Stiamo per salutare un vecchio compagno di viaggio che ci accompagna ormai da diversi mesi. Si trascina lungo il sentiero, con lentezza. Sa che ormai è giunto al termine del suo viaggio e l’addio per alcuni di noi sarà gioioso, per altri, malinconico. Di sicuro, la sua presenza è stata preziosa per tutti noi, perché abbiamo avuto la fortuna di averlo accanto, fortuna che purtroppo molte persone non hanno avuto.
Per questo 2020, ti auguro un atto di fede
Ci apprestiamo a lasciare andare il vecchio anno per la sua strada e sappiamo che ad aspettarci ci sarà un nuovo anno tutto da scoprire. Cosa ci aspetterà? Sorpresa! Nessuno potrà dircelo, nemmeno gli astri, perché la bussola che ci guiderà durante questo viaggio di 365 giorni sarà esclusivamente nelle nostre mani.
Tuttavia, nel momento di passaggio tra il vecchio e il nuovo, nell’ora magica della mezzanotte, possiamo con i nostri auguri fare un atto di fede e affidarci alla leggerezza profonda, alla magia del momento, alla speranza consapevole, alla nostra volontà. Ed è forse questo il primo passo che condiziona l’anno: il modo col quale decidiamo di iniziare questo lungo viaggio. La nostra prima impronta sarà fatta di gioia, sincerità, consapevolezza, presenza oppure sarà colma di quel tipo di preoccupazioni e aspettative che non ci fanno sentire poi così tanto bene?
Credo che se potessimo scegliere, ognuno di noi vorrebbe improntare il nuovo anno con un primo passo felice; ma cos’è la felicità? Ciò che rende felice me non per forza rende felice te; quindi il raggiungimento di questo stato di dolce beatitudine, di gioiosa serenità, dipenderà da ognuno di noi. La conoscenza profonda del nostro essere è la bussola che ci porterà nella giusta direzione, ed è forse l’unica meta che gli anni che abbiamo avuto al nostro fianco finora cercavano di aiutarci a raggiungere.
Perciò, quest’anno ti auguro di essere felice, semplicemente. Di assaporare i silenzi, gli spazi vuoti, senza sentire la frenesia di riempirli con ciò che non ti corrisponde. Ti auguro di lasciare andare le situazioni che ti facevi bastare, di prenderti cura di te come se tu fossi la persona più importante della tua vita, perché lo sei.
Perché il tempo che passiamo su questo pianeta è poca cosa, siamo la scia di una cometa che passa nel cielo e che a distanza di anni luce non lascia ricordi dietro di sé se non una scintilla nel cuore e negli occhi di chi aveva saputo apprezzarne la bellezza.
Ti auguro di amarti, di rispettarti, di accoglierti, di darti ciò che ti è stato negato, di riuscire a darti una possibilità di realizzare i tuoi sogni, almeno una, per non trascinare rimpianti per tutto il resto della tua vita. Ti auguro di sognare, di cantare, di danzare a piedi nudi e con i capelli spettinati, senza trucco, senza inganno. Di farlo spesso. E di assaporare ogni passo come se ogni orma lasciata dietro di te fosse lo stampo di un bacio. Ti auguro di stare in ogni carezza, in ogni respiro, in ogni lacrima di gioia. E anche nel cuore del dolore, dove troverai la chiave per guarire, per lasciare andare ciò che ti ha fatto male anche se erano ricordi, pensieri, legami che faticavi a tagliare. E ti auguro di dormire bene, serenamente, di fare sogni significativi che ti ispireranno al risveglio; di sentirti in salute e deciso a mantenere questo dono che il tuo corpo custodisce dentro di sé, malgrado tutto.
Ma la cosa più importante che incontrerai quest’anno e che spero saprai accogliere come merita, è la sfida: quella che ti spingerà ad andare oltre ciò che già conosci, di te, degli altri, del mondo; non credere che la sfida sia quel tipo di bastone tra le ruote che ti rallenterà nel raggiungere la felicità, potresti stupirti nello scoprire che a volte funge pure da scorciatoia.
Ti auguro di riuscire a comprendere il valore del tuo tempo: di quello che ti ha cullato e di quello che terrai per mano, anno dopo anno. E quando ti sentirai giù di morale, quando attraverserai quelle giornate grigie, fredde, e umide di lacrime, ti auguro di riuscire a scrollarti di dosso la tua vecchia pelle e di rinascere, o sbocciare, e poi fiorire, e spargere la tua dolce essenza per il mondo. Perché anche se non lo sai, sei il miracolo di una vita intera.
Ti auguro di trasformarti, di scioglierti come la neve al sole davanti alla bellezza della natura e di danzare assieme alla vita che scorre in te in un motto a spirale. Potrei augurati ancora mille altre cose ma forse l’ultima sarà la più importante: la memoria, perché a differenza del dolore, la gioia fa poco presa su di noi, sfuma, se ne va, è fugace; ecco perché ti auguro di custodire come il bene più prezioso tutti i secondi di felicità che vivrai lungo il cammino. Tutti quanti. E vedrai che la bussola che ti serviva a trovare la felicità, punterà verso di te.
Buon “tutto”. Di cuore.
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline Bio- Naturali
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