La parola è uno strumento potente dell’uomo che gli permette di comunicare con gli altri. Non siamo sempre consapevoli del valore di ogni singolo termine che esce dalle nostre bocche, spesso parliamo utilizzando un linguaggio superficiale. A dare alla comunicazione verbale il posto che gli spetta ci pensa una disciplina affascinante chiamata l’Arte della Parola.
“Tra il 7° e il 14° anno l’uomo si confronta proprio con una lotta per la conquista del linguaggio e dell’uso della parola. Egli non sa nulla di questa lotta perché essa avviene inconsapevolmente. Egli si confronta particolarmente con il collegare il fonema , che nasce dal suo sistema ritmico, sempre di più con i suoi pensieri, con i suoi sentimenti e con il suo volere. Ciò che in questa fase della vita si forma nel linguaggio è un comprendere di se stesso dell’uomo. Nel linguaggio non giace solo la parola. Nella parola sta tutto, l’uomo come corpo, anima e spirito. La parola è solo un sintomo dell’uomo più ampio.”
Rudolf Steiner O.O.304a, Conferenza del 26.3.1923
Per poter comprendere un po’ di più questo particolare approccio artistico e terapeutico abbiamo intervistato un’esperta di quest’arte, Enrica Dal Zio, professionista di Teatroterapia e Arteterapia della parola, Tecnica teatrale Michail Cechov, Clowning.
1- Enrica, può spiegarci in cosa consiste l’Arte della Parola?
Il linguaggio è il nostro mezzo di espressione più individuale e può essere uno strumento di comunicazione innovativo. L’Arte della Parola mira a ridestare queste qualità nella coscienza umana e a renderle vive e reali nelle parole. Gli esseri umani si esprimono con la voce e il linguaggio come nessun altro essere animato, e l’individualità umana trova espressione persino nel conformare la bocca e le arcate dentarie.
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Essa nasce all’inizio del 900 in Germania parallelamente all’educazione linguistica e alla logopedia. Questi impulsi paralleli al rinnovamento della parola avvengono in una fase storica, all’inizio del XX secolo, in cui si percepiva in maniera diffusa che la parola aveva perso il suo collegamento con il Logos, il suono originario e per questo poteva essere strumentalizzata, usata per dire cose non vere.
L’Arte della Parola, “Sprachgestaltung “nome originale tedesco, è un impulso che vuole rivitalizzare, rendere di nuovo umane, espressive, veramente comunicative le parole attraverso esercizi mirati, l’approfondimento della poesia e del testo drammatico. Non solo ma essa vuole dischiudere il potenziale dei singoli suoni dell’alfabeto facendo una ricerca sull’origine antica di ogni di essi e della loro vibrazione. Così nasce la sua declinazione terapeutica, l’Arteterapia della Parola.
Lʼarte unisce espressione, percezione e volontà creativa. La facoltà di esprimersi artisticamente è in ogni uomo. Questa facoltà può essere risvegliata e fecondare un lavoro arteterapeutico.
Nellʼoperare artistico mirato il paziente si sperimenta come co-creatore del proprio processo di guarigione. Nellʼincontro con i suoni, i gesti e i movimenti egli sperimenta un nuovo piano della realtà che nasce attraverso un percorso di formazione e sviluppo delle sue percezioni del mondo e di se stesso. L’Arteterapia della Parola ha un approccio innovativo nel lavoro sulla voce, la bocca e la laringe. Essa, con i suoi fondamenti medici, antropologici e nella particolare pratica arteterapeutica, aggiunge, integrandoli, gli aspetti trattati dalla rieducazione linguistica praticata nella Logopedia, e allʼinquadramento medico dei disturbi del linguaggio e della voce della Foniatria. In essa vengono esercitate ed attivate le capacità di movimento e di comunicazione dellʼessere umano dal punto di vista funzionale, corporeo, fonetico, espressivo, emozionale e dal punto di vista della manifestazione della personalità profonda, della formulazione delle sue idee e delle sue riflessioni, rendendo possibile manifestare lo spirito particolare di ognuno.
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2- L’importanza della parola vale solo per l’oralità o gli stessi principi si applicano anche alla scrittura?
Direi di si, anche se realizzati in modo diverso.
3- In cosa consiste il suo lavoro?
Il mio lavoro consiste nell’aiutare a liberare nel respiro, nell’aria e nel suono la voce di ogni persona. Poi di far incontrare la persona stessa con la propria voce che nasconde tesori preziosi e manifesta naturalmente anche la parte d’ombra di ciascuno di noi. Un altro aspetto importante è aiutare a coltivare un’amicizia con le parole per poterle scoprire e per poter essere da loro stesse aiutati al momento del bisogno: per riuscire a trovare le parole giuste nei momenti importanti.
Quindi riuscire ad avere delle intenzioni più chiare nell’espressione, trovare le parole adatte per esprimerle, e poi farle risuonare colorate e vive ha un effetto rivitalizzante non solo per l’interlocutore, ma centra, rende vivo, originale, profondo anche chi le riesce a formare in questo modo.
Così la parola diventa anche un cammino di riconquista di un proprio equilibrio, una fonte di risanamento.
4- Cosa cambierebbe nella nostra società riguardo al modo di usare la parola?
Darei più spazio al silenzio, all’ascolto. Svilupperei questo nuovo sentire delle parole, questo fare esperienza profonda della loro essenza e della loro vita…coltivando così innanzitutto in ogni singola persona una sensibilità per la sostanza, la verità, dentro le parole. Siamo travolti da un mare di parole tutti i giorni e spesso non sappiamo più a cosa credere….nel periodo della pandemia questo ha prodotto un disagio esistenziale in moltissime persone. La parola come dice la poetessa tedesca Rose Ausländer, in questa bellissima poesia, è come un nostra casa, dove ci appoggiamo per fondare anche la nostra integrità come individui:
Abitabile
Sono partita
per imparare la vitaSpogliata della mia casa
abito nella parolaEssa è attaccata alle cose
che abitano in meQualcuno mi dà
la sua parola.Se è abitabile
l’accolgo
la mantengo
salda.
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5- Che augurio vorrebbe rivolgere a chi la sta leggendo?
Di diventare amico delle parole …perché è un viaggio di scoperta senza fine.
Intervista di Enrica Dal Zio
Teatroterapia e Arteterapia della parola, Tecnica teatrale Michail Cechov, Clowning, Ginnastica Bothmer® e Spacial Dynamics®, Nuovo Apprendimento dell’adulto secondo Coenraad van Houten, Teoria U secondo Otto Scharmer
Sito web: www.arteevita.net