Il lupo è una figura importante del nostro immaginario collettivo europeo, ritroviamo il bellissimo animale dal manto grigio e dalle zane bianche nei miti fondatori di città importanti, nelle fiabe e nelle leggende di tutto il mondo dove si riveste di significati simbolici profondi. Scopriamoli assieme!
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Il lupo, antico animale totemico
Il lupo è stato l’animale totemico di molte tribù e civiltà antiche di cui affermavano essere i discendenti (Etruschi, Liutici, Daci, T’ou-kiue). Le popolazioni euroasiatiche dell’Età del Bronzo provavano nei confronti di questo grande canide un certo rispetto e fino a quando l’uomo rimase a stretto contatto con la natura selvaggia, il lupo poté contare sulla considerazione e il timore reverenziale da parte dell’uomo. Le cose cambiarono quando l’essere umano si spostò dai boschi alle città, anche se alcune di esse devono proprio a questo meraviglioso animale la loro nascita.
Nella nostra penisola, il lupo era associato alla fertilità, alla protezione, al coraggio e al mito fondatore di Roma, dove due gemelli furono allattati da una lupa, Mater Romanorum. Anche Siena condivide l’emblema della stessa lupa, che secondo la leggenda avrebbe accompagnato Senio ed Ascanio, i figli di Remo, dopo la sua morte ad opera del fratello.
Il lupo era un animale sacro a Marte. Per questo i Romani consideravano di buon presagio l’avvistamento del lupo inteso come simbolo dello spirito guerriero, soprattutto se prima di una battaglia.
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Il lupo nella civiltà eurasiatica
In Grecia, Leto si unì a Zeus sotto le sembianze di lupa e partorì altri due illustri gemelli: Apollo ed Artemide sull’isola di Delo. Questo luogo fu ritenuto talmente sacro per tale evento da sancire il divieto assoluto per chiunque di nascere o morire sull’isola. Vi fu fondato il celebre oracolo di Apollo, dio del sole. Intorno al tempo del dio c’era un bosco sacro chiamato lykaion, “regno del lupo”. Era allora forte il legame che univa il lupo all’idea di luce: lykos (“lupo”) era tra gli epiteti di Apollo (Lykaios), mentre l’aurora era chiamata lykauges (“luce dei lupi”). La luce collegata al lupo era dunque di un mondo liminale, così come il lupo era l’animale che oltrepassava i confini che separavano la selvatichezza dalla civiltà, i boschi sacri dalle città.
Nel resto del mondo, possiamo trovare altri significati a riguardo. Simbolo di successo e vittoria in Scandinavia dove accompagnava il dio Odino mentre un altro lupo, il gigantesco Fenrir, ricopriva il ruolo di distruttore; formidabile cacciatore, animale astuto, compagno del dio Lug per i Celti, nella mitologia asiatica era il guardiano delle porte dei Regni Celesti.
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Il Lupo nelle fiabe, guida e iniziatore
Il lupo ricorda i misteri della natura e il legame animico-spirituale che l’uomo nutriva e rispettava un tempo, prima di estraniarsi dai boschi. Rinnegando l’istinto, ne prese paura personificandolo nell’essere che più ai suoi occhi rappresentava la libertà e tutto ciò al quale scelse di rinunciare per uscire dalla condizione di subordinazione alle leggi della natura. L’uomo decise di ribellarsi al mondo selvaggio, ma in questo modo quelle parti di lui che risuonavano con la selvatichezza presero le sembianze del re della foresta, ormai diventato il ricettacolo delle paure, dell’Ombra dell’uomo.
Col tempo, evolse in una figura importante delle fiabe: il lupo cattivo (Cappuccetto Rosso, i sette capretti, i tre porcellini,…) rappresenta infatti la paura, il pericolo, Colui che divora. Introduce nella psiché i temi dell’oscurità e della morte. Anche se ora potrebbe venirci la voglia di riscattare il lupo, resta una figura oscura utile al linguaggio simbolico della fiaba e all’insegnamento che essa veicola, ultimo e lontano ricordo degli antichi riti d’iniziazione che portavano i ragazzi e le ragazze a superare le prove necessarie e le loro paure per essere accolti nella comunità adulta.
