Alcune coppie, nonostante giungano alla necessità di diversi decidono di continuare a vivere da separati in casa. Questa condivisione degli spazi crea una dimensione ambivalente che da un lato ha degli indubbi vantaggi, specie nel caso in cui ci siano figli minori. Dall’altro rischia di creare una situazione confusa nella quale i due ex partner possono vivere difficoltà a compiere una vera e propria separazione psicologica.
La scelta di vivere da separati in casa
È soprattutto la presenza di figli minori la motivazione principale per la quale alcuni ex partner decidono di vivere da separati in casa.
Per alcuni si tratta di una soluzione temporanea di alcuni mesi a seguito della quale ognuno trova una dimensione abitativa autonoma.
Per altri di una configurazione più stabile e duratura che può durare anche anni.
La sfida è quella di costruire una convivenza non conflittuale che renda realmente i due ex partner indipendenti per quanto riguarda le proprie vite individuali e alleati nel loro ruolo genitoriale.
Non sempre è facile. Infatti, a fronte di evidenti vantaggi concreti ed economici, la vita da separati in casa pone i due ripetutamente a confronto con situazioni conflittuali o dolorose che può essere difficile ignorare. Spesso si tenta una nuova divisione degli spazi che diventa ogni giorno occasione di conflitto e scontro. Altre volte il fatto che ognuno viva una propria vita da cui l’altro è escluso riattiva gelosie e rancori. Dopo il divorzio giuridico ed economico dovrebbe avvenire un divorzio psichico che consenta ad entrambi gli ex partner di disinvestire sentimentalmente sull’altro e di direzionare nuove energie su nuove mete. Non sempre questo compito si rivela facile e la convivenza in questi casi può rappresentare un ulteriore ostacolo.
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Difficoltà a separarsi psicologicamente
Le coppie che si separano dividendo rendite, conti in banca, beni materiali possono impiegare molto più tempo a separarsi sul piano psicologico.
I dolore per la fine del matrimonio, il rancore o la delusione verso l’altro, il senso di fallimento e disorientamento di fronte allo svanire di una progettualità di vita a due possono lasciare ferite lente a rimarginarsi. Non di rado i due ex partner proseguono in altra forma il proprio legame psicologico mediante ripetuti e inarrestabili conflitti o una quieto vivere da separati in casa.
Litigare, attaccarsi, rivangare continuamente vecchie questioni in modo sterile e distruttivo… Sono modalità disfunzionali mediante le quali i due ex continuano a sentirsi legati l’uno all’altra, pur nel conflitto e nel rancore. Non sono emozionalmente in grado di “lasciar andare”. Finché permane questo stato di conflitto la convivenza da separati in casa può essere complicata e spesso dannosa.
Altre persone approcciano a questa soluzione in maniera invece apparentemente pacifica, riproducendo fin troppo bene le abitudini sulle quali avevano impostato la precedente vita a due. Anche queste ex coppie non conflittuali possono rivelare una difficoltà a separarsi emotivamente quando non sono in grado di ristrutturare un rapporto sulla base di una reale nuova indipendenza reciproca. Ma proseguono la propria vita, comprese frequentazioni amicali o familiari, “come se nulla fosse accaduto”. Questo evidente meccanismo di negazione può essere dannoso sia per i due ex coniugi che per eventuali figli.
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Quali sono i comportamenti da separati in casa?
Esistono naturalmente anche coppie più fortunate che, pur decidendo di divorziare, riescono a farlo senza troppi rancori facendo seguire al sentimento amoroso una bella e solida amicizia. Soprattutto quando si continua a condividere un ruolo genitoriale questa posizione risulta di indubbio vantaggio. E non è escluso che possa rappresentare, dopo qualche anno, il punto di arrivo anche di ex coppie con maggiori difficoltà di separazione iniziali. Che si decida o meno di vivere da separati in casa è indispensabile che i due ex partner riescono a compiere un processo di elaborazione delle cause e della separazione. Solo allora potranno riscoprirsi veramente alleati nella condivisione della funzione genitoriale.
Separati in casa sì o no dunque? Proviamo a suggerire alcuni spunti di riflessione.
A volte la separazione è accompagnata da conflitti violenti e difficili da arrestare. In questi casi separarsi anche abitativamente potrebbe essere indispensabile per smorzare la distruttività di questi litigi.
Anche se si è separati in casa è necessario mettere delle regole. Regole di alternanza nelle mansioni domestiche, come avverrebbe fra due coinquilini qualsiasi. Regole di convivenza che rispettino la privacy e degli spazi di entrambi. E anche regole per la gestione dei figli che garantiscano ad ognuno serate o weekend liberi e altri in cui possono trascorrere del tempo da soli con loro.
Il fatto di continuare a vivere insieme non significa che si debba o si possa parlare di tutto. Sarà bene assestarsi su argomenti di conversazione non conflittuali, meno emotivamente densi, che consentano di mantenere la condivisione di una quotidianità senza alimentare i conflitti.
“Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono”. Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti.
(Osho)
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