Prendersi cura dei propri piedi significa prendersi cura della totalità del nostro corpo, compresa la sfera energetica ed emozionale.
Sopra i piedi si regge in equilibrio tutto il corpo: i piedi svolgono un’importante funzione di supporto per tutto il corpo umano e ricoprono anche un ruolo fondamentale per la locomozione dell’uomo: senza quest’arto non potremmo andare lontano. Sono i piedi a portarci laddove vogliamo giungere.
Insomma, sono la nostra stabilità e il nostro incedere.
I piedi non ingrassano e non dimagriscono. Non si può sempre portare il proprio pantalone preferito quando si ha preso qualche chilo, ma si può sempre portare il proprio paio di scarpe predilette.
(Sara Vass, collezionista di 500 scarpe)
Storia della riflessologia plantare
Nel Sol Levante
Dell’importanza dei piedi si resero subito conto i medici dell’antichità, che capirono che la stimolazione di punti situati sul piede con scopo terapeutico poteva portare benessere psico-fisico a livello generale. Nacque da questa osservazione la riflessologia plantare.
La riflessologia plantare è una tecnica antichissima, addirittura risalente a 5mila anni fa in Cina e in India. La praticavano anche in tempi antichissimi oltreoceano gli indiani d’America. Secondo l’antica medicina giapponese, il nostro corpo umano presenta più di 360 punti di agopuntura. Più di 60 punti di agopuntura si trovano sulla pianta del piede. I nostri piedi riflettono gli organi interni.
In Cina era pratica costante soprattutto per i saggi camminare a lungo, perché il viaggiare a piedi era un modo per conoscere e aprirsi al mondo e alle sue esperienze, alternando cosi periodi di studio e ritiri nelle grotte, a lunghissimi viaggi in tutta la Cina e oltre. Si narra che l’imperatore Grande Yi, ricordato per le opere di canalizzazione delle acque, fosse sempre in cammino, e sia passato dalla propria casa solo tre volte in tutta la sua vita. Egli peregrinava a piedi nudi, e quando alla sera sostava per riposare aveva l’abitudine di massaggiarsi i piedi per allentare stanchezza e fatica accumulata durante il giorno.
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La riiflessologia plantare denominata On Zon Su, termine che può essere tradotto come l’arte di “toccare il tallone con mano tranquilla”, è uno dei più antichi metodi di riflessologia plantare nato 5mila anni fa, poi sviluppato e arricchito nel 400 a.C., quando Mo Tze, considerato il “padre” dell’On zon su, ha creato un sistema ben preciso e organizzato.
Secondo questo antico metodo, il massaggio del piede offre l’opportunità di intraprendere un viaggio misterioso verso la propria consapevolezza, la propria sensibilità e quindi verso la propria natura originaria. Si inserisce nel filone delle discipline bio-naturali per il benessere della persona rappresentandone un trattamento ricco di potenzialità delle quali molte ancora da scoprire.
L’On Zon Su è sempre stato svincolato dalla medicina ufficiale e questo è uno dei motivi per cui in Cina ne sono rimaste pochissime tracce.
Questa tecnica ha come scopo principale quello di nutrire la radice della vita favorendo il benessere, ma serve anche a liberare il corpo dalle tossine, come scopo secondario, aiuta a ricreare l’equilibrio nel caso in cui la salute si incrini. L’On Zon Su ricorda ben poco la riflessologia occidentale, innanzitutto perché esistono molte mappe per il trattamento del piede, e di conseguenza non esiste una sola modalità di trattamento. Queste mappe richiamano la natura ed il cosmo, questo perché l’uomo è un microcosmo inserito in un macrocosmo: la natura e l’universo sono nell’uomo ed egli risponde alle stesse leggi dell’universo.
Il corpo umano si può trattare come se fosse l’ologramma di un paesaggio naturale, di una città o del cosmo. Si può intervenire sui disequilibri del corpo allo stesso modo dei problemi della natura. L’uomo rifletterebbe in piccolo ciò che avviene in meccanismi molto più grandi.
