Eni ha pubblicato “Eni For Human Rights 2020”, il nuovo rapporto dell’azienda che fornisce informazioni trasparenti e concrete sul suo impegno per il rispetto dei diritti umani, mostrando un rafforzamento delle procedure interne su questo tema fondamentale, interamente consultabile qui
Il rapporto si basa sul lavoro svolto da Eni negli ultimi 6 anni. Nel settembre 2019, l’azienda ha lanciato una nuova missione aziendale, che si ispira agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite e dimostra l’impegno della società per una transizione giusta verso un futuro a basse emissioni di carbonio che sia socialmente equo, mirando a minimizzare i divari esistenti tra i Paesi.
Inoltre, nel dicembre 2018, l’azienda ha adottato la Dichiarazione di Eni sul rispetto dei diritti umani, che riflette le tematiche più rilevanti in materia di diritti umani, in linea con i Principi Guida dell’ONU su imprese e diritti umani (UNGPs).
Per promuovere una conoscenza condivisa in materia di diritti umani e creare un linguaggio comune sul tema a livello aziendale, Eni ha realizzato un’ampia gamma di programmi e iniziative di formazione. Nel 2019, oltre 19.000 dipendenti sono stati formati sui diritti umani, per un totale di 25.845 ore di lezione.
Eni si impegna, inoltre, a rispettare i quattro standard di lavoro fondamentali definiti dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, diritti che all’apparenza possono sembrarci “scontati” ma che non lo sono affatto, soprattutto in certe zone del mondo (ma non solo) e in determinati contesti. Tra questi ritroviamo la libertà di associazione e l’effettivo riconoscimento del diritto di contrattazione collettiva, l’eliminazione di ogni forma di lavoro forzato o obbligatorio, l’abolizione effettiva del lavoro infantile ed infine l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.
“Questo impegno assume una rilevanza crescente in un mondo che sta affrontando le conseguenze della pandemia di Covid-19, in termini di salute e di preoccupazioni economiche per i lavoratori e le comunità, che amplificano le disuguaglianze già esistenti e i persistenti sentimenti razzisti. Ora più che mai, rafforzare il nostro impegno per il rispetto dei diritti umani è fondamentale per affrontare le sfide attuali. Per noi, rispettare i diritti umani significa innanzitutto riconoscere il valore di ogni persona, garantire la sua dignità, la sicurezza e la salute, la parità delle condizioni di lavoro e, soprattutto, promuovere la diversità. Questi valori sono profondamente radicati nell’identità e nella cultura aziendale di Eni e guidano le nostre azioni e le nostre attività nei 66 Paesi in cui operiamo”, ha dichiarato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.
Come risultato del suo impegno sul rispetto dei diritti umani, nel maggio 2020 Eni è stata inclusa come “Engaged Corporate Participant” della Voluntary Principles Initiative, l’iniziativa composta da governi, organizzazioni internazionali e aziende, che promuove l’implementazione dei Voluntary Principles on Security and Human Rights, una serie di principi volti a sostenere e guidare le aziende nella gestione dei rischi legati ai diritti umani nelle attività di security.
Ulteriori approfondimenti sono consultabili al seguente link: https://www.eni.com/it-IT/trasformazione/rispetto-diritti-umani.html
Articolo sponsorizzato in collaborazione con Eni