In questo mese di novembre, le foglie cadono dalle cime degli alberi come le lacrime in onore di chi ci ha lasciato; la nebbia avvolge le notti di questo periodo trasformando il mondo in una terra di mezzo che si riveste di melanconia, di un sottile velo onirico che invita alla riflessione, all’introspezione. Ci prepariamo ad accogliere i messaggi della Luna della Nebbia, una lunazione potente, che culminerà nel plenilunio questo venerdì 15 novembre alle ore 22: 28 ora italiana.
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L’energia della luna di novembre
I nomi delle lune riflettono i cambiamenti della natura intorno a noi, ecco perché possono avere tanti nomi diversi, e non fa eccezione questa luna di novembre, chiamata Luna degli Antenati, Luna Oscura, Luna del Castoro, Luna del Dolore, Luna di Povertà in virtù del periodo di magra dopo l’ultimo raccolto, ma il suo nome forse più conosciuto rimanda alla manifestazione della natura in questo periodo: Luna della Nebbia.
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In questo periodo la nebbia si fa più presente, più fitta e sembra avvolgerci nel dubbio, nell’incertezza invitandoci ad andare avanti con prudenza. È tempo di riflessione, di ponderatezza. I confini del nostro mondo si fanno più sfumati. Il presente e il passato s’incontrano a metà strada in questo mese dedicato ai defunti, tra i petali dei fiori ai propri cari e i ricordi che scivolano all’angolo degli occhi. La natura si spoglia e concentra la sua vitalità verso l’interno e ci invita a riflettere sul senso della vita. E della morte.
Un plenilunio che ti porta ad andare in profondità
Novembre ha un’ energia un po’ cupa, buia, lenta, che ci ricorda che la linfa vitale ha a volte bisogno di rintanarsi sotto la terra, nascosta sotto un fitto mantello di foglie secche, oppure sotto le coperte. È un tempo che richiama il desiderio di calore e protezione in queste notti che ci portano verso il gelido abbraccio dell’inverno; possiamo trovarlo al riparo dagli sguardi, dentro di noi.
La Luna della nebbia è una luna di prudenza e consapevolezza che ci invita a volgere lo sguardo verso le fondamenta della nostra esistenza, tema caro al segno del Toro nel quale sorge la Luna piena.
È ora di prendersi cura di ciò che conta davvero per noi, nutrire l’essenziale, tagliare il superfluo, risparmiare l’energia in vista della primavera che verrà per crescere su basi sane e solide, ma prima d’allora sarà preferibile concentrarsi su di sé ed entrare in contatto con l’aspetto più taciturno e segreto del nostro Essere, lì dove si annidano i segreti, i non-detti, e tutti quegli aspetti che spesso nascondiamo volentieri a noi stessi.
La Luce solare che illumina la Luna giunge dallo Scorpione, il segno che ama scavare in profondità e scoprire gli altarini, ma è soprattutto quello che più di tutti insegna il valore della trasformazione, l’importanza dell’impermanenza nel ciclo della vita. È grazie alla sua energia spesso scomoda che possiamo fare luce sulle paure che ci bloccano.
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Il coraggio di interrogarsi sulla morte
La Luna della Nebbia è una lunazione impegnativa che spesso ingloba i giorni dedicati ai Defunti, accompagnandoci in questo viaggio nel passato per recuperare il contatto con le nostre radici ed onorare l’inizio della nostra vita che si perde nel tempo. Riflettere sulla vita porta a pensare alla morte, tema spesso evitato, ignorato, accusato di essere l’origine di tutti i mali, quando in realtà tra la vita e la morte si trova soltanto un velo, un filo di nebbia che separa la consapevolezza dall’ignoranza.
L’unione tra Toro e Scorpione in questa notte magica ci porta quindi ad interrogarci sulle nostre radici, sui processi di trasformazione che si verificano lontano dagli occhi ma che preparano la vita. Cos’è la morte? Qual è il senso dell’esistenza? Le domande esistenziali trovano qui un terreno fertile per giungere, se non a risposte certe, a riflessioni profonde e ad altre domande che invitano ad interrogarsi su di noi e il mondo, sul significato della nostra vita, oltre il velo delle illusioni, oltre le nebbie che offuscano la mente.
La Luna della Nebbia ci parla di trasformazione
La nebbia è uno spazio liminale nel quale può capitare di perdersi e smarrire il senso della propria esistenza, ecco il motivo per il quale questa Luna piena, illuminata dalla luce che le giunge dallo Scorpione, ci parla di questo tema oscuro che associamo a torto più al decadimento che alla trasformazione: la vita piena, buona, deriva dalla consapevolezza dell’impermanenza. Nulla è per sempre, tutto si trasforma, tutto è un eterno divenire, fluire, che allo stesso tempo muore e rinasce in continuazione.
Occorre riuscire a sacrificarci a noi stessi (nel senso etimologico del termine, da sacrum facĕre “fare sacro”), sacrificare i pesi morti, i vecchi rancori, gli amori non corrisposti, i rami secchi che osteggiano la nostra linfa, il nostro tempo, la nostra energia, e immolarli alla vita, farne un falò che illuminerà le nostre ombre, e che poi diventerà cenere e nutrirà il terreno a riposo dei nostri sogni e progetti per il futuro.
In questo modo sconfiggeremo le nostre paure legate alla morte riconoscendole la sua reale funzione: quella della trasformazione. La cenere diventerà nutrimento, e poi un nuovo inizio sostenuto da ciò che di più sacro resterà di ciò che avremo lasciato dietro di noi.
Lasceremo che questa magia si sviluppi nel silenzio del tempo dell’inverno, protetta dal buio, dalla notte, come in un grembo caldo, fino a quando sarà sufficientemente forte da manifestarsi e sbocciare, e noi assieme a lei. Non vi è nuovo inizio senza prima una fine, ed è questo l’insegnamento di questa luna così potente che ci chiede cosa siamo pronti a lasciare andare, a trasformare, per rinascere.
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in Discipline Bio-Naturali
www.risorsedellanima.it
Articolo aggiornato il 13-11-2024