Ogni giorno utilizziamo prodotti per il nostro corpo senza conoscere a fondo gli ingredienti che li compongono. La pelle, però, è un organo molto importante e una crema o un olio per il corpo andrebbero scelti con la medesima attenzione che impieghiamo per decidere quale cibo comprare e quindi ingerire.
La pelle con le sue caratteristiche di colore, odore, rugosità, con gli elementi suoi propri, basti pensare alle impronte digitali, permette di evidenziare una “individualità” unica ed irripetibile (ogni individuo possiede la sua “pelle personale”)
(Didier Anzieu)
Come riconoscere un buon prodotto per la pelle
Ogni pelle è diversa e unica. Imparare a conoscersi attraverso la pelle è un buon invito per tutti. Esistono poi prodotti sani, creati con ingredienti naturali, in grado di portare benefici ad ogni tipologia di pelle.
Per approfondire questa tematica abbiamo posto alcune domande a Sara Abbate, fondatrice del brand di cosmesi naturale Double B che proprio in questo mese di ottobre compie 10 anni di successi. Da un investimento iniziale di 20.000€, oggi Double B fattura oltre 200k. Sara studia personalmente tutte le formulazioni per creare dei prodotti vegan, eco-friendly e cruelty.
1- Sara, può raccontarci com’è nata la sua idea imprenditoriale e in cosa consiste?
Double B è nata in un pomeriggio di noia, quando ho cercato su Google cosa fossero quegli ingredienti dai nomi strani che stavano dentro la mia crema viso – marca famosa, comprata in farmacia e prescritta dal dermatologo. Più leggevo, peggio era: tutti componenti chimici. Nel migliore dei casi, facevano solo male all’ambiente o alla mia pelle; nel peggiore erano dannosi per entrambi.
Io volevo avere una bella pelle, ma non ero disposta a tollerare ingredienti chimici, mettendo a rischio la mia salute o quella del pianeta. Volevo una crema adatta alla mia pelle, con la giusta consistenza e con il mio profumo preferito. Così ho deciso di fondare Double B! Ho trovato un laboratorio chimico cosmetico che producesse le mie formule e ho seguito tutto il processo: dalla scelta delle materie prime alla grafica del packaging, dalla realizzazione del sito alla strategia editoriale dei canali social.
Sara oggi è una donna felice di essersi messa in gioco, che guarda crescere la sua start up velocemente: tutti i complimenti che ricevo per i miei prodotti mi rendono orgogliosa, tutte le recensioni positive mi fanno fare le capriole.
Ho avuto dubbi e paure, poi mi sono detta che non ero la prima e di sicuro nemmeno l’ultima a trasformare un sogno in realtà ed il fatto di aver studiato Relazioni Internazionali – invece di Chimica – non doveva essere una scusa per non provarci!
2- Quali sono gli ingredienti che non dovrebbero trovarsi nei propri prodotti beauty?
Quelli che sporcano, quelli che aggrediscono e quelli che penetrano.
Quelli che sporcano, come Paraffina e Siliconi, hanno una composizione molecolare troppo grande per penetrare all’interno della pelle, perciò restano in superficie a occludere i pori e causare brufoli e altre impurità. Non si muore per un foruncolo, ma la salute della pelle ne risente: sempre soffocata da uno strato impenetrabile e impermeabile.
Quelli che aggrediscono sono prevalentemente solventi o tensioattivi troppo forti, che spogliano la pelle del suo naturale film idrolipidico lasciandola “nuda” e priva di protezione. Possono anche causare sensibilizzazioni e allergie, quindi meglio evitarli.
Infine, quelli che penetrano: esistono ingredienti che hanno una composizione molecolare così piccola da riuscire a passare attraverso l’epidermide e arrivare fino al derma. Per legge, i cosmetici non dovrebbero scendere nello strato più profondo della nostra pelle, ma questo non significa che non siano in gradi di farlo. Alcuni di questi ingredienti, come i parabeni che vengono usati con conservanti, sappiamo per certo che sono interferenti endocrini, ovvero sostanze capaci di mimare l’azione degli ormoni e quindi di “ingannare” il nostro corpo.
3- Esiste un’app che si sente di consigliarci in grado di comprendere se un prodotto è buono oppure no?
Sinceramente, no. Il problema di fondo è che non esiste una normativa comunitaria che disciplini cosa è green e cosa non lo è: tutti gli Enti che distribuiscono le certificazioni dei cosmetici – e che spesso hanno la loro app che consente al consumatore di scansione il codice a barre di un prodotto e averne una valutazione – si fanno le regole da soli. Ad esempio per alcuni l’olio di palma è un ingrediente a bollino verde perché è di origine naturale, per altri non lo è perché la sua produzione ha un impatto ambientale devastante. Molto meglio, a mio avviso, imparare a leggere l’INCI dei prodotti cosmetici e a valutare con la propria testa!
4- Quali sono i suoi prodotti preferiti tra quelli che ha creato?
Ahia, domanda difficile 🙂 Una mamma non dovrebbe avere preferiti tra i suoi figli, ma ammetto che #Megliodelfiller – la mia crema per il contorno occhi a base di microsfere di acido ialuronico, che distende le rughe dall’interno della pelle – è il mio mai più senza.
5- Può consigliarci una routine giornaliera per la cura della pelle? Quali sono i prodotti che ogni donna dovrebbe utilizzare ogni giorno?
Di base la pelle non ha bisogno di molto: deve essere detersa mattina e sera in maniera delicata, usando un detergente che non contenga tensioattivi aggressivi. Dev’essere nutrita e idratata usando una semplice crema viso – la crema “da giorno/da notte” se l’è inventata il marketing! – che non contenga ingredienti occlusivi o inquinanti e infine dev’essere protetta dal sole tutti i giorni, anche in inverno, con una buona protezione solare.
6- Quali sono i riscontri delle sue clienti dopo aver sperimentato i suoi prodotti?
Su Trustpilot (un sito che permette di raccogliere recensioni di veri clienti) ho un punteggio di 4,9 su 5 e oltre 170 recensioni entusiaste, quindi direi che si trovano bene.
7- Se dovesse riassumere in una frase l’intento del suo lavoro?
Senza dubbio, utilizzo i miei prodotti e la mia voce per educare all’acquisto consapevole in ambito cosmetico. Esattamente come già avviene per il cibo, non si può più ignorare cosa entra in contatto con la nostra pelle e con l’ambiente.
Per maggiore info visitate il sito —> stiamo.bio