Alimentazione

L’alimentazione naturale per nutrire bene se stessi e il Pianeta

Di Laura Cusmà Piccione - 27 Aprile 2023

Noi siamo quello che mangiamo
(Ludwig Feuerbach)

Diceva il padre del materialismo tedesco. È il tormentone sul cibo che perseguita noi e il suo autore, che lo formulò a partire dal Trattato dell’alimentazione per il popolo del medico e fisiologo olandese Jakob Moleschott, pubblicato in Germania nel 1850. Un’opera che poneva la nutrizione all’origine della storia umana. Ribadendo in un certo senso quanto scritto nella Genesi, quando con la cacciata dal Paradiso per colpa di una mela mangiata, Adamo ed Eva vengono cacciati dall’Eden per scendere sulla Terra e dare origine all’Umanità.

Ludwig Feuerbach pone il cibo all’origine della società, del pensiero, della religione e persino delle differenze culturali e sociali. Ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo, ma anche i processi energetici, psicologici e spirituali. Migliorare l’alimentazione può quindi migliorare la vita.

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Michelangelo Buonarroti, Cacciata dal Paradiso. Credit foto© Wikipedia

Cibo e società attuale

È un pensiero che affonda le radici nel motto del Padre della Medicina:

Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo
(Ippocrate)

Se il motto del filosofo fa letteralmente scuola, quello di Ippocrate non ha goduto della stessa fama: ogni anno nel mondo 11 milioni di persone muoiono per cause più o meno direttamente associate alla dieta.

Il motto di Fuerbach asserisce che il cibo influisce enormemente sulle nostre vite, considerando che in esso sono contenute le energie e gli elementi che andranno a costituire il nostro corpo e non solo, visto che influenza tutta la nostra coscienza. I nostri pensieri e le nostre emozioni determinano la qualità e la quantità dei cibi.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima. (Pier Paolo Pasolini)

Basti pensare a quanto e a quello che siamo spinti a mangiare quando qualcosa va storto, si chiama junk food, ossia cibo spazzatura. Vita frenetica e ritmi accelerati spesso possono condurci a scelte errate nell’alimentazione.

Siete grotteschi! Grotteschi e disgustosi! Perché mangiate se non avete fame!?
(Marco Ferreri, La grande abbuffata)

La grande abbuffata del regista Marco Ferreri sembra mettere sullo schermo questa interpretazione del cibo come ciclo della vita. Racconta la storia di quattro uomini che, stanchi della vita noiosa e inappagante che conducono, decidono di mangiare fino alla morte, chiudendosi in una villa nei pressi di Parigi. Letteralmente ammazzandosi di cibo. Così come ben esplicano le ultime parole di Michel (Michel Piccoli)

Mi dispiace, mi dispiace Andrea… Ma non ho più fame…
(Marco Ferreri, La grande abbuffata)

La civiltà contemporanea sembra affatto fondata sul cibo: tutti ne parlano, giornali, programmi e persino canali tv ne sono interamente dedicati, in essi gli chef sono le nuove star, soltanto perché sono stellati. A tavola portano materie prime a chilometro zero che però sanno di esotismo o fusion e giapponismo. Poi la loro è una cucina di contrasti: tra tradizione e innovazione, località e contaminazione fino all‘eterna lotta tra onnivori e vegani, fortemente derisi perché loro hanno compreso che chi mangia principalmente frutta e verdura vive meglio e di più, in quanto lo fa in buona salute. E invece, gli chef stellati l’argomento alimentazione sana lo toccano soltanto di sfuggita. Ed è un’occasione persa non sfruttare la fama e la stima che il pubblico riserva agli chef in quanto questi potrebbero usare tanta buona considerazione per approfondire e insegnare quali siano i principi di un’alimentazione sana.
Comunque la si veda è importante sapere che quello che mangiamo sia argomento sempre più trattato e l’alimentazione è nei tempi contemporanei un argomento molto discusso.

Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo
(Oscar Wilde)

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Intervista a Lorenza Minonzio, educatrice esperta di Medicina tradizionale cinese

Oggi abbiamo smesso di mangiare in modo semplice e naturale, portando sulle nostre tavole cibi che sempre più sono il risultato di tante trasformazioni. Non è cibo vivo. L’alimentazione naturale rispetta l’uomo, la natura e l’ambiente, chi la vive compie scelte nel rispetto di se stesso e della Terra che rimane viva”, afferma Lorenza Minonzio, educatrice esperta di Medicina tradizionale cinese, fin da piccola convinta che “mangiare e nutrirsi significhi costruire il proprio benessere e da sempre appassionata di cibo sano”. Minonzio si è diplomata nel 2011 come cuoca di cucina naturale presso la Scuola di Cucina Naturale La Sana Gola a Milano.
Ha poi completato la sua formazione all’Associazione di Macrobiotica italiana L’Ordine dell’Universo, dove ha concluso il secondo livello del corso base e il corso avanzato, entrando poi a far parte dello staff e gestendo con loro corsi di cucina base di macrobiotica. Infine nel 2015 ha conseguito il diploma alla scuola di cucina naturale La Gioia di Vivere, in pasticceria naturale. Perché la pasticceria può fare a meno dello zucchero, una delle materie più raffinate dalla industria alimentare.

E ogni giorno spunta fuori una nuova dieta da seguire per ottenere la forma perfetta, soprattutto con l’avvicinarsi dell’estate parte la corsa alle diete sempre più proibitive. Così le diete suggerite sono innumerevoli, specialmente se si considera che dagli albori dei tempi se ne formulano. L’Italia può vantare la dieta mediterranea, dal 2010 dichiarata patrimonio dell’Umanità. Una delle poche diete equilibrate, mentre tra quelle restrittive si torna perfino indietro fino alla prima età della preistoria pur di mantenersi in forma. Con la dieta paleo, da “paleolitico” poiché ripropone la dieta tipica dei nostri antenati. Gli alimenti concessi sono soltanto quelli che potevano essere raccolti, cacciati o pescati prima che si sviluppassero le tecniche agricole.

La prima legge della dietetica sembra essere: se il sapore è buono, a te fa male.
(Isaac Asimov)

Ma non basta, nella piramide alimentare del non cibo, ci sono persino i respiriani, che seguono un regime alimentare nato da poco e fortemente criticato e osteggiato dai medici, dal momento che ritengono si possa vivere senza mangiare, ma soltanto respirando, traendo nutrimento dall’energia solare e dall’universo.

Avete mai sentito parlare del respirianesimo? Ve lo giuro, esiste. Gente che si nutre di aria, si alimenta con la fotosintesi. In Italia sono circa 1300… 1299… 1298… 1297… […] Sai, non mangiando tendono a estinguersi. Se trovi il combinato “donna+vegana” ti conviene veramente diventare respiriano. Ecco chi sono i respiriani: sono i fidanzati delle vegane che si sono rotti i coglioni. Preferiscono lasciarsi morire pur di non discutere.
(Maurizio Crozza, Crozza nel Paese delle Meraviglie)

Molti nutrizionisti e medici insistono sulla necessità di tornare a un’alimentazione più naturale e meno industrializzata, ossia basata su cibi ultra-trasformati, ma anche la riduzione del consumo di zuccheri semplici.
Nel Libro di Daniele della Bibbia, si narra che Daniele rifiutò la razione di vivande e vino che gli aveva assegnato il Re Nabucodonosor:

Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare. Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari. Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e io così mi renda colpevole davanti al re». Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria: «Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato. […] D’allora in poi il sovrintendente fece togliere l’assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi.
Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.
(Bibbia, Libro di Daniele, I, vv. 8-17)

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Scena di banchetto affresco a Pompei. Credit foto© Wikipedia

Cosa s’intende con Alimentazione Naturale?

Lorenza Minonzio, che si è formata in diverse scuole di Cucina naturale, sostiene che “Alimentazione naturale significa trovare uno stile di vita che sia adatto ai nostri ritmi, che rispetti il nostro modo di essere, le nostre esigenze e i nostri bisogni, che sono strettamente legati ai ritmi naturali, anche se noi li nascondiamo tutti, perché corriamo tanto, perché siamo sempre sotto stress, perché dobbiamo essere sempre efficaci ed efficienti dobbiamo dare i risultati, dobbiamo essere in un certo modo e non ci ascoltiamo più. Quindi, naturale oggi è prendere coscienza che ci siamo dimenticati di noi stessi.

