Il narciso è un fiore emblematico e solare che fiorisce all’inizio della primavera, sfidando spesso gli ultimi freddi dell’inverno che tarda a cedere il suo posto alla bella stagione. Il suo profumo ci riporta ai dolci ricordi d’infanzia, alle nostre prime primavere trascorse a correre dietro alle farfalle e a scoprire il mondo intorno a noi, giocando a nascondiglio tra le erbe alte ma è anche portatore di molti significati spesso contrastanti che ne aumentano il fascino.
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Il narciso, un fiore che attrae irresistibilmente
Il narciso è una pianta bulbosa della famiglia delle amaryllidaceae originaria della penisola iberica e dell’Europa sud-occidentale la cui bellezza è apprezzata per ornare parchi e giardini. Anche se esiste una moltitudine di varietà, è possibile trovare in Italia alcuni narcisi selvatici: il Narcissus poeticus (“il narciso dei poeti”), il Narcissus tazetta, il Narcissus pseudonarcissus o “giglio di Quaresima” assai raro allo stato spontaneo, il Narcissus radiiflorus e il Narcissus serotinus detto “narciso autunnale”.
Il narciso, o giunchiglia a secondo della varietà, mostra sei tepali simili a petali sormontati da una corona a forma di coppa o trombetta. I fiori sono generalmente bianchi e gialli, a volte arancioni o rosa nelle varietà ibride. Il suo nome deriva dal greco ναρκάω, narkào, “stordisco”, che condivide la stessa radice della parola “narcotico”. Questa particolarità definisce a meraviglia il suo profumo a dir poco inebriante.
Tuttavia, lo connette anche intimamente a Narciso, il crudele quanto bello figlio del dio Cefiso. Secondo una delle molte versioni del mito, Narciso era un ragazzo di straordinaria bellezza che incantava il cuore di uomini e donne ma li respingeva tuttavia con malignità. Per questo motivo fu trasformato per volere divino nel fiore che da allora racconta il suo peccato di vanità.
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Un altro mito greco nomina questa pianta dai colori brillanti. Secondo il mito che accompagnava i Misteri di Eleusi, la giovane Persefone, impegnata a raccogliere zafferano per sua madre, fu rapita dalla bellezza dei narcisi che Ade, il signore degli Inferi, aveva fatto sbocciare per lei, per allontanarla dal sentiero e poi portarla con sé nel suo regno.
I significati del narciso
Se i miti ci narrano storie tragiche di cui il narciso è protagonista, i significati che gli venivano attribuiti in tempi antichi potevano invece essere assai ambivalenti. Spesso associato all’Oltretomba probabilmente per la tossicità del suo bulbo, il narciso veicolava un significato a metà strada tra la vita, la morte e la rinascita.
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Gli antichi significati
In Grecia, in seguito alla diffusione del mito di Narciso, il fiore divenne simbolo dell’egoismo, della vanità e della presunzione ma anche di una morte imminente, era pertanto un segno di cattivo auspicio. Per gli Ebrei incarnava la fertilità e la bellezza femminile. Gli antichi Romani pensavano invece che il narciso fosse un fiore che affondava le sue radici nei campi Elisi, ovvero nell’aldilà; erano pertanto soliti piantarli sulle tombe dei loro defunti. I sacerdoti delle tribù celtiche attribuivano invece all’enigmatico fiore il significato di purezza, in contrasto con la tossicità del suo bulbo, che aveva il potere di assorbire il male e la negatività in generale.
Nell’iconografia cristiana il delicato fiore giallo divenne l’emblema della rinascita dopo la morte e venne pertanto associato alla Pasqua.
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I significati del narciso nel mondo
Alle nostre latitudini, il narciso è uno dei primi fiori ad annunciare l’arrivo della primavera sbocciando nel tempo di transizione tra l’inverno e la bella stagione. Le corolle gialle che emergono quasi per gioco negli umidi prati allietano lo sguardo che punta verso un’orizzonte pieno di speranza, ecco perché il narciso simboleggia in molte culture la rinascita, il rinnovamento e i nuovi inizi. È associato anche alla creatività, all’energia, alla resilienza, al perdono e alla vitalità.
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In Cina i narcisi incarnano la buona fortuna e la prosperità e si pensa che apportino positività mentre in Giappone simboleggiano la gioia e la contentezza.
Nel Galles, il primo ministro David Lloyd George lo elesse a simbolo nazionale per rimpiazzare il porro, simbolo storico gallese forse troppo umile agli occhi dell’opinione internazionale. Una leggenda gallese narra che la persona che trova il primo narciso dell’anno sarà benedetta con più oro che argento nel prossimo anno.
In Francia, il narciso rappresenta la speranza ed è il fiore ufficiale della festa delle nonne che si tiene la prima domenica del mese di marzo.
Nei Paesi arabi questo fiore è usato come afrodisiaco e come cura per la calvizie mentre negli Stati Uniti, il narciso è il simbolo ufficiale dell’American Cancer Association, che rappresenta la speranza per una cura contro il cancro.
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Il Narciso nel linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori, il narciso si riveste di significati assai contrastanti: offrire un narciso può rappresentare incertezza, cavalleria, rispetto, o ancora un amore non corrisposto; se offerto da una persona amata può voler dire “ti desidero”. Secondo The Daffodil Society, offrire un bouquet sarebbe decisamente di migliore auspicio in quanto comunica buona fortuna, gioia, e felicità.
Più in generale, i fiori gialli sono simboli di gioia mentre i fiori bianchi sono simboli di purezza e innocenza.
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Tradizioni popolari, usi e curiosità
Tra l’ultima settimana di maggio e gli inizi del mese di giugno, il comune di Rocca di Mezzo, in Abruzzo, celebra la tradizionale festa del narciso in cui sfilano carri allegorici riccamente decorati di narcisi, la sfilata è accompagnata da persone in maschere e con abiti tradizionali per festeggiare la primavera e rendere onore alle meravigliose tradizioni del territorio.
Nella medicina popolare del XVIII s., era usanza confezionare dei cataplasmi oppure dei “cerotti” col bulbo del fiore per contrastare il dolore associato ad artrite, lesioni, ustioni e stiramenti. Veniva inoltre usato sotto forma di sciroppo per trattare l’asma, il raffreddore e la pertosse, oltre che come emetico ed emmenagogo.
Se nell’800 il botanico e medico francese André Ignace Joseph Dufresnoy affermava di aver curato dei soldati affetti da tetano con l’estratto del Narcissus pseudonarcissus, oggi è possibile affermare che l’uso della galantamina, un alcaloide contenuto nel bulbo del fiore, risulta efficace nel trattamento di alcune forme leggere o moderate di demenza o patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.
Ciononostante, Il bulbo del narciso è altamente tossico e se ingerito accidentalmente, come capitava in tempi passati in cui le persone lo confondevano con la cipolla, è in grado di causare il decesso in poche ore. Il suo uso erboristico è pertanto sconsigliato al livello famigliare.
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Fonti e approfondimenti
• Le 5 specie di Narciso presenti in Italia. Il fiore che annuncia la Primavera
• Giuseppe Squillace, Nel regno di Narciso. Fiore, profumo e pianta di un mito antico, Carocci Editore, Collana Biblioteca di testi e studi, 2020.
• Nel regno di Narciso: un mito che si fa fragranza
• Tutto sul Narciso (o giunchiglia): cura e significato