Il TTIP, ovvero, Transatlantic Trade and Investiment Partnership, è un trattato di liberalizzazione degli scambi e degli investimenti che si stava negoziando in segreto tra i funzionari della Commissione Europea e gli Stati Uniti. L’entrata in vigore di questo trattato, il cui iter si dovrebbe concludere entro la fine del 2015, comporterebbe l’eliminazione delle normative che limitano la piena libertà d’investimento con l’obiettivo di creare un’enorme area di libero scambio che tutelerebbe gli investimenti e il profitto delle multinazionali europee e statunitensi.
Il sito della campagna www.stop-ttip-Italia.net approfondisce l’argomento e raccoglie le firme per fermare il TTIP .
Come si evince dal sito sono molti i motivi validi per fermare questo trattato.
1) Innanzitutto è prevista l’istituzione di tribunali d’arbitrato commerciale per consentire alle imprese di citare in giudizio un paese che, nel tentativo di tutelare i diritti sociali, economici ed ambientali, si oppone con eventuali limitazioni al loro operato.
I governi che vorranno fare ricorso correranno il rischio di dover pagare ingenti somme di denaro alle multinazionali; soldi che, ricordiamolo, verranno prelevati dalle tasche dei contribuenti.
2) Il fracking, la fratturazione idraulica delle rocce del sottosuolo con cui viene estratto il gas di scisto, potrebbe diffondersi anche in Europa, a discapito della tutela dell’ambiente e della salute.
3) Inoltre, si incentiverebbe la libera circolazione dei combustibili fossili.
4) L’Europa potrebbe aprirsi al commercio di organismi geneticamente modificati, carne piena di ormoni, alimenti trattati con pesticidi, pratica diffusa negli Stati Uniti, minacciando la sicurezza alimentare.
5) Si rischia poi la privatizzazione di acqua, energia e dei servizi pubblici quali, trasporti, sanità, istruzione.
6) Diventerebbe impossibile controllare i movimenti di capitale e la speculazione bancaria e finanziaria.
7) Potrebbero venire rimosse le leggi che, in Italia e negli altri stati dell’UE tutelano i diritti dei lavoratori.
8) Come avviene negli Stati Uniti, ove sono quasi inesistenti le normative che tutelano i dati personali, anche in Europa si potrebbe assistere ad un violazione della privacy dei cittadini per consentire l’accesso privilegiato delle imprese private ai dati personali.
9) La disponibilità dei beni essenziali e la diffusione della conoscenza e delle espressioni artistiche sono minacciate dal diritto sui brevetti e sulla proprietà intellettuale delle imprese.
Tutto quanto tenderà ad ostacolare il profitto delle multinazionali potrà essere rimosso grazie a questo TTIP.
Ebbene, forse è il caso far “sentire la propria voce” e firmare contro questo trattato.
Valeria Montuori