Non è facile cambiare dieta, è indispensabile oltre alla ferma convinzione che si deve necessariamente avere, la volontà è fondamentale, nel senso che uno non deve sentirsi obbligato per aver avuto qualche sommaria informazione in merito, deve avere l’intenzione di prendersi cura di sé anche attraverso l’alimentazione. Nel cambio di dieta, il mio mantra è sempre stato “Piuttosto è meglio che niente”, ossia fare un passo alla volta, un cambiamento totale ed eclatante è faticoso, faticoso per la mente e anche per adattarsi ai nostri ritmi, faticoso per il nostro corpo che comunque è abituato a ricevere determinati stimoli che continua a chiedere. Si deve fare un passo alla volta perché il nostro corpo si deve adattare, lasciare il vecchio e abituarsi al nuovo. E questo lo deve fare anche la nostra mente lo deve fare anche la nostra parte emotiva”.

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Minonzio si addentra sulla questione del cibo vivo, che è quello che dovremmo preferire ai prodotti dell’industria alimentare: “È meglio consumare alimenti non processati dall’industria alimentare perché sono più vicini alla nostra essenza, intesa come corpo, mente, spirito. Gli alimenti non processati sono quelli che ci dà la natura, magari adattati alle nostre esigenze, ma che non totalmente trasformati: in essi si riconosce ancora l’impronta naturale. Di solito, l’alimento non naturale è quello che tu leggi gli ingredienti e li capisci, non è una lista chimica o il bugiardino di un medicinale, mentre quello naturale semplicemente riconosci quello che contiene e che trovi in natura. Più è semplice e chiaro più è in connessione con il nostro corpo”.

Ed era sempre chiaro che, per vivere, m’era necessario non vivere, restare ingenuo, ignaro.
(Pierpaolo Pasolini)

Cibo naturale. Credit foto© Pixabay

“D’altro canto, gli alimenti processati sono alimenti morti, che non ci portano nulla di edificante. Quando mangiamo, secondo la medicina tradizionale cinese, dobbiamo nutrire la nostra sostanza e la nostra energia e abbiamo bisogno di una fonte vitale per farlo”.
L’energia che permea il cosmo intero e si manifesta in tutti gli esseri viventi è indicata come Qi, nella cultura cinese. Il Qi rappresenta l’elemento grazie al quale sono generati tutti gli esseri e le sostanze dell’universo.

Armonizzare lo stomaco regolarizza il Qi.
(Proverbio cinese)

Oltre all’importanza di una ferma convinzione informata, l’assunzione di un’alimentazione naturale richiede maggiori sforzi economici, malgrado una materia prima non abbia subito processi di raffinazione costa di più. Persino frutta e verdura di stagione, anche se comprate nei tempi giusti e direttamente alla fonte, hanno prezzi esorbitanti. E poi c’è la difficoltà ai limiti dell’impossibilità di reperire alimenti non raffinati industrialmente.
Minonzio spiega queste contraddizioni: “Siamo abituati ad andare al supermercato e prendere dallo scaffale il prodotto, Invece, ci vuole una buona organizzazione e la forza di volontà di andare a cercare, per esempio, partecipare a un gruppo d’acquisto solidale. Ogni territorio nasconde dei piccoli segreti che in superficie non vediamo. Tuttavia se uno ha la pazienza di chiedere, di ascoltare, e di scoprire, poi ogni realtà ha la sua cultura del cibo. E la cultura del cibo italiano è da una parte profondamente importante perché la dieta mediterranea ci dicono sia la migliore. Noi italiani investiamo sul cibo tanta parte emotiva, e di conseguenza facciamo fatica a mollare certe abitudini”.

Il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna; paese di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele … Mangerai dunque a sazietà.
(Deuteronomio 8, 7-10).

E sui prezzi eccessivi, Minonzio correla la sua risposta al mondo del lavoro: “Il costo è alto perché c’è poca domanda. C’è anche una scelta etica dei produttori, che cerca di rispettare il lavoro dei lavoratori e del produttore. Anche scegliere determinate strategie per una produzione naturale in realtà è più costoso perché sul mercato industriale è meno costoso il pesticida chimico. Poi i nostri stipendi non sono adeguati.
Cercare il produttore locale, o partecipare al gruppo d’acquisto solidale fa risparmiare. Siamo abituati ai prezzi stracciati del discount, senza pensare che stiamo sfruttando risorse, pianeta e persone. Dovremmo essere anche determinati a cercare le materie giuste”.

