Esistono luoghi in grado di curarci l’anima, di farci assaporare una vita più semplice, lenta e nutriente dal punto di vista delle emozioni: uno di questi luoghi è sicuramente l'”Ashram“.
Cosa significa “Ashram” e quali sono le sue origini
Il termine sanscrito Āśrama (adattato in lingua inglese anche come Ashram) rimanda ad un luogo di meditazione tipico della tradizione indiana. Il termine letteralmente significa “luogo del riposo” e la radice del termine ‘srama’ viene tradotta con “esercitare se stessi“: attraverso il riposo inteso come ascolto interiore si può giungere ad una maggiore consapevolezza di se stessi e del mondo.
Solitamente un Ashram è situato in zone isolate all’interno di paesaggi naturali come boschi o montagne poiché la natura è considerata maestra nella pratica della meditazione e del silenzio. In questi luoghi è possibile viverci oppure praticare dei ritiri di breve tempo per rigenerarsi dalla vita frenetica e ritornare a vivere con ritmi più naturali. Alcuni Ashram sono sedi di scuole di meditazione o di yoga.
In passato i saggi indiani sceglievano questi luoghi per vivere in modo pacifico e a contatto con la natura: potevano dedicarsi alla preghiera, alla meditazione, alla crescita spirituale attraverso una vita semplice ma ricca di stimoli intellettuali. In origine era un vero e proprio monastero indù, poi diffuso come luogo di crescita interiore dagli anni sessanta.
“Meditare significa diventare più vigile, più presente, più brillante, più luminoso; significa diventare più saggio. Ovunque constati che la tua intelligenza viene resa ottusa, fuggi da quel luogo il più velocemente possibile!”
Osho
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La vita quotidiana in un Ashram: pratiche e routine
All’interno di un Ashram la vita quotidiana scorre in modo semplice e genuino, le regole di base di tutti gli Ashram sono pressoché uguali:
- Sveglia all’alba per gustarsi il principio del nuovo giorno
- Meditazione, canti e recitazione di preghiere e mantra
- Esercizio fisico per risvegliare il corpo come passeggiata nella natura o yoga
- Attività lavorative all’interno della comunità: manutenzione della struttura, coltivazione dell’orto comunitario, tempo dedicato alla cucina, produzione di prodotti che possono essere venduti all’esterno dell’Ashram
- Studio di testi sacri, formazione con maestri, gruppi di lavoro per discutere riguardo a tematiche spirituali
La vita quotidiana all’interno di queste comunità permette alla persona che la sperimenta un ritorno alle proprie origini, un silenzio interiore in grado di curare l’anima, un contatto con la natura e con i suoi ritmi naturali nutriente per il corpo e per lo spirito.
Il silenzio non fa domande, ma può darci una risposta a tutto.
(Ernst Ferstl)
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I benefici della permanenza in un Ashram per mente e spirito
Come spiega anche Lorena Zilioli, operatrice Shiatsu e fondamenti di Moxibustione,
Secondo i precetti del Mahabharata, il testo sacro della tradizione Vedica indiana, Ashrama erano le quattro fasi della vita di ogni uomo che volesse sviluppare anche la sua parte spirituale, e gli Ashram sono i luoghi in cui queste fasi si espletavano.
Vivere in un Ashram, quindi, è un’occasione unica per spegnere il rumore del mondo e riappropriarsi della propria voce interiore: solo in questo modo è possibile screscere spiritualmente. Corpo e anima si rigenerano grazie alla semplicità e alla mancanza di distrazioni.
Il cibo genuino e cucinato con amore e lentezza, mangiato durante quest’esperienza, nutre ogni cellulare del nostro corpo portando a disintossicazione e a nuova forza fisica.
Basta anche un soggiorno temporaneo in una di queste comunità per ritrovare un benessere fisico generale del corpo e calmare la mente, condizioni ottimali per uno stato armonico dell’uomo.
In questo disordine sgraziato di vanterie ed esibizioni,
l’eleganza del silenzio, la delicatezza del ritrarsi, la forza del prendersi cura delle piccole cose.
Rarità.
(Fabrizio Caramagna)
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Esperienze di trasformazione e crescita personale in un Ashram
Esistono Ashram anche in Italia, basta fare una ricerca su internet per trovare le strutture più vicine e quelle più rinomate. Cerchiamo, però, di non andare in un Ashram qualsiasi ma di cercare quello più adatto al nostro sentire, approfondiamo la sua natura prima di tuffarci nell’esperienza altrimenti rischiamo di vivere un’esperienza non consona alle nostre aspettative.
Chi ha sperimentato la vita in un Ashram solitamente ci ritorna spesso perché i benefici sono stati importanti e duraturi nel tempo, c’è chi ha deciso di trascorrervi le proprie vacanze ogni anno, chi vi si rifugia un weekend ogni tanto per ritrovarsi e chi ancora ha scelto di viverci in modo permanente.
Nessuno torna da questa esperienza uguale a prima, è come con i viaggi: si torna a casa sempre più ricchi, più rigenerati, con più energia vitale.
Gli Ashram sono senza dubbio occasioni preziose per crescere come individui.
Se non cambiamo, non cresciamo. Se non cresciamo, non viviamo davvero.
(Anatole France)
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