La Luna del solstizio d’inverno è spesso chiamata Luna della Quercia, Luna amara, Luna delle ceneri; rappresenta la luce che brilla nelle notti più buie e fredde dell’anno, e questo mese avverrà in concomitanza con la notte di Santa Lucia, una ricorrenza molto sentita in Italia, ma anche nel Nord Europa, dove la Santa si fa portatrice di Luce nei paesi dove l’inverno è rigido e le notti, molto lunghe.
“ La notte di Santa Lucia è la più lunga che ci sia.”
(Detto popolare)
La Luna della Quercia
Questa grande Luna d’inverno ci invita ogni anno all’introspezione, alla contemplazione del nostro inverno personale: è un momento di silenzio, d’attesa, di riposo. Ci invita a lasciare morire quegli aspetti che nella nostra vita sappiamo dover lasciar andare, che sentiamo di dover seppellire sotto la neve per risparmiare le nostre energie. Ma questo mese è anche quello del solstizio d’inverno, della notte più lunga dell’anno, che segnerà anche la fine di un grande ciclo e l’inizio di uno nuovo.
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In questo momento dell’anno, possiamo accogliere le lezioni della natura e seguire il suo esempio scegliendo di non aggrapparci a ciò che ci ferisce, che ci esaurisce: possiamo spogliarci dei concetti obsoleti, lasciare decadere i progetti che non nasceranno mai, e tornare all’essenziale, come fanno gli alberi spogli dei loro ornamenti che concentrano le loro energie sotto terra, per meglio rinascere a primavera.
In questa notte del 12 al 13 dicembre, la Luna ci invita non solo ad accettare il buio e il silenzio, ci esorta anche a dare particolare attenzione alla nostra luce interiore.
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La magia della notte di Santa Lucia
La notte di Santa Lucia, che avviene tra il 12 e il 13 dicembre, è una ricorrenza amata da molti, grandi e piccini. La santa, accompagnata dal suo fedele asinello, porterà ai bambini doni e dolciumi. Le origini di tale tradizione sono incerte e sono diverse le città del bel paese che, secondo le diverse leggende ancora in circolazione, rivendicherebbero la tradizione della notte di Santa Lucia durante la quale la santa distribuirebbe i doni ai bambini buoni.
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Ciò che sappiamo per certo è che molto di questa festa ruota intorno alla luce. “Lucia” deriva dal latino Lux, “luce” e molte delle tradizioni del nord Europa contemplano l’ascensione di candele nel tempo più buio dell’anno. Santa Lucia stessa, nata a Siracusa intorno all’anno 283 d.c, avrebbe aiutato i cristiani a nascondersi nelle catacombe durante le persecuzioni ordinate da Diocleziano e pare che la santa, martirizzata giovanissima intorno al 310 d.c, per la necessità di avere le mani libere, pensò di portare delle candele legate ad una ghirlanda che portava sul capo, facendosi strada in quel luogo così ricco di significato.
Nelle viscere della terra dove riposavano le anime, nel buio più assoluto, si faceva strada una giovane fanciulla che portava con sé la luce…
Santa Lucia e la dea Lucina: le vergini della Luce
Mentre la Luna della Quercia ci parla del freddo, del buio e del silenzio, Santa Lucia, vergine della Luce, ci parla di speranza, porta nelle case il calore del fuoco. Anche se il culto di Santa Lucia è menzionato nel Canone romano della Messa da parte di Gregorio Magno (604 d.C.), Santa Lucia avrebbe origini più antiche di quello che potremmo pensare: si tratterebbe infatti della rivisitazione cristiana della dea Lucina, “colei che porta i bambini verso la luce”.
La dea Lucina era nella mitologia romana una divinità legata al parto, chiamata anche Candelìfera, “portatrice di Candele”, perché i parti avvenivano alla luce di una candela e le partorienti offrivano un lume votivo alla dea per chiedere la sua protezione.
La dea Lucina/Santa Lucia rappresenterebbe quindi la donna che porta letteralmente i bambini alla luce aiutando le donne a partorire. Non sarebbe quindi un caso che questa festività venga celebrata durante il mese della Natività, ricorrenza onorata anche in antichità durante la quale si celebrava la nascita del “Sole bambino”, che rinasceva ogni anno durante il Sol Invictus, il 25 dicembre.
Il dono di Santa Lucia nella notte del plenilunio
Questo mese di dicembre, avvolto dall’oscurità, ci invita quest’anno ad accogliere il buio in maniera diversa rispetto agli anni scorsi: non più solo come spazio dove fare silenzio, ma anche dove sentirci protetti, come in un grembo materno. In questa notte magica, possiamo lasciarci cullare dolcemente dalla notte e aspettare con serenità il sorgere della Luna piena, della luce dell’archetipo materno, nel mese più buio dell’anno.
Questa Luna della quercia avrà quindi un’energia decisamente particolare: se da una parte ci spinge all’introspezione più profonda, la sua natura dura e pesante sarà alleggerita da una gentile portatrice di luce che ci mostrerà la via da seguire nell’oscurità, nelle nostre catacombe interiori.
Forse in questa notte dall’energia così potente avremmo l’opportunità di portare noi stessi alla luce, di “partorirci”, di darci la possibilità di rinascere a nuova luce.
“Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma la vita ancora li costringe molte volte a partorirsi da sé.”
(Gabriel Garcìa Màrquez)
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline Bio-Naturali
www.risorsedellanima.it
*Fonti citate nei relativi links