L’aglio si semina a novembre, durante il mese Scorpione, in cui le energie della Terra si rivolgono intensamente verso l’interno, scivolando nel sottosuolo e proseguendo laggiù il processo alchemico delle stagioni: le acque che durante il mese piovono dal cielo inzuppano le foglie cadute, guidando sottoterra, nel buio, la loro putrefazione e trasformazione (che sarà poi continuata dal fuoco misterioso e sotterraneo del Sagittario). Questo momento dell’anno oscuro e magico ci dice tanto sul carattere di Aglio.
Come tutte le Liliaceae (cipolle, tulipani, scalogno, gigli, crochi,…) Aglio ha una profonda relazione con l’elemento Acqua, possiamo dire che ne è dominato, ma la sublima nel fuoco dello Zolfo, sostanza che questa pianta ha la capacità di produrre.
I suoi bulbi contengono grandi riserve d’acqua che li ingrossa rendendoli la parte medicinale e più sviluppata dell’intera pianta, una monocotiledone che sviluppa pochissimo l’apparato radicale (niente più che un ciuffo di semplici radichette) e ha solitamente un solo stelo, inguainato da foglie semplici e allungate (che modificano di poco la forma stelo) e recante in cima un’infiorescenza odorosa, ricca di principi solforosi (anch’essa medicinale ma meno dei bulbi).Ogni testa d’aglio è composta da più bulbi a forma di goccia, riuniti insieme intorno a un centro formando una goccia più grossa. Pelikan (2005) nota come nelle Liliaceae si passi dal cerchio all’esagono, durante il processo che dai bulbi porta al fiore: dalla goccia alla stella a sei punte. Il numero sei è il numero delle Liliaceae.
“Ma al momento del passaggio alla fioritura, il processo Liliaceae entra nel dominio di un’ulteriore legge formatrice: la legge dell’esagono regolare della stella a sei raggi che si impone a tutte le monocotiledoni. Dalla goccia all’esagono, che transizione! Bisogna però ricordare che l’esagono regolare è immanente al cerchio e che il raggio del cerchio ha la stessa lunghezza del lato dell’esagono regolare. Il cerchio e l’esagono hanno dunque delle strette relazioni geometriche. Quanto alla goccia d’acqua e alla sua origine, ossia alla nascita della goccia di pioggia, possiamo trovarvi un granello di grandine o un cristallo di neve. E’ sotto questa forma che l’acqua del cielo cade al suolo in inverno! L’acqua possiede la forma esagonale del cristallo di ghiaccio e al tempo stesso la forma tonda della goccia, il che fa intuire la doppia caratteristica della Liliacea, che è tonda nel bulbo ed esagonale-raggiante negli organi superiori. Si potrebbe anche dire, in modo figurato, che l’archetipo della Liliacea scende dal cielo come stella a sei raggi in tutta la sua purezza e freschezza, fondendo al contatto della crosta terrestre.” (W. Pelikan, Le piante medicinali, vedere bibliografia).
Partendo dall’acqua e da poche sostanze nutritive (Aglio cresce anche in terreni poveri), incontrando la luce, questa pianta è in grado di produrre numerose sostanze in grado di interagire beneficamente con il nostro organismo.
A livello chimico, costituente principale dell’aglio fresco non contuso è l’alliina, ma quando i tessuti vengono danneggiati (schiacciati, frantumati, tritati) l’alliina viene degradata da un’enzima (alliinasi) in acido piruvico e acido 2-propenilsulfenico. Quest’ultimo si trasforma subito in allicina, dotata di attività antibatterica (0,3% della massa fresca). L’ossidazione a contatto con l’aria dell’allicina porta al disolfuro di diallile, costituente maggioritario dell’essenza, che le impartisce il caratteristico odore. Viene segnalata anche la presenza di ajoene (avente attività di antiaggregante piastrinico). Altri costituenti principali di Aglio sono le vitamine A, B e C, principi ad attività antibiotica quali garlicile e alisina, sali minerali e zuccheri (fructani).