In Egitto
Uno dei primi dipinti murali egizi fu rinvenuto nella tomba di Akhamahor, detta anche “tomba del medico”, nel 2330 a.C. In esso, viene raffigurato proprio un medico nell’atto di stimolare mani e piedi del suo paziente. In Occidente però arriva soltanto alla fine dell’Ottocento (1872 d. C.), attraverso lo statunitense William Fitzgerald, padre della riflessologia moderna. È una tecnica basata sulla digito pressione di punti specifici del piede riflessi sugli organi del corpo, infatti, si fonda sulle premesse che tali zone abbiano corrispondenze in tutte le parti del corpo. Il riflesso è una risposta involontaria a uno stimolo. Infatti i piedi sono pieni di terminazioni nervose sensibili e sono i centri energetici del corpo. Tutto il sistema fluisce attraverso i piedi. Per questo è importante prendersi cura di quella parte del corpo che è la parte più essenziale per mantenere una buona circolazione in tutto il corpo. I piedi sono anche la sede del primo chakra, sono la connessione della persona con la Terra, e se non ne prendessimo cura, perderemmo questa connessione. Per guarire il corpo si deve prendere cura anche della mente e dell’anima.
Abbracciamoci coi bracci
aggambiamoci con le gambe
addentiamoci
annodiamo i nostri capelli ai nostri capelli
incastriamoci le dita dei piedi
diamoci le mani
guardiamoci senza mai dimenticarci di guardarci
dentro gli occhi
c’è un vento così forte
che ci porta via(Guido Catalano)
In Occidente
In Occidente, le prime tecniche correlate alla riflessologia plantare sono pervenute solamente all’inizio del secolo scorso grazie al dottor William Fitzgerald che è da considerare, appunto, per noi occidentali, il padre di questa moderna disciplina, che usava sin dal 1902 come terapia del dolore sui suoi pazienti, con lo scopo di evitare l’uso dell’oppio e di altri antidolorifici. Aveva studiato come gli sciamani pellerossa, tramite la stimolazione di punti riflessi nelle mani e nei piedi, riuscivano a ottenere effetti analgesici: è da lì che nacquero le prime intuizioni del suo metodo. Grazie alle cosiddette “Linee di Fitzgerald”, egli divise il corpo in 10 linee che, partendo dalla testa arrivano agli arti superiori e inferiori. La sua teoria, detta “zonale”, afferma che trattando un punto in digito-pressione si va a esercitare un’azione diretta sull’organo corrispondente a quella linea. Le linee, inoltre, risultano collegate tra di loro da un flusso di energia.
S’io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l’alta marea,
accarezzando la luna.
(Michelangelo Antonioni, L’eclisse)
Persino nel Nuovo Mondo, la riflessologia plantare ha origini antichissime, infatti, in America, come documentano incisioni raffiguranti tale pratica, inducono a pensare che fosse già adottata fin dai tempi delle tribù Incas e Maya.
Benefici della riflessologia plantare
La riflessologia plantare aiuta a rafforzare l’energia difensiva, disperdendo i ristagni ed eliminando i patogeni prima che entrino più in profondità nel corpo. Aiuta anche a ridurre lo stress e migliorare il sonno. Prendersi cura dei propri piedi significa anche prendersi cura della totalità del nostro corpo, compresa la sfera energetica ed emozionale.
La riflessologia plantare può dare una mano, rinforza anche le difese immunitarie sostenendo il sistema digestivo e l’intestino, migliorando il lavoro del sistema linfatico, rafforzando la potente energia dei reni e sciogliendo tensioni articolari.
La riflessologia plantare è un trattamento del piede che si basa sull’idea che determinati punti del corpo si riflettono su alcune zone del piede e utilizza un massaggio mirato per ripristinare il flusso di energia in tutta la persona.
Questo apre un mondo di possibilità, perché consente di lavorare a diversi livelli.