Uno: è il manico della zappa a cui sono destinato; Due: sono le braccia che la guidano verso il suolo; Tre: è l’ora in cui i raggi di sole incandescenti danzano nella serra, rendendola ardente; Quattro, cinque: molti fratelli tutti intorno; Sei, sette: vedi il sole tramontare; Otto e sono spossato, nove e sono esausto; Dieci è la misura di una quotidiana schiavitù.
(Andrea Paco Mariani, The harvest)

L’alimentazione naturale per molti dovrebbe essere scelta etica o medica. Per Minonzio non è nessuna delle due, è la scelta di chi vuole prendersi cura di sé. Secondo Minonzio, soprattutto se motivi di salute hanno costretto a sceglierla, dovremmo capire che sarebbe meglio prendersi cura di sé da prima. L’alimentazione naturale dovrebbe essere una scelta che ci permetta di stare bene e di raggiungere uno stato di benessere. Si tratta di una scelta individuale da fare perché ci vogliamo bene.

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I benefici dell’alimentazione naturale

Essenzialmente l’alimentazione naturale ti fa stare bene nel tuo corpo e, quindi, nella tua mente e anche nel tuo mondo emotivo per affrontare la vita, “Un’alimentazione previene tante malattie – continua l’esperta – ti mantiene in uno stato di benessere e, qualora ti capitasse di ammalarti, il tuo corpo ha più risorse per affrontare quello che sta succedendo e a uscirne fuori, a essere giudicato più vivace. È un nutrimento anche mentale perché uno che ha scelto l’alimentazione naturale è portato a essere curioso, a trovare nuovi sapori, nuovi gusti, nuovi ingredienti, nella ricerca di abbinamenti insoliti, ti allena a un’elasticità che poi ti aiuta anche nella vita di tutti i giorni”.

“C’è maggior attenzione all’alimentazione – secondo Minonzio – nel senso che molte persone vorrebbero mangiare meglio e si attivano per questo scopo, vogliono scoprire, ma conta la profondità con cui si porta avanti questa ricerca.
C’è un’attenzione tant’è che l’industria subito ha risposto, mettendo sul mercato una serie di prodotti confezionati. Ci siamo accorti che ci siamo ammalati o che siamo poco in forma a causa della nostra alimentazione, basti pensare all’obesità, oggi causa scatenante di tante malattie”.
L’Organizzazione mondiale della Sanità-Oms ha definito l’obesità una epidemia che sta modificando anche la storia naturale di alcune patologie, a essa correlata, come il diabete, malattie cardiovascolari e tumore: il codice anticancro le ha puntato contro il dito segnandola come fattore di rischio. E la rivista Obesity ha pubblicato uno studio che svela come alcuni tipi di tumori caratteristici dell’età avanzata o della terza età stiano iniziando ad apparire sempre più precocemente, di pari passo con il progredire dell’attuale epidemia di obesità infantile.

Nessuno mi crede. Io non ho mai dipinto una donna grassa nella mia vita. Dipingo solo la sensualità, l’essenza dell’esistenza. È una visione filosofica, una posizione concettuale. L’importanza della forma, del volume è da sempre nella storia dell’arte.
Ciò che io dipingo sono volumi.
(Fernando Botero)

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Fernando Botero, Venere al Museo di Bogotà Credit foto© Wikipedia

Gli alimenti non raffinati oggi possono tornare in tavola come ricordi proustiani della madeleine, per cui basta un lieve e soffice profumo, il naso inventa una via d’ingresso nella memoria. Siamo arrivati a un punto in cui ormai il cibo non trattato ce lo possiamo soltanto ricordare? Oppure il cibo naturale riesce a scatenare ancora memorie ed emozioni?

Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della madeleine. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura.
(Marcel Proust, Dalla parte di Swann)

Risponde l’esperta di alimentazione naturale: “Bisogna che ci sia la forza di volontà, quella che nella medicina cinese si chiama Yi ed è il proposito, l’intento: l’intenzione profonda rimane fondamentale è quella che se tu non hai intenzione allora non sai nemmeno cosa siano sapori e profumi. Se, invece, ti dai il permesso di considerare l’alimentazione anche come un viaggio sensoriale, allora sì assolutamente”.

Ciò che si occupa delle cose è detto cuore, ciò che il cuore ricorda è detto yi
(Huangdi Neijing Lingshu, cap. VIII)

Viaggio sensoriale-sezione Sapori della mostra multisensoriale I need Swisstainable. Per gentile concessione di Laura Cusmà Piccione

Il Codice europeo contro il cancro indica alcuni ingredienti della nostra cucina che andrebbero eliminati per stare bene, ma anche la comunità scientifica dà consigli per mangiare bene e per prevenire dal rischio di ammalarci.
La voce alimentazione del Codice europeo anticancro è stata scritta anche dall’epidemiologo italiano Franco Berrino dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano e prescrive al punto 5:

Segui una dieta sana:
mangia principalmente cereali integrali, legumi, verdura e frutta
limita i cibi ad alto contenuto calorico (cibi con alto contenuto di zuccheri e grassi) ed evita le bevande zuccherate
evita la carne conservata; limita la carne rossa e i cibi ad alto contenuto di sale.
(Codice europeo anticancro)

Queste sono le regole del Wcrf, che parlano proprio di eliminare alcuni alimenti come bibite, bevande zuccherate e insaccati, di ridurre il consumo di altri e di aumentare il consumo di proteine vegetali, ossia dei legumi.
L’approccio di Minonzio è meno rigido, ammettendo quei cibi che ci piacerebbe mangiare, per evitare castigazioni e frustrazioni, sarebbe meglio limitarne il consumo e concederci ogni tanto alcuni di questi alimenti vietati, perché poi la mente ci riporta con il pensiero a desiderarli continuamente. Nel momento in cui si è creato il cambiamento, se si vedono gli effetti positivi, probabilmente la nostra consapevolezza potrà guidarci in scelte alimentari più ampie.

Fintanto che l’uomo continuerà a distruggere gli esseri viventi ritenuti inferiori, non conoscerà mai né la salute né la pace. Fintanto che massacreranno gli animali, gli uomini si uccideranno tra di loro. Perché chi semina delitto e dolore non può mietere gioia e amore.”
(Pitagora).

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La differenza tra un prodotto trattato e uno grezzo è eclatante anche nel gusto, eppure si è portati a scegliere i prodotti processati perché sono creati appositamente per alimentarne il desiderio, come spiega Minonzio: “Agiscono nell’indurre dipendenza. I prodotti raffinati giocano proprio su questa dipendenza indotta – spiega Minonzio – in particolare, lo zucchero è presente in tantissimi prodotti anche in quantità elevate, per cui siamo abituati a un gusto piatto. Anche in questo caso, è necessaria una ferma volontà e il desiderio di scoperta. Per esempio, per pulire un palato e un corpo dalla voglia dello zucchero raffinato ci vogliono 3 mesi per ripulirsi e in quei tre mesi il corpo, proprio per una questione fisica, non per una scelta emotiva, chiederà zucchero. Quindi, se siamo abituati a mangiare in un certo modo, dovremmo metterci un po’ in quell’atteggiamento di partenza nei nostri confronti e di curiosità rispetto al cibo. Non pensare a Questo è buono, quello è cattivo, dovremmo immaginare l’alimentazione come un viaggio di scoperta”.

Minonzio è anche esperta di Medicina tradizionale cinese, ci aveva, infatti, già guidati alla conoscenza della riflessologia plantare, applicata all’alimentazione spiega: “la dietetica cinese osserva il cibo e le sue proprietà energetiche e quindi osserva come questo cibo in base alle sue caratteristiche date dalla natura termica, ossia dalla capacità di scaldarci o di non scaldarci o di raffreddarci, o di essere neutri e anche dal tropismo degli alimenti. Per tropismo si intende su quale parte del corpo agisce un determinato alimento, come cura di se stessi, come quando ti dicono Mangia bene, Mangia lentamente, Prenditi il tempo per mangiare prendi il tempo per cucinare, segui i ritmi delle stagioni. Ma alla fine, che cosa tu metti nel piatto dipende da chi sei nella tua storia per il tuo benessere e dal tuo equilibrio, da che cosa vuoi ottenere dalla stagione, dal posto in cui vivi”