Questo fitocomplesso conferisce alla pianta le azioni ipotensivante (abbassa la pressione arteriosa, contrastando anche i processi arteriosclerotici legati all’invecchiamento), ipolipemizzante (contribuisce allo smaltimento di colesterolo e trigliceridi nel sangue), fibrinolitica, antiaggregante piastrinica, antisettica e immunostimolante.
Fin dal passato la pianta fresca o la sua tintura son state impiegate per la cura di pressione alta, infezioni dell’apparato respiratorio o sistemiche, digestione difficile, putrefazione e gas intestinali.
Dato che i suoi principi attivi vengono smaltiti attraverso la pelle e attraverso l’apparato respiratorio (cioè attraverso l’aria – a questo si deve l’alito pesante spesso associato al suo consumo), Aglio è un ottimo antisettico, oltre che dell’intestino, dove disinfetta e previene la fermentazione, anche di polmoni e bronchi, costituendo un grande alleato per i fumatori e gli abitanti delle metropoli, che aiuta a smaltire i danni da intossicazione di nicotina e inquinamento.
Rubefacente, stimola e disinfetta se utilizzato esternamente, con impacchi o balsami. Strofinato alla base della spina dorsale costituisce un tradizionale rimedio contro l’impotenza. Frizionato sulle piante dei piedi (o aggiunto all’acqua dei pediluvi), aiuta ad abbassare la pressione. La medicina popolare lo impiega, date le sue virtù antibatteriche e antiossiuriche, come vermifugo per i bambini (collane di aglio appese intorno al collo), contro il mal d’orecchie e contro le verruche.
E’ infine un buon aiutante dei reni, contribuendo alla dissoluzione dell’acido urico.
Si consiglia di consultare il bellissimo libro di Maurice Mességué Il mio erbario (vedere bibliografia) per le ricette di semplici preparati curativi a base di aglio.
Aglio ha probabilmente origine nell’Asia centrale (Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan). E’ stato trovato allo stato selvatico sul complesso montuoso dell’Altai, in Siberia e senza dubbio era conosciuto fin dalla remota antichità in Cina così come nel bacino del Mediterraneo. Gli Egizi l’avevano elevato a rango di divinità e lo somministravano tutti i giorni come cibo agli operai costruttori delle piramidi, per mantenerli in salute. Da Ebrei, Greci e Romani era considerato una panacea. Nel medioevo le mascherine mediche erano imbottite di Aglio (la cui azione si esplica proprio attraverso l’aria, la respirazione – il fuoco invisibile) e in guerra i soldati russi usavano portare con sé spicchi d’Aglio contro ferite e infezioni.
In sanscrito Aglio si chiama Bhutagna, che significa “uccisore di mostri”.
Scrive Angelini “E’ l’erba degli Equinozi Ariete-Bilancia, ovvero Sangue-Reni, l’elemento simbolo di vita di fronte ai processi di depurazione della vita stessa. Da questo punto di vista è un antisclerotico per eccellenza, un fluidificante del sangue, un dissolvente dell’acido urico, un diuretico potente, un antigottoso, un antiartritico.” (A.Angelini, Il Serto di Iside, ved. bibl.)
Marte rappresenta l’archetipo del Guerriero, il maschile, l’azione finalizzata, volta a portare un cambiamento, il movimento, il fuoco, la forza vitale, il protettore, colui che vince in battaglia. Nelle manifestazioni negative rappresenta il prevaricatore, l’iracondo, il violento, l’oppositore. La sua azione è contrapposta e bilancia l’azione di Venere, pianeta complementare. Le piante da Marte governate perciò potranno essere utili a due scopi: per armonizzare i disturbi sostenendo gli organi del corpo governati dallo stesso pianeta (il simile che cura il simile) oppure per contrastare gli squilibri relativi al pianeta opposto o a pianeti con azione differente (il simile che cura il contrario). Il suo metallo è il Ferro e la nota a lui associata il Re. Impiega quasi 687 giorni per ruotare intorno al Sole. Nel corpo umano, è signore del sangue.