Sicuramente è una pratica rilassante, che aiuta a lasciare andare stress e fatica e ad allentare la tensione.
È un modo per dedicarsi tempo di cura per se stessi.
È utile in caso di tensione muscolare, ma anche di dolore articolare.
Insomma è un antidolorifico naturale per chi soffre di mal di schiena, per chi ha le spalle tese, se la cervicale fa male allora potresti davvero scegliere di fare qualche trattamento per trovare un po’ di pace.
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Secondo la medicina tradizionale cinese il dolore si identifica come una stasi, un blocco e proprio grazie al lavoro sul piede è possibile liberare tutti i canali dove l’energia è bloccata, migliorando anche il flusso del sangue.
Ma la riflessologia plantare lavora anche a un livello più profondo, in quanto influenza l’equilibrio dei nostri sistemi funzionali interni e, per esempio, migliora i problemi di digestione, quelli legati al sonno, i mal di testa, ma anche rafforza le difese immunitarie, aiuta in caso di allergie, scioglie le tensioni legate al ciclo mestruale, migliora i problemi legati alla menopausa.
Nel periodo estivo aiuta a contrastare i problemi legati al caldo, dando sollievo alla circolazione, aiutando a drenare ed eliminare liquidi in eccesso e tossine.
Infine, poiché muove l’energia, rendendola equilibrata e fluida, ha un potente effetto armonizzante e calmante.
Infatti, secondo la medicina cinese ai diversi sistemi funzionali, legati ai 5 elementi, oltre alla parte più fisica corrispondono anche le nostre emozioni.
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Così trattando sulle zone che rappresentano i vari organi andiamo a equilibrare anche sull’emozione corrispondente.
La maggior parte delle persone che ricevono un massaggio di riflessologia plantare descrive un profondo senso di rilassamento e una maggiore energia dopo la seduta.
Lorenza Minonzio, esperta di di medicina tradizionale cinese e alimentazione naturale, ha studiato riflessologia plantare secondo il metodo On Zon Su e da due anni esercita questa disciplina, di cui ci racconta con passione e trasporto, che evidenziano quanto creda nei benefici di questo massaggio plantare.
Il piede umano è un’opera d’arte e un capolavoro d’ingegneria
(Michelangelo Buonarroti)
Lorenza Minonzio definisce la riflessologia plantare come “un metodo olistico di cura, pressione e benessere verso la persona, che è complementare – quindi non è assolutamente alternativo – a tutte le altre cure. È un massaggio del piede che prevede diverse pressioni, manipolazioni, ma non si tratta di un massaggio circoscritto al piede, che diventa uno strumento dell’operatore per risolvere tutti gli squilibri energetici.
Essenzialmente aiuta a equilibrare l’energia della persona a livello fisico, mentale, emotivo”.
Il metodo On Zon Su
On zon su significa “massaggio del piede” e “Zon”, in particolare, rappresenta il tallone, considerato il punto più importante perché sui talloni noi appoggiamo tutto il nostro corpo: è il tallone a darci stabilità ed equilibrio e, quindi, quando è nato questo metodo millenni fa si lavorava sul tallone, considerato appunto particolarmente importante, ma poi si lavora su tutto il piede scegliendo le mappe plantari a seconda delle necessità della persona.
La riflessologa si addentra, dunque, nel metodo che lei ha studiato e utilizza, il metodo On Zon Su:
“è il massaggio tradizionale della riflessologia plantare cinese, ha più di 2500 anni e si differenzia leggermente dal metodo occidentale perché quest’ultimo ha come approccio e riferimenti la medicina occidentale, mentre le radici dell’On zon su affondano nella medicina tradizionale cinese.
Si differenziano nel tocco perché quello occidentale lavora sulla soglia del dolore, mentre quello orientale è più delicato.