Cucina macrobiotica. Credit foto© Wikipedia

E l’esperta spiega, come già aveva fatto per il massaggio plantare, lo Yang Sheng, stavolta riferendolo alla tavola: “Yang Sheng, tradotto in italiano significa l’arte di nutrire la vita e il primo posto in cui noi nutriamo la vita è proprio la tavola è proprio dove andiamo a mangiare. Significa, quindi, avere quella cura intenzionale consapevole nel nostro modo di mangiare, prenderci cura di noi attraverso il cibo, che deve essere allontanato da un’idea di perfezione e di perfezionismo perché dipende da come stai, da che cosa scegli di consumare, da quel tuo momento della vita, non bisogna essere assolutisti, ma Yang Sheng significa proprio dedicarci questa cura: vuol dire scegliere gli ingredienti con amore, con l’intenzione di nutrirci profondamente a tutti i livelli e significa quindi prenderci cura di noi e la parola chiave rimane consapevolezza, ossia tu puoi farlo nel momento in cui sei consapevole di cosa stai facendo, quindi non apri una confezione e la sbatti nel piatto, ma perché consapevolmente ti fa bene: bisogna essere molto gentili con se stessi. Infine, siccome lo Yang Sheng è l’arte di nutrire la vita, dobbiamo ricordarci che il nutrimento non deriva soltanto dal cibo, ma anche da tante altre cose”. Di cui su Eticamente vi raccontiamo sempre.

L’uomo non può mai smettere di sognare. Il sogno è il nutrimento dell’anima, come il cibo è quello del corpo. Molte volte, nel corso dell’esistenza, vediamo che i nostri sogni svaniscono e che i nostri desideri vengono frustrati, tuttavia è necessario continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore e Agape non può penetrarvi. (Paulo Coelho, Il Cammino di Santiago)

Gli ingredienti dell’alimentazione naturale

L’alimentazione naturale per essere equilibrata deve essere equilibrata nei suoi macronutrienti. È, dunque, composta da carboidrati, che possiamo assumere dai cereali di tutte le varietà, preferibilmente integrali, che sono più salutari e sazianti.
Da frutta e verdura di stagione, “meglio di stagione perché la frutta ha più gusto quando è maturata nella stagione giusta quindi quella che gli permette di crescere adeguatamente di sviluppare in pieno la sua essenza vitale e, proprio avendo fatto questo processo, è più ricca delle sue proprietà nutrizionali e, quindi, più nutriente per noi, ossia ci dà più energia e più sostanza per il nostro sangue e tutto il funzionamento del nostro corpo, perché è naturale l’alimentazione che se la natura ha messo a disposizione in quel momento dell’anno quel determinato cibo e perché risponde a bisogni che mi aiutano a equilibrare il mio stato di benessere, per cui oltre che ad essere di stagione, frutta e verdura devono essere anche locale”, spiega Minonzio.

Quando tagliate le verdure, questa è meditazione
(René Lévi)

Biologico quando fatto bene è meglio “perché fa scattare produzioni e a catena atteggiamenti più consapevoli. Ogni persona dovrebbe fare quello che riesce, cioè, piuttosto che mangiare male, o cibi processati , va bene mangiare frutta e verdura da agricoltura convenzionale. Franco Berrino ha sempre sostenuto che biologico è meglio ma di non preoccuparsi più di tanto perché tutti gli studi scientifici non vengono fatti sul biologico”.

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Caravaggio – Fanciullo con canestro di frutta. Credit foto© Wikipedia

“Anche gli alberi a primavera scrivono poesie.
E gli stupidi pensano che siano dei fiori”
(Donato Di Poce)

Poi due ingredienti che l’alimentazione naturale non include: lo zucchero e la carne.
Si può assolutamente fare un

a vita senza zucchero – sostiene Minonzio – si può imparare a mangiarne molto meno: è una rivelazione per la persona andare a scoprire il vero gusto del dolce perché quando lo zucchero c’è, appiattisce tutto su un certo tono e invece il vero sapore dolce ha un’infinità di sfumature più o meno acidule e che sono molto più appaganti dello zucchero. Poi lo zucchero stimola una continua richiesta, creando una sorta di dipendenza per cui ne vogliamo altro ancora, quindi, in realtà, non ci dà una grande soddisfazione. Vorrei che venisse fuori che si può fare una pasticceria naturale senza zucchero e con meno glutine”, in cui tra l’altro Minonzio è diplomata.

