Durante le fasi più complesse della pandemia abbiamo conosciuto improvvisamente i vantaggi e le insidie dello smart working (o lavoro agile).
Nessuno si sarebbe mai immaginato che nel giro di così poco tempo lavorare a distanza sarebbe diventata una realtà quotidiana. Eppure per molti è così.
Stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione culturale che, almeno per le professioni che lo consentono, sta sempre più smaterializzando il posto di lavoro. E fin’anche la famosa settimana lavorativa non è più così standardizzata come una volta (si parla già di settimana di 4 giorni sulla scia di molte esperienze nord europee).
Al centro non c’è più la fisicità di un luogo, la fissità di un orario. Ma obiettivi da portare a termine e vita privata da implementare. Una produttività e un’autorealizzazione personale sempre più concepite come due sfere che devono produttivamente integrarsi.
Vediamo allora 5 possibili benefici del lavorare da casa.
1. Lavorare da casa aumenta il tempo da dedicare alla vita personale
Può sembrare scontato e fin anche banale riconoscere che lavorare da casa dà indubbiamente modo di ritagliarsi più tempo per sé e per la famiglia.
Eppure molti di coloro che hanno iniziato a lavorare da remoto hanno scoperto che usufruire di questo vantaggio non è così ovvio.
Sì perché alle volte questa modalità di lavoro può rivelarsi un’arma a doppio taglio facendo sentire il lavoratore tutt’altro che “smart”.
Messaggi, email, telefonate, chat… Il lavoro agile aumenta e di molto l’utilizzo di questi canali di comunicazione. E spesso può accadere che si finisca per dare quasi per scontato di dover essere reperibili h24. Per questo molti paesi hanno già provveduto a emanare precise normative che tutelino il diritto del lavoratore alla disconnessione per non essere più contattato dopo il consueto orario di lavoro.
Attenzione dunque a non lasciarsi risucchiare da questo meccanismo altrimenti lo smart working potrebbe paradossalmente erodere molti spazi della vostra vita privata!
2. Diminuzione del carico di stress
Lunghe code di traffico, sveglia all’alba o rientro a casa quando ormai è buio da un pezzo. Difficoltà ad incastrare altre incombenze che richiederebbero di essere svolte nelle ore diurne… Questa strettoia fa parte della quotidianità di molto lavoratori pendolari costretti a spostarsi di molto chilometri ogni giorno per raggiungere il posto di lavoro.
Fra i vantaggi dello smart working c’è senz’altro un risparmio di denaro, tempo, energie fisiche e mentali. Nel momento in cui la propria attività lavorativa può essere svolta rimanendo nel luogo in cui ci si trova si evitano molti piccoli ma costanti stress quotidiani. Queste minuscole quote di stress a cui siamo ormai abituati – si pensi al traffico cittadino per chi da fuori entra nelle grandi arterie di una capitale – sono ciò che più erode la salute fisica e mentale. Un po’ come una piccola goccia cinese… In alcune situazioni, lavorare da remoto può portare dunque benefici anche per la salute e la resistenza allo stress.
3. Lavorare da casa aumenta la produttività
Fra i vantaggi del lavoro da casa non ci sono soltanto quelli per i lavoratori, ma spesso anche per le aziende. Sono molte le realtà lavorative che hanno visto registrare un aumento della produttività dei propri dipendenti o collaboratori messi a lavorare da casa. In barba all’ormai desueta cultura del “controllo” che purtroppo ancora vige in alcune realtà aziendali piuttosto rigide.
Un assetto lavorativo agile, che consenta alle persone di organizzare l’attività lavorativa più in sintonia con i propri bisogni aumenta la soddisfazione dei lavoratori e sancisce un importante patto di fiducia fra capi e subordinati. Non è più il controllo e l’adempimento, ma il raggiungimento degli obiettivi ad essere riportati al centro dell’organizzazione del lavoro.
4. Maggiore autonomia nell’organizzazione del lavoro
Per raggiungere al felicità al lavoro non bastano un buono stipendio o delle buone garanzie contrattuali. È anche importante che ci si possa sentire nelle condizioni di prendere iniziative, sentir valorizzate le proprie idee, “mettere del proprio” in quello che si fa.
Nessuno è probabilmente contento in una realtà dove si sente un mero ingranaggio di un meccanismo più grande che lo prescinde.
Per il nostro senso di autorealizzazione abbiamo bisogno di percepire di avere un controllo accettabile su ciò che ci accade e di poterci esprimere in quello che facciamo.
In alcuni casi lavorare da casa può incentivare questi aspetti. Spesso infatti si è nelle condizioni di stabilire con maggiore autonomia sia gli orari che l’organizzazione del proprio lavoro. Si diventa un po’ imprenditori di sé stessi in quelle otto ore perché ci si deve autoregolare da sé nella gestione della propria giornata lavorativa. Questo aiuta a procedere secondo ritmi e modi sempre più personalizzati, aumentando, come dicevamo, la produttività e, perché no, le nuove idee…
5. Lavorare da casa costringe a definire confini più sani
Dicevamo che il lavoro da casa può nascondere il rischio di burnout se si diventa reperibili h24 finendo per lavorare più di quanto non si farebbe in ufficio. O se, al contrario, si viene continuamente interrotti da necessità e richieste di altri membri della famiglia che danno per scontato che si rimanga accessibili solo perché fisicamente dislocati in una stanza della casa.
Ci può sentire insomma intrappolati fra “due fuochi”, famiglia e lavoro, dove ognuno sembra pretendere disponibilità quasi illimitata.
Bene, per alcune persone vivere questa doppia pressione potrebbe rivelarsi una grande opportunità di crescita. Mai forse come in questa situazione ci si ritroverà a dover davvero stabilire dei confini chiari e coerenti verso entrambe le parti. In maniera forse più costruttiva di quanto non si fosse avuto modo di fare nella precedente vita lavorativa “in presenza”.
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