Il massaggio è fatto sul piede, che si strofina, si manipola, si fanno pressioni sul piede, ma riguarda la persona in tutta la sua interezza, avendo riflessi ed effetti su tutte le parti del corpo, ma anche sulle funzioni. Per esempio, può migliorare e stimolare la digestione; oppure può lavorare anche su una sfera più emozionale, come nel caso di un fegato appesantito, che va liberato da ristagni energetici che tornano a fluire: il fegato è un organo molto collegato alla sfera emotiva, secondo la medicina cinese. Si riesce a lavorare sullo stress, sulla frustrazione”.
Bisogna partire dal basso per salire una montagna molto alta
(imperatore Grande Yi)
La riflessologia plantare si basa “sui punti riflessi del corpo – continua Minonzio – per cui le parti esterne del corpo (la gamba, il braccio, la mano, la schiena) hanno una determinata corrispondenza con quelle interne, che possono essere l’orecchio, il viso, la mano o il piede: come se fosse una cartina di tutto il nostro organismo sui piedi.
In ogni seme c’è un mondo
(Maestro Loi Cio)
Per indicarci i benefici che riceve la sfera emozionale, la riflessologa cita la teoria dei 5 elementi – secondo cui il Fuoco, la Terra, il Metallo, l’Acqua e il Legno non possono esistere l’uno senza l’altro – della medicina tradizionale cinese, che spiega come certi elementi del nostro ambiente, del nostro universo e del nostro corpo siano in risonanza tra loro, creando degli insiemi, ai quali fare riferimento.
“Quello che li unisce sono similitudini : quando il macro-cosmo si riflette nel microcosmo – che è la nostra persona – e viceversa. L’idea che emerge è che il piccolo microcosmo rispecchi il grande macrocosmo; così come i piedi, in piccolo, contengano il corpo, e le leggi che regolano il corpo siano come quelle che regolano l’universo. “Quindi – conclude Minonzio – per la medicina cinese, ogni parte, ogni nostra espressione corporea ha comunque una prestazione emozionale e, viceversa, anche mentale. Perciò, lavorando da questo punto di vista, ha sicuramente benefici sia sul corpo proprio a livello fisico e, nello stesso tempo, migliora la sfera emotiva, andando a riequilibrare, la sfera emozionale. Sicuramente l’obiettivo di questo massaggio è mantenere salute e benessere, eliminare le tossine sia a livello fisico che mentale, e creare armonia, per esempio, se io riesco a risolvere un problema d’insonnia, il mio stato d’animo migliora”.
“I piedi sono come lo specchio degli organi, il massaggio del piede influisce beneficamente sulla salute”
(Maestro Ming).
Entrando nella pratica del riflessologo, Minonzio spiega come comprende quali siano i punti del piede corrispondenti all’organo specifico da trattare: “Il metodo On zon su si serve di diverse mappe che riflettono sul piede tutte le parti del corpo“.
Continua Minonzio: “Ed è come se percorressi un viaggio, o raccontassi una storia del piede della persona, per cui quando questa viene e mi spiega le sue difficoltà, in base a esse, scelgo la mappa che avrà come punto quello che la persona ha da sanare. In realtà, trattandosi di una mappa, non si può parlare di un punto perché andrò a lavorare su tutti i punti intorno al problema. Per esempio, se devo trattare una ritenzione di liquidi, potrei fare sul piede una sorta di massaggio di linfodrenaggio, si chiama la “via delle acque”, ma allo stesso tempo posso sostenere tutte quelle parti del corpo, che si occupano della gestione dei liquidi, a partire da tutte quelle parti che, secondo la medicina cinese, sono collegate per migliorare quella funzionalità. I punti manipolati non sono gli stessi meridiani che usa l’agopuntura, rispetto alla quale On zon su è disciplina medica più antica, e poi perché i meridiani percorrono tutto il nostro corpo, mentre la riflessologia si concentra su queste mappe, ossia su quel territorio che mi dà la foto del corpo. Ci possono essere coincidenze con l’agopuntura, ma sono puramente casuali”.
