Psicologia

Il dono che il secondogenito porta nella famiglia

Di Sandra Saporito - 2 Novembre 2023

Il secondogenito ha spesso la fama di essere più impegnativo, difficile da gestire ma ciò che spesso dimentichiamo è il dono che porta nella famiglia e le caratteristiche uniche che spesso sviluppa in risposta alle difficoltà che incontra nel relazionarsi col maggiore.

Occupa un posto mutevole nella famiglia che dipende dalla struttura della fratria: se i bambini sono due, il secondogenito sarà considerato come il piccolino; se invece i figli sono tre o più, sarà spesso considerato come quello di mezzo, per questo motivo è a volte chiamato “bambino-sandwich”, ma questo appellativo non rende onore a ciò che questo bambino regala alla famiglia con la sua nascita.

Leggi anche —> Il legame indissolubile fra fratelli: un rapporto profondo tra anime

Cosa significa essere il secondo bambino

La famiglia evolve quando arriva il secondogenito
Credit foto ©Pexels

Quando nasce il primo figlio, “nascono” anche i genitori. La coppia si confronta con la genitorialità nel momento in cui accoglie il frutto della sua unione. Da quel momento in poi, inizierà una lunga fila di prime esperienze che la confronterà con i primi timori, e le prime scoperte dell’essere un genitore “in formazione”.

→ Leggi anche: La meravigliosa missione di vita dei primogeniti

Quando arriva il secondo bambino, il nucleo familiare è già formato e i genitori vantano un’esperienza che li permette di essere più rilassati e pronti. Il nuovo arrivato farà quindi esperienza di una vita familiare rodata, con le sue strutture portanti, le sue regole, la sua routine quindi gli verrà chiesto durante la crescita di adattarsi. Questa richiesta di adattamento potrà tradursi in maniera diversa: potrà ereditare dei vestiti o dei giochi del più grande, per esempio. Per un po’, dovrà seguire un percorso già tracciato.

Gli viene riservato un posto diverso rispetto al fratello o alla sorella maggiore. Ci sono spesso meno aspettative che pesano sulle sue spalle, l’educazione può essere meno rigida, più rilassata, o al contrario gli si potrebbe chiedere di rispondere alle “mancanze” del più grande. Nel conquistarsi un posto nella famiglia, potrebbe formarsi un’identità per contrasto: se il primogenito è molto vivace, il secondogenito potrebbe diventare in contrapposizione più tranquillo e riflessivo. Ovviamente, molto dipende anche dalla differenza d’età tra il primo e il secondogenito: più sarà importante e più cresceranno entrambi come due bambini unici.

In ogni caso, l’arrivo di un nuovo nato nella famiglia porta alla nascita di qualcosa di molto prezioso: la fratria.

Leggi anche —> I fratelli e sorelle rappresentano parti di noi che non vogliamo vedere

Il dono del secondogenito: la fratria

il secondogenito crea la fratria
Credit foto ©Pexels

Mentre il primogenito crea la famiglia e trasforma la coppia in genitori, il secondogenito crea la fratria, la struttura simmetrica di pari all’interno del nucleo familiare, asimmetrico, caratterizzato dall’autorità transgenerazionale dei genitori sui figli.

Da una parte, il secondogenito vede il/la maggiore come un compagno di gioco, un complice di marachelle col quale allearsi per fronteggiare i genitori e il mondo. È infatti quello che cerca di creare il senso di fratellanza. La fratria sarà infatti il primo laboratorio sociale dove entrambi i fratelli potranno imparare a collaborare, negoziare, ma anche competere, voler bene a qualcuno.

La competizione è una dinamica naturale che s’instaura spesso tra fratelli perché il primogenito può vedere nel fratello o nella sorella minore un rivale che lo deruba dall’attenzione di cui godeva prima del suo arrivo mentre il secondogenito sente di doversi guadagnare uno posto, un ruolo nella famiglia.

I genitori partecipano molto alla formazione delle relazioni che s’instaurano tra i bambini, sia in base al rapporto che intrattengono tra loro che poi, separatamente, con ognuno dei loro figli. La relazione nella fratria potrà quindi essere ambivalente, mossa da un amore/odio che potrà perdurare fino all’età adulta oppure trasformarsi nella relazione più potente e longeva che ci sia.

