La LAV denuncia cinque marchi famosi di abbigliamento per bambini: Il Gufo, Miss Blumarine, Fix Design, Gucci e Brums.
Il motivo?
Sono state esaminate le pellicce di capi per l’infanzia ed i risultati rivelano la contaminazione di sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute umana.
La Lav si batte ormai da tempo per contrastare l’uso delle pellicce animali e lo fa soprattutto per tre motivi: il primo è senza dubbio quello etico-animalista, poi c’è quello ambientale ed ora, grazie anche a questa indagine, si aggiunge la pericolosità per la salute dell’uomo.
In particolare l’indagine sui capi d’abbigliamento acquistati (tutti per bambini dai 18 mesi ai 12 anni) ha rivelato che ” I rapporti di prova sono allarmanti: uno degli articoli (marca Brums) non potrebbe essere posto in vendita sul mercato nazionale dato che risulta contaminato da un quantitativo di Nonilfenolo Etossilato 2,5 volte superiore allo standard REACH (Reg. 2006/1907/CE); alcuni campioni analizzati presentano livelli di Formaldeide nettamente superiori a quelli rinvenuti negli ultimi anni in altri prodotti tessili e per i quali sono state diramate allerte RAPEX (sistema europeo di allerta per la tutela dei consumatori) per il ritiro dal mercato. I pochi grammi degli “inserti in pelliccia” utilizzati a decorazione di tali articoli, contengono anche altre sostanze (e in quantitativi preoccupanti), classificate come tossiche o possibili cancerogeni come il PCP Pentaclorofenolo, ma anche TeBT Tetrabutil Stagno, TeCP Tetraclorofenoli, Tetracloro Etilene, metalli pesanti (Cromo III, Alluminio, Piombo), nonché tracce di Idrocarburi Policiclici Aromatici (Pirene, Naftalene, Fenantrene, Fluorantrene). ” (Lav).
Per approfondire la conoscenza di queste sostanze e i possibili effetti sulla salute umana andate sul sito ufficiale della Lav alla pagina dedicata alle analisi di laboratorio effettuate cliccando qui.
L’allarme lanciato dall’associazione non è assolutamente da sottovalutare: le pellicce animali nei capi di abbigliamento sono pericolose. Pensate ai bambini che entrano in contatto con queste sostanze mettendo in bocca inserti di pellicce o strofinando il viso su questo “soffice veleno”.
Proprio per questo motivo la LAV chiede sia alle aziende coinvolte ma anche al Ministero della Salute di:
“• ritirare dal mercato a scopo precauzionale i prodotti segnalati e promuovere specifici accertamenti su altri eventualmente ancora in vendita;
• diramare un’allerta RAPEX (Rapid Exchange of Information System of the EU), per avvertire gli altri Paesi Membri della presenza sul mercato UE di capi d’abbigliamento contaminati;
• vietare l’uso di pelliccia animale”
I capi di abbigliamento acquistati dalla Lav possono tranquillamente essere acquistati da ognuno di noi.
Come possiamo tutelare noi e i nostri figli?
Simone Pavesi, responsabile LAV Campagna Pellicce dichiara a tal proposito: “Le aziende moda devono assumersi la responsabilità di non immettere sul mercato prodotti contaminati potenzialmente pericolosi ed eticamente riprovevoli come le pellicce animali. I consumatori invece, possono limitare l’esposizione a sostanze chimiche potenzialmente pericolose per se stessi e per i propri figli, astenendosi dall’indossare e dall’acquistare prodotti contenenti anche piccole parti in pelliccia animale. La lavorazione delle pelli prevede il maggiore impiego di sostanze chimiche classificate come potenzialmente tossiche e cancerogene. L’uso di formaldeide, alchilfenoli etossilati, metalli pesanti ecc. comporta immissioni di inquinanti atmosferici, dispersione di sostanze che causano eutrofizzazione delle acque, enorme dispendio energetico oltre ad altre implicazioni negative per l’ambiente”.
Fonte: Lav
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