I benefici della riflessologia plantare
I benefici della riflessologia plantare sono numerosi ed efficaci, fermo restando che per problematiche gravi non deve sostituire le terapie mediche ufficiali. Lavorando con l’intera persona riflessa, i benefici dell’On zon su si hanno sicuramente a livello di dolori, cervicali, mal di schiena, dolori al ginocchio, all’anca; regola la digestione, migliora tanto le difficoltà intestinali. Migliora anche il sistema immunitario, proprio anche a livello pratico perché, nel momento in cui si riattiva la circolazione, c’è maggiore ossigenazione del corpo e quindi, un nuovo importo, anche perché aiuta a eliminare le tossine. Migliora la circolazione, elimina il senso di gonfiore, aiuta a drenare.
Agisce profondamente anche sulla psiche: migliora la qualità del sonno, rafforza il sistema respiratorio, attiva l’energia, aiutando a sentirsi più energici e meno stanchi, promuove il rilassamento riuscendo a combattere l’ansia, le preoccupazioni e altre situazioni di stress, tutte quelle emozioni che sono in eccesso o in deficit: aiuta a trovare l’equilibrio. È anche molto disintossicante, motivo per cui è così efficace. “Questi massaggi plantari sono armonizzanti proprio perché lavorano sull’energia, riuscendo a farla fluire. Una persona può essere mancante di energia perché ne consuma troppa, o non dorme e non mangia adeguatamente – spiega la praticante di medicina tradizionale cinese – o perché l’energia c’è, ma non circola, è bloccata, il massaggio riesce a farla fluire, quindi ci ridona armonia, e per questo ci si sente in pace e serenità, non appena la seduta è conclusa”.
Alcune varietà di riflessologia plantare sfruttano anche tutte le proprietà benefiche che l’aromaterapia e il corretto uso degli olii essenziali possono apportare al nostro organismo. Non l’On zon su, ma Minonzio li usa considerandoli preziosi per l’equilibrio e il benessere della persona. “Gli olii essenziali – spiega – sono, infatti, l’espressione energetica di una pianta, sono composti chimici che hanno delle molecole piccolissime, con la capacità di entrare velocemente nel corpo, accordandosi al movimento della nostra energia. Ho frequentato un corso con Peter Holmes, medico erborista e praticante di medicina orientale, che ha inventato una tecnica, che si chiama Aroma acupoint therapy, per cui applichi gli olii essenziali nei punti dell’agopuntura. La potenza è tale che, quando metti gli oli, il dito trema”. Minonzio sceglie gli olii da applicare in base alle esigenze della persona, cercando di capire se deve lavorare più sul piano fisico o su quello emotivo, per iniziare il massaggio aggiunge sempre qualche goccia di olio essenziale di lavanda, che aiuta a rilassare non perché calma, ma perché rende più fluidi, sbloccando i ristagni sia fisici (in medicina cinese, il dolore è sempre un ristagno), sia a livello emotivo, infatti, favorisce la comunicazione, proprio perché armonizza e dà serenità, per esempio, funziona molto bene per il fegato. Quindi, la base è sempre l’olio essenziale di lavanda, diluito con l’olio essenziale più indicato a trattare il problema specifico. Usa il finocchio contro i problemi di digestione, la copaiba per i dolori, gli agrumati sulle persone particolarmente stanche e spente, cerca di comprendere quale sia l’olio più adatto alla persona che ha davanti.
La lente della medicina cinese ci mette in condizione di usare gli olii essenziali come modulatori di energia consentendoci di scoprire in un colpo solo i problemi di corpo e anima grazie alla sua descrizione unitaria delle sindromi da disarmonia energetica.
(Peter Holmes, Aromatica)
La riflessologia plantare può essere combinata con altre forme di trattamento
Paola Peruffo, per esempio, offre sedute di riflessologia plantare e campane tibetane.