Crostata preparata senza zucchero. Per gentile concessione di Laura Cusmà Piccione

Altro tema scottante è il consumo di carne, alla quale pochi rinuncerebbero e per questo l’industria alimentare fa di tutto per proteggerne la produzione e il consumo. Nel 2021, con il ministro alla Transizione ecologica, scienziato Roberto Cingolani, per la prima volta un’istituzione nazionale si è pronunciata apertamente contro gli alimenti di origine animale per motivi di salute e di tutela ambientale, sostenendo che modificando la nostra dieta, avremo un co-beneficio: miglioreremmo la salute pubblica, riducendo al tempo stesso l’uso di acqua e la produzione di CO2:

Sappiamo che chi mangia troppa carne subisce degli impatti sulla salute, allora si dovrebbe diminuire la quantità di proteine animali sostituendole con quelle vegetali. D’altro canto la proteina animale richiede 6 volte l’acqua della proteina vegetale, a parità di quantità, e allevamenti intensivi che producono il 20% della CO2 totale. Allora, modificando un modello di dieta e aumentando le proteine vegetali, avremmo un co-beneficio migliorando la salute pubblica, diminuendo l’uso di acqua e producendo meno CO2.
(Roberto Cingolani, “Conferenza preparatoria della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”)

Credit foto©Pexels

L’industria della carne è crudele nei confronti degli animali, come nei confronti degli esseri umani che mangiano animali. È crudele per i maltrattamenti, per le condizioni e gli spazi in cui sono costretti a vivere gli animali, per la vita che gli fanno fare, per come vengono alimentati. E tutta la sofferenza e quello che mangiano gli animali, di conseguenza, lo mangiamo anche noi. Quindi, sarebbe opportuno mangiarne meno, ma di qualità.
Le proteine vegetali possono sostituire completamente quelle animali.

Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà
(Emile Zola)

E sarebbe una scelta più solidale nei confronti del pianeta, basti pensare che adottare una dieta ricca di legumi, cereali, verdura e frutta, oltre a fare bene alla nostra salute, questi prodotti hanno un impatto minore sulle risorse idriche rispetto ai prodotti di origine animale. Se per produrre 1kg di carne bovina sono necessari 15mila litri di acqua, per produrre 1kg di legumi essiccati ne bastano 600. Allo stesso modo, coltivare un 1 kg di cereali richiede un centesimo dell’acqua necessaria per 1 kg di proteine animali. Si tratterebbe di un cambiamento che dalla tavola arriva fino al futuro del pianeta.

Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua.
(Loren Eiseley)

Infatti, un’alimentazione naturale aiuta a ridurre l’impatto di additivi sull’ambiente e sulla nostra tavola perché quando la frutta e la verdura vengono coltivate nel loro periodo naturale, crescono e prosperano senza il bisogno di essere modificate per crescere e per resistere alle malattie.

Oltretutto, un regime alimentare più salutare apporterebbe anche dei benefici economici: “il valore monetizzato del miglioramento della salute – sostengono gli studiosi – potrebbe essere paragonabile ai benefici ambientali dei danni evitati dal cambiamento climatico”.

D’altronde, conlude Minonzio “L’alimentazione naturale è l’alimentazione che rispetta l’ambiente nel quale viviamo, quindi, dall’animale alla pianta, fino all’uomo. Ci sono dietro delle scelte, che pongono attenzione a come rendere viva la Terra, invece che a impoverirla. È il modello della fattoria biodinamica”

Le fattorie biodinamiche hanno dimostrato in molte fattorie di avere suoli di più alta qualità biologica e fisica: materia organica in quantità significativamente maggiore, migliore struttura del suolo, minore densità di massa, più facile penetrabilità, e una crosta più sottile.
( Soil quality and financial performance of biodynamic and conventional farms in New Zealand)





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