L’amicizia tra uomo e donna sembra destinata ad essere avvolta da un alone di mistero e incredulità. Ma è davvero una realtà così improbabile? In realtà no e anzi può comportare degli indubbi vantaggi rispetto alle amicizie dello stesso sesso. Vediamo perché.
Come si fa a capire se è amore o amicizia?
Questa è una domanda che le persone si pongono spesso, ma è una domanda mal posta per più di un motivo.
Difficilmente la vera questione è la confusione fra un sentimento di amore e di amicizia. Sia perché quest’ultima non prevede alcuna attrazione di tipo erotico o sessuale (il corpo dell’altro/a è percepito neutro più o meno come si percepisce quello di un fratello o di un familiare acquisito). Sia perché l’esperienza soggettiva emozionale e sentimentale dell’amicizia, anche intima e profonda, è solitamente percepita come un “a priori”, qualcosa che viene prima e rimane al di là del sentimento amoroso per un partner.
Non si può escludere che negli anni e cambiando le due persone coinvolte non nasca un sentimento diverso. Questo è nel novero dell’imprevedibilità delle relaziona umane, ma anche in questi casi (non così frequenti se si parla di amicizie autentiche) alle persone interessate il cambiamento appare piuttosto chiaro, non così ambiguo.
“La differenza sessuale si colloca alla confluenza tra natura e cultura. Ma le civiltà patriarcali hanno a tal punto ridotto il valore del femminile che la loro realtà e la loro descrizione del mondo sono inesatte. Così, invece di restare un genere differente, il femminile è diventato, nelle nostre lingue, il non maschile, ossia una realtà astratta inesistente.”
(Irigaray, Luce)
Stereotipi di genere e amicizia tra uomo e donna
La differenza di sesso biologico rappresenta di per sé stessa un limite alla nascita di un legame di amicizia fra uomo e donna? Questa domanda rivela alcuni stereotipi che dovremmo per lo meno considerare.
In primo luogo che una persona, in quanto appartenente al sesso opposto al nostro sia da considerare a priori una potenziale meta sessuale. Che una donna in quanto tale sia una potenziale “preda”. O che un uomo, solo perché uomo, sia scontatamene un possibile “predatore”.
Questi assunti semplicistici e riduttivi comportano due rischi.
In primo luogo che i comportamenti fra i due sessi si uniformino effettivamente a questo schema stereotipato. Nei posti di lavoro, ad esempio, è purtroppo nota a tutti la frequenza di episodi di tal genere.
In secondo luogo che si impari a rapportarsi con l’altro sesso (più frequentemente da parte degli uomini verso le donne) solo in funzione della sua sessualità e non come persona globale.
Non solo nell’ambito di un’amicizia, ma anche in moltissime altre relazioni – da quelle lavorative a ad altre più informalmente cooperative, a quelle competitive in ambito sportivo ad esempio – la sessualità eroica dell’altro/a non ha nessuna rilevanza. La hanno invece altre competenze che egli o ella mette in campo. Dobbiamo essere anzitutto in grado di interagire col sesso opposto considerandolo/a nella sua globalità di persona e non a priori in funzione della sua sessualità.
Ultimo, ma non per importanza, chi l’ha detto che l’amicizia fra uomo e donna sia un legame fra due persone di orientamento eterosessuale? Questo assunto implicito rivela quanto culturalmente releghiamo ancora l’esistenza di orientamenti omosessuali a sporadiche “eccezioni”. Non è affatto così e molte sono anche le amicizie miste in cui, dato il differente orientamento sessuale tra i due, l’attrazione erotica non è una possibilità.
“Uomini e donne possono essere amici, ed è quello che dobbiamo essere. Parte del problema è che non siamo abbastanza amici. I nostri rapporti sono negoziati, e questa non è amicizia.”
(Hill Harper)
Leggi anche —> Scoprirsi omosessuali: chiarire a se stessi il proprio orientamento
L’amicizia dal punto di vista dei generi
Sgombrato il campo dai pregiudizi più comuni – che tutti noi abbiamo assorbito culturalmente e che dovremmo portare a consapevolezza per non agirli irriflessivamente – vediamo i vantaggi e le possibilità di questi tipo di amicizia!
Generalmente, grazie alla socializzazione dei ruoli di genere e a caratteristiche individuali e culturali, uomini e donne possono intendere e farci apprezzare aspetti diversi del legame di amicizia.
È molto frequente che le amicizie maschili assumano un carattere più “cameratesco”, meno uno-a-uno e/o che si fondino sul condividere un qualcosa da fare insieme. Può essere la passione per lo sport, la musica, una causa comune o un progetto lavorativo.
Le amicizie femminili sono invece più incentrate su rapporti personali e individuali. Rapporti fondati sulla condivisione emozionale, suol stare insieme piuttosto che sul fare qualcosa insieme.
Ognuno di noi, anche nel divergere soggettivamente da questo schema, lo incontra o lo ha incontrato come elemento di confronto e di socializzazione nel corso della propria vita.
Chi dice che l’amicizia tra uomo e donna non esiste?
Proprio per questo, instaurare anche un rapporto di confidenza con una persona dell’altro sesso può permettere di sperimentare una relazione amicale più equilibrata di quanto non possa fare con i propri “simili”!
Poter condividere anche passioni e attività e sperimentare anche in questo la presenza dell’altro senza per forza parlare solo di problemi. Poter imparare ad esprimere a parole le proprie emozioni sfruttando l’aiuto della controparte femminile senza timore di essere giudicati. Essere “costretti” a decodificare e spiegare all’altro/a il proprio punto di vista, confrontarlo con un punto di vista opposto. Rimettersi quindi in discussione sono aspetti che vengono sollecitati con più immediatezza in questo tipo di rapporti.