Lorenza Minonzio, essendo praticante di medicina tradizionale cinese, integra alla riflessologia plantare altre discipline in cui è esperta:”Una delle discipline più interessanti della medicina tradizionale cinese – precisa Minonzio – è lo Yang Sheng, cioè l’arte di nutrire la vita. Sostanzialmente è un insieme di principi e di indicazioni che hanno come obiettivo quello di vivere a lungo e bene, si tratta di fare una riflessione profonda.
Quando faccio riflessologia plantare molto spesso mi capita di aiutare le persone conducendole in delle meditazioni soprattutto per quelle persone che fanno fatica a lasciarsi andare o hanno paura ad affrontare situazioni e la meditazione riesce a sbloccarli. Offro anche consigli di alimentazione naturale, che possono favorire una determinata situazione, e poi prendo spunto dalla mia attività di educatore professionale, coinvolgendo la persona a svolgere esercizi che possono alimentare nuove abitudini. Infine, propongo la scrittura, perché aiuta a portare fuori, rendendoci più consapevoli, portando fuori quello che ho dentro”.
Scriva! Scriva! Vedrà come arriverà a vedersi intero!
(Italo Svevo, La coscienza di Zeno)
Minonzio è anche esperta di alimentazione naturale. Quali sono le interazioni tra il regime alimentare e l’energia del piede e del corpo? Risponde l’esperta: “Perseguono lo stesso obiettivo: trovare equilibrio e benessere. La riflessologia è più immediata, l’alimentazione ha un percorso più lento e più lungo devo portare avanti una serie di cambiamenti. Entrambe costituiscono il benessere della persona.
I piedi nell’arte
Il piede è il punto più importante del corpo non soltanto per la medicina, ha sin dall’antichità catturato l’attenzione del mondo delle arti. La statuaria classica usa i piedi, mettendoli a chiasmo, proprio come l’anatomia per tenere in piedi le sculture (quindi per conferirgli stabilità), al punto che Michelangelo Buonarroti li definì “capolavori di ingegneria“. In pittura sono in primissimo piano quelli del Cristo morto di Brera che Andrea Mantegna ci sbatte in faccia, così come fa Caravaggio con quelli dei fedeli giunti a piedi a cospetto della Madonna dei pellegrini, dimostrando tra l’altro come in tanti altri capolavori del maestro lombardo la caratteristica che lo ha reso grande: l’umanità che conferisce a soggetti spirituali, tradizionalmente idealizzati, mentre questi pellegrini non si vergognano di inginocchiarsi davanti alla Vergine con i piedi sozzi per il cammino percorso.
E così fino al 1949 quando Alberto Savinio scrive nel suo Inno ai piedi:
È nei piedi la nostra coscienza.
(Alberto Savinio, Inno ai piedi)
Secondo Minonzio, Savinio con questa affermazione intende che i piedi “Rappresentano le nostre radici solide che ci piantano alla terra, e, come un albero, se siamo ben piantati, possiamo andare verso l’universo e il cielo. Quando faccio una seduta di riflessologia plantare, io riesco proprio a visualizzare questa energia che si “fa albero”.
E ritiene che la podofilia dell’arte dipenda dalla sua capacità di saper cogliere quello che noi non possiamo vedere e vuole svelare questo messaggio.
Quando termina una seduta di riflessologia plantare, i piedi pare che non stiano più a contatto con il terreno, tanto è potente l’effetto rilassante, il massaggio plantare riesce a trasmettere questa piacevole sensazione, secondo la riflessologa perché “c’è una straordinaria parola nella medicina tradizionale cinese, che è “chi”, cioè energia. Lavorando sull’energia riusciamo a farla fluire e ci porta ad avere armonia, a un senso di libertà, di fluidità. Noi siamo fatti di energia, che può essere più o meno fisica, più o meno concentrata e noi riusciamo a farla muovere e scorrere in maniera molto armonica. È come un fiume che, se si ostruisce, può creare dei danni terribili, invece se può scorrere è di una bellezza smisurata”.