Ad ognuno di noi sarà capitato almeno una volta nella vita di percepire in alcuni luoghi un’energia particolare, un senso di sacro che pervadeva un luogo specifico, di sentirlo vibrare come se fosse abitato da qualche energia invisibile ma ben presente. A questa strana sensazione, inspiegabile alla mente razionale, gli antichi Romani avrebbero risposto: “Nullus locus sine genio est!” (“nessun luogo è senza genio!”) esattamente come lo sosteneva Servio Mario Onorato nel suo commento al quinto libro dell’Eneide.
Ogni luogo, ogni spazio è abitato dall’invisibile; come lo è il corpo umano dal soffio vitale che lo anima, così è per ogni luogo, villaggio o paese, posto sotto la protezione di uno spirito che fa da intermediario tra gli uomini e la fonte creatrice di ogni cosa. Questa credenza che voleva in ogni luogo un genio o uno spirito non era prerogativa romana bensì era universalmente riconosciuta dai popoli antichi, che dedicavano a questi numi tutelari offerte e libagioni, per assicurarsi salute e prosperità. Questa credenza è sopravvissuta fino ai tempi nostri dove gli dei e geni hanno lasciato posto agli angeli e i Santi protettori.
Il Genius Loci, lo spirito protettore del luogo
Il Genius Loci, o spirito del luogo, era in antichità un’entità spirituale che fungeva da tramite tra le potenze spirituali superne e l’uomo. Era l’essenza spirituale che collegava la dimensione materiale a quella spirituale rendendo sacro lo spazio che sotto la sua influenza risultava abitato da un soffio divino, un’anima. Le popolazioni antiche avevano a cuore il rispetto dei propri numi tutelari che riempivano di sacralità i luoghi che occupavano.
Attirarsi l’ira di un tale spirito per negligenza o insolenza significava esporre un villaggio, un paese, una nazione, a forze antagoniste che avrebbero portato carestia, pestilenza, guerra e morte. Questa pratica votiva che si traduceva in sacrifici e offerte di cibo, fiori, profumi, candele ed incensi e cura dello spazio, obbligava le persone ad avere cura della terra sulla quale camminavano, a renderli consapevoli del loro posto nel mondo: avendo rispetto della terra, del loro spazio, gli uomini potevano contare sulla compassione del mondo celeste in quanto operavano in maniera attiva al mantenimento della sacralità e dell’armonia nel mondo a loro affidato.
Come riconoscere lo spirito del luogo
Nell’antica Roma, il Genius Loci poteva essere raffigurato come un animale, tra cui spiccava il serpente, animale ctonio dai significati misterici, ma anche come cane o lepre oppure come un essere alato, a simboleggiare la sua appartenenza ad una dimensione spirituale superiore, eterea, libera dalle leggi del mondo materiale.
Si trovano diverse raffigurazioni di Genius Loci alato su diverse pitture parietali di case e ville romane. Queste rappresentazioni di spiriti antropomorfici alati posti a protezione di un luogo in epoca precristiana non può che ricordarci il ruolo di certi angeli con la funzione protettiva sia delle persone (angeli custodi) che di certi luoghi (angeli tutelari) e il cui compito era anch’esso quello di svolgere la funzione di mediatori tra la dimensione divina e quella umana.
A questi geni o spiriti del luogo erano dedicati celebrazioni, culti ed offerte di varia natura (cibo, preghiere, voti) affinché potessero assicurare agli abitanti posti sotto la loro protezione prosperità, protezione e salute. Ogni luogo, dal più grande al più piccolo, era protetto da uno spirito nell’antica Roma: i Lari, o Lares Familiares, erano gli antenati che proteggevano la famiglia, i Penati erano i protettori della casa dei propri discendenti, i Lari Compitali erano gli spiriti posti in piccole edicole poste agli incroci, i Genii Loci tutelavano i luoghi come i villaggi e paesi mentre le divinità patrocinavano le nazioni.
Il Genius Loci nel mondo: dalle divinità pagane…
Troviamo tracce della venerazione dei numi tutelari sin dall’antichità. Nell’antica Grecia, Atene prendeva il nome della sua divina protettrice: la dea Atena; nei paesi scandinavi vi erano i landvættir: i “spiriti del paese”; nell’antica Roma, l’Urbe era protetta da una dea di cui occorreva tenere segreto il nome, i trasgressori a questa legge erano puniti con la morte; nella cultura cinese vi troviamo ancora oggi il culto di Tudigong, il “Signore del suolo e della terra”, il protettore dei villaggi.
I numi tutelari o Genius Loci come li chiamavano gli antichi Romani potevano essere divinità, spiriti o antenati. In determinate tradizioni asiatiche, alcuni uomini che si erano distinti per merito ed eroismo potevano ricoprire il ruolo di protettore di una città o di un paese che avevano difeso, dopo la loro morte. Nell’Antico Egitto, il compito di far fluire sul paese le energie spirituali benevole in modo da assicurarne la prosperità spettavano invece a persone vive: al faraone e alla regina che, oltre alle divinità venerate nei templi, fungevano sia da protettori divini incarnati che da tramite con le divinità maggiori quali Amon a Luxor, Ptah a Menfi, Iside a Philae, per citarne alcuni.
… ai Santi protettori!
Il cristianesimo, malgrado la sua espansione, non riuscì a sradicare la venerazione dei Genii Loci pagani ai quali le antiche popolazioni erano particolarmente affezionate; per ovviare a questo problema, i Padri della Chiesa istituirono il culto dei Santi Patroni o Patroni protettori: i santi ed angeli ai quali furono affidati i fedeli che vivevano in una determinata città o area geografica.
Tra i Patroni più conosciuti in Italia vi sono San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena (entrambi anche Santi protettori d’Italia), Sant’Antonio di Padova, San Gennaro da Napoli, San Nicola di Bari, San Vigilio di Trento, la Madonna delle Grazie in Toscana, San Giorgio in Liguria, Santi Ermagora e Fortunato in Friuli, San Francesco da Paola in Calabria e Sicilia, e molti altri.
Fonti:
• Il culto dei Genii
• Rivelare il genius loci, di giuliana andreotti, bollettino della società geografica italiana Roma – serie XIII, vol. VII (2014), pp. 533-558 (pdf)
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline bio-naturali
www.risorsedellanima.it