Il carattere marziale di Aglio trasuda dalla pianta, nel suo odore aggressivo, già attivo a livello dell’aria, e persistente, amato e odiato da sempre, mai indifferente. Afrodisiaco, scaccia-streghe ma anche vituperato e messo al bando da diverse scuole filosofiche, dalla Grecia all’India, perché considerato eccessivamente forte e quindi destabilizzante, intossicante per il sistema sensoriale. Il rosso del pianeta trapela nei fiori e a volte anche nei bulbi, rendendoli violacei (esiste tra l’altro anche una varietà di Aglio viola).
Aglio è forte, diretto, efficace, potente, inconfondibile. Nella sua semplicità e compattezza racchiude un potere esplosivo. E’ un guerriero protettore contro microbi, batteri, vermi e fantasmi. Depura, scioglie, disinfesta. Il suo fuoco liquido stimola il sangue, ripulendo l’organismo e favorendo la circolazione. Stimola la circolazione anche se solo strofinato, e se il contatto è eccessivo può causare bruciature e infine necrosi.
Si tratta perciò di una pianta con una grossa influenza sull’ambiente esterno e sul corpo eterico e astrale di chi ne fa uso. Non solo protegge la nostra integrità ma può influire anche sul nostro umore e sul sistema ghiandolare. La sua forza, legata al fuoco sulfureo, ci mostra una doppia indole. Da un lato stimola la vitalità e protegge l’integrità, ma dall’altro pervade, dissolve, può disturbare. La sua doppia natura di buio e luce lo rende un cibo, in un certo senso, per iniziati. Se mangiato con consapevolezza ci permette di assaporare Marte, di fare esperienza della sua azione. Quando mangiamo Aglio, è come se mangiassimo un pezzettino di Marte.
L’aglio disinfetta anche i terreni dove cresce, conferendo salute e protezione al resto dell’orto. Si semina durante le acque tenebrose di Scorpione e si raccoglie a luglio, con le acque materne e accoglienti, epigee, del lunare Cancro (un altro passaggio dal buio alla luce), per poi venire seccato nel calore del Solleone. Non a caso, è un ottima consociazione per la Rosa, pianta venusina per eccellenza: Aglio la protegge dalla malattie mentre Rosa arricchisce il suo sapore.Marte però non basta a spiegare il carattere di Aglio. Se vogliamo veramente comprendere la sua natura ambivalente, bisogna aggiungere Plutone al quadro. Ultimo pianeta (non-pianeta) del Sistema Solare, l’umanità ne è entrata a conoscenza negli stessi anni in cui scopriva l’energia nucleare, ovvero il potenziale calorifico presente all’interno della materia, trattenuto nel nucleo degli atomi. Sempre in quegli anni, in politica, i totalitarismi salivano al potere, e tra di loro il Nazismo, dalle incontestabili radici esoteriche. (Plutone venne scoperto precisamente il 18 febbraio 1930.)
Plutone è la forza occulta, potentissima e dirompente se liberata senza controllo ma fondamentale motore. Invisibile e lontanissimo, eppure indispensabile per mantenere l’equilibrio del sistema. E’ il cuore nero delle cose. Come Urano e Nettuno, non è presente negli scritti antichi perché ancora la sua energia non era cosciente nella vita dell’Uomo.
La natura sotterranea, plutoniana di Aglio, è manifestata anche nella propagazione della pianta attraverso i bulbi ipogei, mentre i semi sono quasi sempre sterili.
Aglio, nella semplicità dei suoi bulbi bianchi e acquosi, nasconde in realtà un fuoco potentissimo, in grado di distruggere i demoni. Questo signore del buio possiede la capacità di produrre sostanze a base di Zolfo, che combattono l’oscurità bruciandola.
Bibliografia:
-A.Angelini, Il Serto di Iside vol.I-II, Kemi, Milano 2001
-E.Campanini, Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Tecniche Nuove, Milano 2004
-M. e J. Fanton, Manuale per salvare i semi dell’orto, Terra Nuova Ed., Bologna 2013
-M. Mességué, Il mio erbario, Macro, Cesena 2017
-W.Pelikan, Le piante medicinali vol.I, Natura e cultura, Alassio 2005
-R. Sicuteri, Astrologia e mito, Astrolabio, Roma 1978