Primavera vuol dire rinascita, l’arrivo della bella stagione può aiutarci a contattare nuove energie psichiche per affrontare i cambiamenti e andare incontro a nuovi obiettivi.
Ma che fare quando la nostra mente non sembra in accordo con il risveglio della natura fuori da noi? Come riportare nuova linfa alla psiche gravata da pesi emotivi di un lungo inverno interiore?
Alle volte può essere utile iniziare da quello che c’è fuori. Il decluttering è proprio questo: riordinare l’esterno per fare spazio al nuovo dentro di noi!
Rinnovare la nostra primavera interiore
Ognuno ha un rapporto differente con gli oggetti e soprattutto con quelli da buttare o conservare.
Ci sono persone che non appena attraversano un crisi interiore buttano via tutto, alle volte in maniera impulsiva per poi pentirsene. Altre che invece tendono a conservare ogni cosa e faticano a separarsi anche da ciò che è ormai rotto, vecchio e non più di valore. Fra questi due estremi ci sono molte sfumature possibili. Quale che sia la nostra natura potremmo osservare una tenenza più accentuata a buttare o accumulare oggetti in determinati periodi della nostra vita.
Alle volte questo comportamento non riguarda solo un individuo, ma un intero sistema familiare. Ci sono alcune famiglie dove non si butta via niente, oggetti e suppellettili vengono sostituiti con difficoltà anche quando hanno palesemente esaurito il loro ciclo vitale. In questi contesti il tempo sembra essersi fermato. E questa modalità può influenzare il futuro comportamento dei figli nella propria vita adulta. Alle volte questa tendenza a conservare, accumulare, lasciare le cose intatte deriva da gravi crisi o traumi familiari. Un lutto importante e non pienamente elaborato ad esempio.
Spesso la “staticità” dei oggetti che compongono il nostro ambiente di vita può riflettere una condizione o un momento di stagnazione psichica. Alle volte possiamo sentirci come intrappolati un una condizione emotiva ed esistenziale da cui non vediamo vie di sviluppo. Altre, abbiamo la sensazione di rimanere in un’eterna attesa che qualcosa di nuovo accada, mentre pian piano ci andiamo spegnendo emotivamente. Forse è arrivato il momento di mettere ordine e fare un buon decluttering!
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Quando fare decluttering
Ma come fare a buttare se abbiamo la tendenza a conservare tutto? E come mai il decluttering è utile per rinnovare le energie della psiche?
Per alcune persone è un processo che avviene spontaneamente. Nei momenti critici della loro vita si ritrovano a rivoltare armadi e cassetti riempiendo buste di roba destinata ormai al macero. Per altre si tratta di un allenamento da approcciare per gradi.
In tutti i casi però quando la nostra mente è in una condizione di difficoltà, confusione o stagnazione emotiva, c’è bisogno anzitutto di tornare coi piedi per terra!
Si tratta di un meccanismo che non riguarda solo riordinare armadi o buttare vecchi oggetti. Se proviamo a prestare attenzione possiamo scoprire che ognuno di noi ha un’attività che aiuta a pensare. Per alcuni è guidare la macchina. Per altri fare giardinaggio. Per altri ancora mettersi ai fornelli o lavare l’automobile. Gli esempi potrebbero continuare. Magari non ce ne rendiamo conto consapevolmente. Ma tutti noi possiamo individuare quelle attività pratiche che ci aiutano a riordinare le idee quando siamo stressati o sopraffatti da qualcosa. Poter essere consapevoli di questo è molto importante perché rappresenta una strategia sana per gestire le tempeste emotive.
Il decluttering risponde a questo principio. Significa fare qualcosa che ci aiuta a riorganizzare la mente attraverso un’attività concreta che ci distoglie dalle nostre rimuginazioni.
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Come riuscire a buttare le cose che non servono?
Come possono sperimentare il decluttering coloro che si riconoscono accumulatori seriali di oggetti, ricordi, suppellettili che non riescono proprio a buttare?
In questi casi due elementi sono importanti: andare per gradi e scegliere quello che più risulta congeniale.
Non sarà utile iniziare a fare decluttering nella soffitta piena zeppa di ricordi di una vita. E neanche forse l’armadio di casa dove si sono accumulati oggetti e vestiti da tempo immemore sull’onda di un intramontabile “non si sa mai”…
Meglio partire da ambienti più circoscritti e meno “densi” emozionalmente. Per alcuni potrebbero essere per esempio un garage, l’automobile o il balcone di casa. Non iniziate con la pretesa di “buttare”, ma con l’intento di riordinare, la necessità di eliminare alcune cose a favore di altre (magari nuove da acquistare o costruire) verrà da sé…
“Mettendo in ordine la casa e diminuendo le cose in vostro possesso, capirete a che cosa dare importanza nella vostra vita e riuscirete a distinguere chiaramente i veri valori. Ma non concentratevi sul ridurre ciò che avete o sulla ricerca di un metodo efficace di organizzare gli spazi. Concentratevi piuttosto sulla scelta delle cose da conservare in base a ciò che vi fa stare bene, e godetevi la vitasecondo le vostre regole. Non è questo il vero piacere del riordino?”
(Marie Kondo, “Il magico potere del riordino”, Vallardi ed., 2014)
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