La consapevolezza, la presenza mentale nell’atto di vivere, è una pratica in grado di cambiare il nostro sguardo sul mondo e gli altri. In questo stato di gentile presenza in noi stessi, ogni azione diventa sacra: cucinare, camminare, respirare, ascoltare,… Tutti i gesti che compiamo senza renderci conto si trasformano in celebrazioni alla vita. Ogni attimo vissuto a pieno trabocca di possibilità, diventa un miracolo, un’occasione di toccare l’eternità del momento presente, che muta e fluisce come l’acqua sorgiva che diventa fiume, mare, nuvola… vita.
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Questo insegnamento è l’eredità che Tich Nhat Hanh, monaco buddista, autore di numerosi libri e poesie e fondatore del Plum Village, ha trasmesso al mondo prima di lasciarlo questo 22 gennaio 2022, all’età di 95 anni.
Tich Nhat Hanh, monaco zen e padre della Mindfulness
Tich Nhat Hạnh nacque col nome Nguyễn Đình Lang l’11 ottobre 1926 in Huế nel Vietnam centrale, allora parte dell’Indocina francese. Ad appena 16 anni iniziò i suoi studi nel tempio di Tu Hiếu presso il maestro zen Thanh Quý Chân Thật. e venne poi ordinato monaco nel 1949 presso l’accademia buddista Báo Quốc. Non si accontentò di tale formazione e scelse di proseguire i suoi studi in ambito universitario, presso l’università di Saigon e in seguito, presso il Princeton Theological Seminary nel 1961.
Thay, come poi venne chiamato nella comunità, conobbe la guerra, l’esilio, la povertà, sua e delle persone intorno a lui, e tentò durante tutta la sua vita di alleviare le sofferenze degli altri grazie ad azioni concrete e di grande umanità, come la costruzione di scuole e strutture sanitarie.
Il 25 gennaio 1967, L’Istituto Nobel ricevette una lettera che lo presentava al mondo: “Conosco Thich Nhat Hanh, e ho il privilegio di chiamarlo mio amico. Permettetemi di condividere con voi alcune cose che so di lui […] Le sue idee per la pace, se applicate, costruirebbero un monumento all’ecumenismo, alla fratellanza mondiale, all’umanità.” La firma di questa missiva portava il nome del precedente Premio Nobel per la Pace: Martin Luther King Jr.
Dopo varie vicissitudini ed accuse politiche nei suoi confronti, che cercavano di minare la sua azione pacifista, Tich Nhat Hạnh si rifugiò in Francia dove, nel 1982, fondò assieme a Chân Không il Village des Pruniers a Thénac, nel sud della Francia: The Plum Village, il monastero che avrebbe poi riunito migliaia di persone ogni anno per insegnare i fondamenti della mindfulness e dell’interessere.
L’interessere, il messaggio di Tich Nhat Hanh
L’interessere (“interbeing”) è un termine coniato da Tich Nhat Hanh per illustrare la connessione tra tutti gli esseri e il mondo ed il cuore pulsante dell’insegnamento che trasmise durante la sua vita. Nel suo libro La pace è ogni passo. La via della presenza mentale nella vita quotidiana, Tich Nhat Hạnh illustra questo concetto conosciuto e condiviso dalle molte tradizioni spirituali antiche ma poco compreso in Occidente: “All’occhio di un poeta, non sfugge certo che in questo foglio di carta c’è una nuvola. Senza la nuvola, non c’è pioggia; senza pioggia, gli alberi non crescono; e senza alberi, non si può fare la carta. La nuvola è indispensabile all’esistenza della carta. Se non ci fosse la nuvola, non ci sarebbe nemmeno il foglio di carta. Quindi possiamo dire che la nuvola e la carta inter-sono. Il verbo ‘inter-essere’ non è ancora riportato dal dizionario; ma unendo il prefisso ‘inter’ e il verbo ‘essere’ otteniamo una parola nuova: inter-essere.”
La comprensione dell’interessere, dell’interconnessione tra tutti gli esseri e tutte le cose al mondo, è di fondamentale importanza se vogliamo imparare a vivere bene, a prescindere dalla nostra società consumistica che sfrutta la corsa all’individualismo per creare nell’essere umano un senso di separazione che sfocia in una lieve e costante frustrazione e infelicità, così utili, ahinoi, alle regole del mercato. Riappropriarci della nostra individualità iscritta nella collettività, della ricerca del bene comune, della partecipazione e responsabilità della nostra felicità come parte di quella più ampia e condivisa da tutti rappresenta una tappa verso la pace autentica.
10 frasi da meditare e… vivere
Tich Nhat Hanh fu un maestro zen e un poeta che sparse la profondità dei suoi pensieri attraverso la bellezza delle parole, che divennero uno strumento per risvegliare le coscienze non solo sui temi della consapevolezza ma anche della pace e del rispetto della terra e delle sue creature. La spiritualità che proponeva era attiva, radicata nel mondo, e questa caratteristica pervade le citazioni che leggerai tra poco.
In ognuna di queste frasi buddiste troverai un suggerimento pratico, la possibilità di un’azione che potrà portare qualcosa di buono nella tua vita. Ascolta il tuo sentire e permettiti di scegliere l’affermazione che risuona con ciò di cui hai bisogno ora. Poi, lasciati guidare oltre le parole e tuffati nella loro comprensione attraverso l’azione gentile e consapevole.
Pace e rispetto per la Terra
“Quando siamo capaci di amare noi stessi, stiamo già proteggendo e nutrendo la società. Quando siamo capaci di sorridere, quando siamo in pace, in quel momento c’è già un cambiamento nel mondo.”
“Ognuno di noi può fare qualcosa per proteggere ed aver cura del pianeta. Dobbiamo vivere in modo tale che un futuro sia possibile per i nostri figli e per i nostri nipoti. La nostra vita deve essere il nostro messaggio.”
“Non c’è via per la pace, la pace è la via.”
Vivere con consapevolezza
“Cammina come se stessi baciando la Terra con i tuoi piedi.”
“Ogni giorno siamo coinvolti in un miracolo che nemmeno riconosciamo: un cielo blu, le nuvole bianche, le foglie verdi, gli occhi curiosi e neri di un bambino, i nostri due occhi. Tutto è un miracolo.”
“La vita è lo strumento con il quale sperimentiamo la verità.”
Essere in relazione con sé, con gli altri
“Riconoscere le nostre emozioni senza giudicarle o respingerle, abbracciandole con consapevolezza, è un atto di ritorno a casa.”
“Capire la sofferenza di qualcuno è il miglior regalo che puoi dare ad un’altra persona. La comprensione è l’altro nome dell’amore.”
Accogliere l’impermanenza
“Questo corpo non sono io. Non sono imprigionato in questo corpo, sono una vita senza confini, non sono mai nato e non sono mai morto. Laggiù l’ampio oceano e il cielo con molte galassie. Da sempre, sono libero. Nascita e morte sono solo una porta attraverso la quale entriamo e usciamo. Nascita e morte sono solo un gioco a nascondino.”
“Domani, continuerò ad essere. Ma dovrai essere molto attento per vedermi. Sarò un fiore o una foglia. Sarò in quelle forme e ti manderò un saluto. Se sarai abbastanza consapevole, mi riconoscerai, e potrai sorridermi. Ne sarò molto felice.”
Fonti:
- Thich Nhat Hanh, La pace è ogni passo. La via della presenza mentale nella vita quotidiana, Astrolabio Ubaldini, 1993. •
- The Plum Village
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in Discipline Bio-Naturali
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