo provino cinematografico Fred Astair si sentì dire “Non sa recitare! Leggermente calvo! Sa ballare un po’!”.
6- Beethoven maneggiava con difficoltà il violino durante le lezioni. Il suo insegnante dichiarava spesso di considerarlo senza speranza come compositore.
7- L’insegnante di Enrico Caruso diceva che non sapeva cantare e che non aveva la voce adatta.
8- Albert Einstein non parlò fino all’età di quattro anni. il suo insegnante lo definì “mentalmente tardo, asociale e sempre perso nel suoi stupidi sogni”.
9- Un direttore di giornali licenziò Walt Disney per mancanza di originalità. Prima di costruire Disneyland andò in fallimento diverse volte.
10- Lev Tolstoj si ritirò dall’università e fu definito “incapace e non disposto a imparare“.
Fonte: ”Un Brodo caldo per l’anima” di Jack Canfield e Mark Victor Hansen
Elena Bernabè