Libri e Corsi

“Da dove vengo? Dove vado?”: il meraviglioso libro sulla vita e sulla morte

Di Elena Bernabè - 26 Aprile 2023

Uno splendido libro da tenere sempre con noi, a portata di mano, da sfogliare nei momenti di difficoltà, da aprire a caso per farci giungere i messaggi dell’Universo. “Da dove vengo? Dove vado?” , edito da Edizioni Gabriele – La Parola, è un a raccolta di 75 domande e delle rispettive risposte ai dubbi più importanti e più comuni sull’esistenza e sulla vita dopo la morte. Grazie alla parola profetica della nostra epoca abbiamo conoscenze profonde sulla vita nell’aldilà e sul passaggio da questa vita terrena a quella come anima, mai avute prima d’ora con questa completezza.

Aprendo questo libro si parte per un viaggio incredibile nell’aldilà: la morte viene affrontata come un passaggio naturale, come un ponte che abbiamo già attraversato più volte. Si parla della vita come una delle tante tappe del nostro cammino, come una “stazione del viaggio dell’anima“. Nel libro, a tal proposito, si legge a pag.19:

“La vita terrena è quindi soltanto una stazione transitoria del viaggio dell’anima, durante il quale, attraverso lo sviluppo spirituale, ha la possibilità di acquisire nuovamente la purezza e l’intensità luminosa originarie, la vibrazione elevata che aveva in origine.”

Pagina del libro “Da dove vengo? Dove vado?”

Quali sono le tematiche affrontate nel libro?

Sfogliando queste pagine ricche di nuovi spunti di riflessione ci si trova ad affrontare molte tematiche. Parlando della morte, infatti, si parla della vita e viceversa. Di conseguenza i temi trattati sono davvero tanti e profondi. Potremo però raccogliere questi argomenti in tre gruppi principali, che sono poi le tre grandi domande che ognuno di noi si pone ogni giorno.

1- Qual è il senso della vita?

Quante volte ci poniamo questa domanda, soprattutto se stiamo vivendo momenti di difficoltà e di crisi! Perché siamo qui? Abbiamo una missione da compiere oppure tutto è senza senso? Perché ci troviamo ad affrontare quelle determinate prove di vita e non altre?

Nel libro si cerca di dare una risposta a questi importanti quesiti e lo si fa partendo dal presupposto che la vita e la morte sono un continuum, sono due accadimenti diversi ma interconnessi che si prendono per mano e collaborano tra di loro, due avvenimenti che non possono esistere divisi e separati.

A pag. 21 si legge:

“Il nostro compito più importante dovrebbe essere quello di poter fare un bilancio positivo alla fine della vita terrena, cioè di avere liberato l’anima da tutti i pesi e da tutte le ombre. Tutto dipende da quello che porteremo con noi da questa vita, vale a dire dal grado di offuscamento o di luminosità dell’anima al momento della nostra morte, poiché questo determina la via che la nostra anima imboccherà dopo la morte del corpo.”

Durante la nostra vita terrena, quindi, siamo chiamati ad affrontare le nostre ombre, a sciogliere i nostri nodi, a superare paure, tormenti, preoccupazioni. Siamo qui per illuminare il nostro cammino di vita: è l’unico modo per prepararci bene alla morte.

Pagina del libro “Da dove vengo? Dove vado?”

2- Che cos’è la morte?

Trascorriamo la nostra vita a temere la morte. La nostra e quella degli altri. Cerchiamo in tutti i modi di non pensarci, di allontanarla dalla nostra quotidianità, di non viverla. Eppure la morte ha tanto da insegnarci e da rivelarci. Riuscire a considerarla come una maestra e come un passaggio naturale ed essenziale per evolverci è di fondamentale importanza.

Nel libro si affronta la tematica della morte intesa come passaggio della nostra vita e come saluto ai nostri cari, vengono forniti utili consigli per viverla al meglio in entrambi i casi.

