Tutto può essere poesia.
Tutto è poesia.
Se siamo così attenti, vigili e presenti da saperla cogliere, scrivere, cantare o recitare.
Se siamo così coraggiosi, volenterosi e fiduciosi da poterla afferrare.
Senza dolore, sofferenza o timore non può esistere poesia. Come non può esistere nessuna forma d’arte. E’ proprio nel buio che riusciamo a far emergere la parte creativa di noi, quella parte di luce che permette di distinguersi solo nell’oscurità.
Senza crisi è come se questo nostro lato dormisse, se rimanesse apparentemente inattivo per ricaricarsi e per prepararsi al suo debutto.
Ciò che stiamo vivendo è una crisi profonda, individuale e mondiale. E proprio in questa crisi dobbiamo essere pronti ad aprire ben bene occhi, cuore e mente per farci travolgere non dalla paura, dall’angoscia o dal panico. Ma dal debutto della nostra creatività, dall’esordio di una poesia nuova.
La parola “poesia” deriva dal termine greco “poiesis” che significa “creazione”.
E’ arrivato il momento di lasciare andare un vecchio e ormai stantio modo di vivere e di reinventarsi la propria vita.
Scuola, lavoro, abitudini quotidiane… tutto è da sistemare, tutto è da aggiustare, da ripensare.
E’ ora di far uscire la poesia in ognuno di noi.
Ricercare colpe, dare giudizi, fermarsi ai lamenti, puntare il dito … sono tutti modi di fare resistenza, di continuare a trattenere un passato che non c’è più.
E’ arrivato il momento di prepararsi al cambiamento.
Abbiamo tutto il tempo che vogliamo per preparare con cura il terreno che ospiterà i nostri semi nuovi.
Di rendere poetico ogni piccolo seme interrato.
Non sprechiamolo. Non penso ritornerà più.
Basta percepire dentro di noi quella vibrazione speciale che in questo momento è viva più che mai. Ecco, seguiamo questa vibrazione, emaniamola, cantiamola, celebriamola… non facciamola morire! Facciamoci guidare da essa, da questa messaggera divina che vuole accendere il fuoco dentro di noi.
Quella vibrazione che ci porta a cantare, a scrivere, a cucinare, a parlare, a piangere, a danzare… a creare.
C’è un grande maestro in ogni persona, un saggio d’altri tempi che tutto sa. E che in questi giorni particolari ci sta mostrando la strada della nostra poesia. Sta lavorando per noi duramente: ci sta facendo annoiare per farci sperimentare attività nuove, ci porta a relazionarci quotidianamente con la morte e con il suo mistero, ci sta portando a prenderci finalmente cura delle nostre case come rito di purificazione, ci sta avvolgendo di silenzio, ci sta mostrando la fioritura di meravigliosi e profumatissimi fiori portando la natura ad essere nostra maestra di vita, regina indiscussa della creazione.
Ci ha creato un incredibile e maestoso scenario per il nostro debutto.
Ci sta donando tanto, tantissimo tempo per riposare, per meditare, per pregare.
Per non distrarci più da noi stessi.
Questo grande maestro sa di cosa abbiamo bisogno. E dobbiamo avere fiducia in lui: le esperienze che stiamo vivendo, ognuna diversa in questa crisi uguale per tutti, sono proprio create appositamente per noi, per farci giungere ad una consapevolezza più ampia, più fiorente, più saggia.
Per farci scoprire quel dono.
Per far vivere ad ognuno, la propria poesia.
Elena Bernabè