Spiritualità

I rituali ci riconnettono al nostro mondo interiore

Di Sandra Saporito - 27 Settembre 2023

Ognuno di noi compie dei rituali nel corso della sua vita, a volte sono riti tramandati e appresi dai più anziani come quelli legati al mondo agricolo e alle antiche feste, altre volte sono parte di celebrazioni collettive, liturgiche, ma a volte sono il frutto della propria sensibilità ed inclinazione, che traducono nella realtà un sentire che sfugge alla ragione.

Questi rituali possono avere diversi scopi, come attirare la protezione, la fortuna, allontanare le negatività ma può anche capitare di trasformare alcune azioni di tutti i giorni in piccoli momenti preziosi, semplici e sacri allo stesso tempo per riconnettersi al proprio mondo interiore, a quella dimensione magica dove il tempo e lo spazio scompaiono per lasciar posto alla meraviglia.

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Il rituale, un cardine poco conosciuto dell’evoluzione umana

Dall’antichità la vita umana è stata costellata da pratiche cerimoniali. Secondo gli studi antropologici, nelle società primitive le celebrazioni rituali davano forma alla comunità: gli individui si radunavano assieme per condividere un intento comune, così diedero nascita ad un’identità collettiva e culturale nella quale rispecchiarsi.

Le celebrazioni erano spesso teatralizzate per rappresentare in maniera simbolica e allegorica un rapporto col divino, con ciò che era invisibile agli occhi. Dopo secoli, a volte millenni, di gesti e formule ripetute, i rituali riguardano ancora tutt’oggi la nostra identità sociale, collettiva; per questo motivo ci iscrivono in una dimensione più grande di noi che trascende il personale e ci riconnette al mondo intorno a noi e agli altri.

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Giovane donna celebra esegue vecchi rituali
Credit foto ©Pexels

Nelle tradizioni e nei rituali trasmessi di generazioni in generazioni sono nascoste informazioni preziose su come rispondere a momenti importanti o difficili della vita. Nelle campagne per esempio si eseguivano dei rituali semplici per indovinare il tempo atmosferico che avrebbe deciso dei raccolti o propiziarli. L’agricoltura era allora l’unico mezzo di sussistenza ed era importante sapere come la natura avrebbe influito sulle risorse alimentari, motivo per il quale i rituali sono stati fondamentali per la nostra sopravvivenza ed evoluzione. Molte delle formule di una volta, siano filastrocche o detti popolari (come quelli della Candelora o dei giorni della merla), vantano comunque una curiosa accuratezza meteorologica.

È in questa teatralizzazione dei gesti e delle parole che ritroviamo la funzione messaggera dei rituali: fungono da ponte tra la realtà visibile, oggettiva e il mondo metafisico, spirituale. Se in passato i riti permettevano di rappresentare il mito o la dimensione nascosta del mondo, i rituali oggi conservano ancora la stessa funzione: quella di raccontare una storia fatta di simboli ed archetipi che popolano il mondo e la nostra interiorità.

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I rituali servono a comunicare col sacro fuori e dentro di noi

I rituali vengono spesso considerati come semplici superstizioni o azioni senza un senso logico ma se liberiamo la mente dai pregiudizi, è possibile riconoscere che i rituali non appartengono alla sfera della logica bensì alla sfera del sacro e dell’incanto e per questo motivo è inutile giudicare un rituale sulla base della ragione. Ciononostante non significa che siano privi di significato, anzi!

I rituali sono costituiti da codici simbolici spesso universalmente riconosciuti, da rappresentazioni che appartengono alla sfera dell’inconscio personale e collettivo. Il pensiero magico attivato attraverso tali pratiche ci permette allora di aprire una porta dentro di noi che la maggior parte del tempo resta chiusa ma dietro la quale ci aspetta una connessione profonda col sacro, che trascende l’ego e le dimensioni che governano di solito il nostro quotidiano.

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Quando siamo assorti nel rito, quando la nostra attenzione è focalizzata in quel momento in cui conscio ed inconscio per un’istante parlano la stessa lingua, il tempo si ferma e sembra di poter toccare la trama del mondo con la punta delle dita. In quell’istante, i pesi, i pensieri svaniscono e torniamo all’Essenza, alla connessione profonda con la nostra saggezza interiore.

I rituali hanno questa particolarità di aiutarci a cambiare stato d’animo, tranquillizzano la mente e il cuore, predispongono all’ascolto profondo, alla connessione con la nostra dimensione più spirituale, nutrono la nostra capacità di meravigliarci, di vedere il mondo con gli occhi dei bambini. Se i rituali collettivi sono stati fondamentali per lo sviluppo della nostra specie, quelli personali hanno una funzione importante per la nostra crescita personale e spirituale.

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Creare dei rituali per invitare l’incanto nella nostra vita

Possiamo crearci dei piccoli rituali personali e quotidiani per ciò che conta molto per noi, per ciò che riteniamo sacro o pregno di un significato profondo. In questo modo, un’azione semplice come cucinare può diventare un piccolo rituale per propiziare la trasformazione interiore se ci diamo il tempo e l’opportunità di osservare la magia semplice che si nasconde, per esempio, dietro la ricetta più antica e semplice del mondo: il pane.

Fare il pane è un rituale sacro
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Infatti, cos’è il pane se non l’unione degli elementi acqua, terra (farina), aria (lievitazione), e fuoco (cottura)? Il lavorare l’impasto con le mani, concentrandoci sul momento, le sensazioni tattili, i profumi che sprigionano poi con la cottura è la più pura manifestazione del potere di creare, di nutrire il corpo e l’anima.

Il pane diventa così il risultato di un gioco sacro, diventa un ponte tra la materia e l’intento, tra sé e gli altri perché è simbolo di nutrimento, un ripercorrere gesti eseguiti da i nostri più lontani avi, per generazioni e generazioni, è piacere dei sensi e della condivisione. Il simbolo della nostra evoluzione come specie ed è forse per tutti questi motivi che questi gesti semplici sono così potenti: ci riconnettono alle nostre radici più profonde.

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Nella semplicità si racchiude la magia se ci diamo la possibilità di vivere l’attimo a pieno. Ed è lì che si nasconde la bellezza, l’incanto, la meraviglia. E possiamo viverla ogni giorno come afferma Ambrosia Hawthorn, autrice di Tutte possiamo essere streghe (perfette!) nel suo ultimo libro che guida i lettori in 50 momenti quotidiani per ritrovare l’incanto nella vita di ogni giorno attraverso i rituali magici.

Consiglio di lettura
Tutte possiamo essere streghe! (Perfette)
Questo libro propone 50 momenti quotidiani e pratiche accessibili a tutti per utilizzare la magia come strumento di crescita spirituale, per liberarsi dai vincoli delle convenzioni, alla ricerca della propria forza e unicità.
rituale purificatore del bagno
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Fonti e approfondimenti:
ArcheoMe: Alle origini del teatro: il mito e il rito
• Byung-Chul Han, La scomparsa dei riti. Una topologia del presente, Ed. Nottetempo, 2021.
La Psicologia dei Rituali

Sandra Saporito





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