“I parenti dovrebbero dunque rivolgere pensieri di amore all’anima che fa ritorno a casa, pregando Dio di guidarla nel suo cammino di purificazione. In nessun caso si devono trattenere le anime con lutti e lamenti e tanto meno con richieste rivolte direttamente a loro.

Se potessimo comprendere appieno la grazie e l’amore di Dio, dovremmo in fondo rallegrarci del fatto che un’anima a noi cara ci ha preceduti nei mondi spirituali, quando anche noi intraprenderemo lo stesso viaggio.” (Pag. 36 del libro)

3- Cosa accade alla nostra anima dopo che ha lasciato il corpo?

Copertina del libro “Da dove vengo? Dove vado?”

Cosa succede dopo che siamo morti? Dove va l’anima dei nostri cari? Queste due domande accompagnano le nostre giornate terrene e le risposte a questi quesiti condiziona tutta la nostra vita. In base alle religioni di appartenenza e alle nostre credenze personali possiamo fornire varie risposte a queste due domande: possiamo credere o meno nell’aldilà e possiamo credere o meno nella reincarnazione.

Nel libro, a pag.25, si legge che

“Dopo il distacco dal corpo, l’anima percepisce e vive in base a come l’uomo ha vissuto e orientato la sua anima.”

Dopo la morte, quindi, proseguiamo il nostro cammino di evoluzione, solo in forme diverse. Ci sono, quindi, vari sviluppi per l’anima di ciascuno, a seconda di come ha vissuto la vita terrena. Nel libro vengono affrontati i vari casi. Anche come muore una persona incide sul suo viaggio nell’aldilà.

Conclusioni

Esistono pochi libri in grado di smuovere il punto di vista. Questo piccolo ma potente libro è uno di questi: riesce a far riflettere, a portare idee nuove, a mettere in discussione convinzioni antiche.

“In questo libro non vengono presentati misteri, ma la verità che molti non conoscono più, ovvero che la morte non è un taglio netto alla nostra vita, ma è la porta che attraversiamo per continuare a vivere in un’altra dimensione; la porta che ci conduce a una vita che sarà tanto più luminosa, quanto più coscientemente l’uomo avrà portato a termine i compiti della sua vita terrena.”

(Dalla premessa del libro)

La lettura di questa parte del libro, insieme ad altri libri sul tema che mi stanno accompagnando in questo periodo, ha ispirato un mio recente scritto:

“Lasciami andare via!” disse il defunto.

“Come posso lasciarti andare? Dove trovo le forze per farlo?”

“Impiega le forze che usi per trattenermi: dirigile verso il tuo cammino di vita. Hai ancora tanto da fare: non sprecare il tuo e il mio tempo. Io ho bisogno di essere libero, io voglio essere libero! Non nutrirti della mia assenza: moriresti e non mi lasceresti mai morire. E’ il mio momento, non il tuo!”

“Ma io ti voglio ricordare, ti voglio vivere ancora, ti voglio qui con me ogni giorno della mia vita!”

“Facendo così mi legheresti a te in un mondo che non mi appartiene più. Questo non è amore: è possesso! Ora devo continuare il mio cammino. Ci incontreremo ancora, ma in altri mondi. Io voglio liberare entrambi da questa prigionia. E’ una vita che mi preparo a morire: non rovinarmi questo viaggio!”

“Ho paura di perderti…”

“Hai paura di perdere te stessa. Lasciami andare e incontrati davvero! Facciamo come quando siamo nati: ci diamo appuntamento dall’altra parte e fingiamo di non conoscerci. Saremo diversi: più consapevoli, più attenti, più veri! Ma ci riconosceremo! Sempre! Vivi però il resto dei giorni che ti rimangono come giorni di scoperta: della tua missione di vita! Non perdere tempo a frenare la mia corsa divina! “

“Proverò a lasciarti andare…”

“E’ l’unico modo. Per incontrarsi davvero.”

Articolo redatto grazie alla collaborazione con Edizioni Gabriele – La Parola

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