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Paura e natura duplice
L’animale dal manto grigio diventa in questo modo l’Oscuro, l’Indomabile, l’Avversario. La sua natura selvaggia è duplice agli occhi dell’uomo. È legato ai luoghi arcani dove si mescolano mistero e rinascita. Negli antri del lupo nascono le grandi civiltà.
Simbolicamente, “seguire il lupo nella foresta” ci confronta con le nostre paure, in questo modo diventa guida, maestro nel viaggio iniziatico che celebra la morte e una nuova rinascita. Questa attraversata degli inferi porta alla consapevolezza profonda che rende liberi, alla manifestazione di quella luce interiore così preziosa per l’evoluzione. Ritroviamo qui il lupo con la sua natura solare, luminosa, traghettatore di anime verso la luce. Era infatti un animale psicopompo nella civiltà romana ed etrusca.
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Il lupo cattivo è il riflesso dell’Ombra dell’uomo
Il lupo è stato a lungo rappresentativo delle paure più recondite dell’essere umano. Abitante delle foreste oscure ed impenetrabili, schivo, formidabile predatore che riusciva a competere con l’essere umano, ha spesso rappresentato la forza animale, il contatto con la natura primordiale che l’uomo ha sacrificato.
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Diversi e pure così simili, uomo e lupo sono entrambi animali sociali che portano un profondo rispetto al proprio “branco”: la famiglia. In entrambi i casi, la gerarchia sociale cerca di riconoscere ad ogni individuo il proprio ruolo nella comunità per favorirne la sopravvivenza e l’espansione; entrambi proteggono gli individui più anziani, deboli, e i cuccioli.
Eppure, l’uomo del passato vide un pericolo in questo meraviglioso animale che risuonava troppo con la sua natura profonda e gli ricordava i suoi limiti , attribuendogli delle caratteristiche particolarmente negative: il lupo divenne un mostro sanguinario divora-bambini, uno sterminatore di greggi, una bestia del demonio, eterno nemico da combattere e da sterminare, com’è avvenuto fino all’inizio del secolo scorso con l’ennesima persecuzione di questo grande canide che portò all’estinzione di una specie autoctona nostrana: il Canis lupus cristaldii, il lupo siciliano.
L’immagine lupina divenne sinonimo di voracità e individualismo, che a ben guardare poco hanno a che fare con l’animale quanto nella proiezione che l’uomo operò su di lui. Infatti il lupo caccia per sussistenza e non per divertimento, uccide quando necessario, non disdegnando le carcasse trovate per caso. È un animale sociale, leale al proprio branco. Malgrado questo, gli sono stati attribuiti molte caratteristiche assai negative dal Medioevo in poi come, oltre a quelli citati, la corruzione, la ferocia, l’inganno, la malvagità, la lascivia: la fame insaziabile, la brama di carne trovò nel lupo un simbolo molto forte di lussuria.
“Abbiamo condannato il lupo non per quello che è, ma per quello che abbiamo deliberatamente ed erroneamente percepito che fosse – l’immagine mitizzata di uno spietato assassino selvaggio -. Che, in realtà, non è altro che l’immagine riflessa di noi stessi.”
(Farley Mowat)
Il lupo, più di ogni altro animale in Europa, ha lasciato orme parallele alle impronte umane pagando spesso il prezzo di questa vicinanza, anche se proprio a lui l’uomo deve la compagnia e l’amicizia più leale e incondizionata che possa esistere tra un uomo e un animale: il cane. Invece il lupo, animale fiero e nobile, si tiene ben stretta la sua libertà e lascia a questo suo discendente addomesticato il compito di guidare e proteggere l’uomo quando si avventura un po’ troppo lontano da casa.
Fonti e approfondimenti:
• Il simbolismo del lupo e la Primavera Sacra dei popoli italici
• La simbologia del lupo
• Le hurlement des loups, mythes et contes
• Loups de légendes
• Wolves in folklore, religion and mythology 