Leggi anche —> Le Sorelle sono Parti di una Stessa Anima

I secondogeniti sono le “piccole” rivoluzioni della famiglia

fratelli
Credit foto ©Pexels

Il vivere a volte all’ombra del primogenito porta spesso il secondogenito a sviluppare delle caratteristiche per reclamare il proprio posto e competere per l’attenzione dei genitori che spesso mostreranno una preferenza verso l’uno o l’altro dei figli. Per esempio, se il primo è il preferito di papà, il secondo prediligerà come figura di riferimento la mamma.

Il secondogenito potrà essere più ribelle, più creativo, ma anche più socievole e capace nel compromesso in quanto è abituato sin dalla nascita ad avere contatti con altri pari. Potrà avere un maggiore bisogno di affermazione e autonomia, sia in famiglia che fuori casa, fatto che lo renderà spesso più indipendente ed intraprendente.

Questa intraprendenza è ciò che gli vale spesso la fama di essere più monello e/o attaccabrighe. In realtà è il suo modo di manifestarsi agli altri, di far sentire la sua presenza, il suo valore. È anche il bambino che spesso rompe gli equilibri, porta grandi cambiamenti e questioni che portano ad un’evoluzione della famiglia.

In generale, i secondogeniti si costruiscono un ruolo nella famiglia, cogliendo il posto lasciato libero dal primogenito che ha avuto modo di proteggere il suo spazio con largo anticipo, come afferma Michael Grose, nel suo libro Primogeniti, mediani, ultimogeniti…Come l’ordine di nascita influenza il carattere e la personalità di un bambino: “L’ordine di nascita incide perché siamo esseri sociali che cercano il proprio spazio all’interno di un gruppo e il primo gruppo in cui ci ritroviamo a vivere è la famiglia. Possiamo sentirci in competizione con i nostri fratelli per stabilire chi debba ricoprire un determinato ruolo. Quando un ruolo non è disponibile allora ne cerchiamo un altro. È per questo che i figli minori tendono a definirsi in base al tipo di territorio lasciato a disposizione dopo che il maggiore ha cintato il proprio”.

Leggi anche —> Come l’ordine di nascita influisce sulla personalità dell’individuo

Anticamente, questa gerarchia era estremamente marcata e definiva il destino dei fratelli secondo l’ordine di nascita. Per secoli, nelle casate nobili il primo figlio ereditava il patrimonio di famiglia, il secondo era destinato alle armi, il terzo invece al clero. Ovviamente le cose sono cambiate da allora ma possiamo riconoscere alcune dinamiche che restano sotto forma di substrato inconscio: mentre il primo spesso è il più tradizionale ed attaccato alla famiglia, il secondo è quello portato a lottare, a dover competere sin dalla più tenera età per il suo territorio, il suo spazio nella famiglia, per quanto riguarda il terzo, è spesso quello che ha il minore attaccamento alla famiglia di nascita, almeno che sia il “figlio della vecchiaia”.

Per questo motivo, i secondogeniti hanno molto spesso una grande forza interiore che li spinge a lottare per raggiungere ciò che vogliono o per chi amano, senza farsi intimorire dai sacrifici che questo potrebbe comportare. Sono capaci di lottare per amore, per i loro ideali. Sono i portatori dei grandi cambiamenti e del progresso nelle famiglie.

→ Potrebbe interessarti anche: I ribelli hanno un ruolo prezioso, sono l’antidoto all’inerzia del mondo

Fonti e approfondimenti:
• Istituto A. T. BecK: Ecco perché “anche” i secondogeniti sono speciali 
• Michael Grose, Primogeniti, mediani, ultimogeniti…Come l’ordine di nascita influenza il carattere e la personalità di un bambino, Ed. Red!, 2009.
• Nascita del secondo figlio: la fratria

Sandra Saporito





Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi subito una speciale meditazione in omaggio!




© 2022 Copyright Media Data Factory S.R.L. - I contenuti sono di proprietà di Media Data Factory S.R.L, è vietata la riproduzione.
Media Data Factory S.R.L. sede legale in via Guercino 9 20154 Milano - PI/CF 09595010969