Dentro ognuno di noi c’è una pianta. Cresce a testa in giù. Nei polmoni, lungo i rami, respirano le foglie e più sotto, nella nostra parte metabolica e riproduttiva, si aprono i suoi bellissimi fiori. Il suo tronco corre nella spina dorsale, il sistema nervoso sono i rami e le radici crescono nel cervello.
Ho sempre sentito molto viva questa rappresentazione, il fruscio delle foglie nei miei polmoni, i fiori che si aprono e si chiudono nella mia pancia, il pulsare del sistema nervoso, che capta segnali e nutrimento e informazioni.
Attorno a questa pianta si sviluppa il corpo umano, triarticolato in sistema nervoso, sistema ritmico (o respiratorio) e sistema metabolico (del cambio e riproduttivo). Il Sale, il Mercurio e lo Zolfo degli alchimisti sono rappresentati dentro di noi così come nel regno vegetale e in quello metallico. Dalla parte più materica e solida a quella più trasformante, di fuoco.
Anche le piante sono triarticolate, così come l’uomo. E, come da corrispondenza, in medicina naturale vediamo che le parti delle piante specifiche per il sistema nervoso sono spesso le radici (sali minerali), quelle per il sistema ritmico foglie, mentre i fiori agiscono di preferenza sul sistema metabolico. Il sistema che fece riferimento all’osservazione delle corrispondenze tra uomo, natura e cosmo fu chiamato Teoria dei Segni o delle segnature. Nacque in tempi molto antichi e tentativi di sistematizzazione furono fatti prima da Galeno, poi da Paracelso e dai suoi discepoli, tra cui Nicholas Culpeper (1616-1654). Venne abbandonato con il prevalere, durante l’Illuminismo, di un’applicazione analitica del metodo scientifico, che privò la scienza della sua vocazione spirituale.
Secondo la Teoria dei Segni, l’Universo è una danza. E’ una creatura immensa, una sinfonia che si dispiega nel Tempo e di cui ogni cosa è parte. Ogni momento ha un carattere irripetibile, ogni parte del Cosmo è uno specchio del tutto (teoria olografica poi ripresa dalla fisica nel XX secolo, cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_olografico). Ci sono perciò delle ovvie corrispondenze fra le parti del Cosmo. Il mondo delle piante, che durante primavera ed estate si allunga verso il cielo manifestandosi nelle fioriture mentre in inverno si ritira sottoterra, con la sua lentissima danza si muove secondo i ritmi cosmici, ne è una una parte e la rappresentazione, e ciò che più forte si manifesta in lui sono i ritmi e le energie dei pianeti del Sistema Solare. Il Sistema Solare è una rappresentazione in scala delle energie che operano nel mondo e nel corpo. I pianeti, le sfere che danzano in cielo lungo la sinfonia cosmica, non sono che una manifestazione delle energie che muovono e costituiscono la realtà di cui facciamo esperienza.
Il linguaggio della Natura, a un livello molto profondo, è lo stesso linguaggio dell’uomo. E forse ha ragione Shakespeare quando dice, alla fine di Sogno di una notte di mezza estate, che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. Perché il linguaggio della natura è lo stesso linguaggio del sogno, in effetti. E quando sogniamo siamo in contatto con la matrice, la stoffa, la sostanza vibrante che ci costituisce.
L’uomo però questo linguaggio non se lo ricorda. Non lo ha completamente integrato nella sua parte conscia. La sua missione sulla Terra è proprio questa: riscoprire la sua lingua madre, ricordare le origini.
A un certo punto del suo viaggio, l’uomo deve di nuovo scoprire come si legge il libro della natura. Ciò gli permetterà di leggere dentro di sé. Forse e’ di questo che parlano gli alchimisti.Un campo di fiori in un giorno d’estate. E poi lo stesso campo, di notte. Mille forme e suoni e odori, gesti e colori, mille voci, per chi sa ascoltare, mille messaggi. E’ come se la Terra d’estate parlasse con il Cielo. Secondo Rudolf Steiner d’estate la Terra accoglie le energie cosmiche. Le stesse energie si muovono dentro di noi.
I pianeti sono le energie fondamentali, manifestate nel nostro livello di percezione della realtà. Sono energie che si muovono nel nostro corpo, influenzando gli organi e i sistemi, così come nella nostra mente e anima, attraverso le costellazioni archetipiche. In ciascuno di noi si muove non solo il Sistema Solare, ma l’intero Universo. Certo è che il Sistema Solare rappresenta quella parte di Cosmo a noi più vicina, visibile da Terra e familiare, quindi le forme di energia per noi attive e riconoscibili. Essendo le piante una manifestazione dell’influsso cosmico sulla materia terrestre, esse portano i segni dei pianeti (così come dei disturbi e degli organi umani che ciascuna pianta può curare. E’ importante qui specificare che l’applicazione della Teoria delle segnature non si può generalizzare e che è valida solo se impiegata da qualcuno in grado di leggere correttamente i segni, che abbia perciò una visione del quadro più ampia. La medicina naturale lavora con la sintesi, completando l’analisi con l’osservazione del tutto vivo).
Alcune piante manifestano con più enfasi l’influsso di uno o due pianeti. Soprattutto lavorando con le piante officinali, che hanno una storia lunga di relazione con l’uomo e spesso una marcata astralità, ci si può rendere conto nella pratica di cosa significa l’influsso di un pianeta piuttosto che di un altro. Il pianeta dà un particolare carattere alla pianta, una sorta di temperamento, influisce sulla sua temperatura, sulla sua azione, sul suo odore (Steiner sostiene che in alcuni fiori e piante si può chiaramente riconoscere l’odore di un determinato pianeta).
Prendiamo per esempio il Sole (occorre specificare che il termine pianeta è utilizzato per riferirsi a tutti i corpi celesti del Sistema Solare, compresi i due luminari Sole e Luna). Il Sole è l’energia primaria, la spinta principale dell’Io, il centro della personalità. Dal suo centro irraggia vita, forza, calore, luce. E’ il re, il maschile, la volontà, la parte preponderante e attiva, il lato illuminato, il protagonista, l’eroe, l’occhio diurno del Cielo. Nel corpo umano governa il cuore e le arterie principali, con le funzionalità di Leone, segno dove ha il domicilio, e Ariete, segno dove ha l’esaltazione. Le piante con una forte funzionalità solare presentano caratteristiche precise e facilmente riconoscibili. Sembrano piccoli soli. Calendula, Tarassaco, Iperico, Girasole, Olivo sono piante governate dal Sole, tutte luminose e ricche di oli che non sono altro che luce liquida: caldi, dorati, infiammabili. Una scorta di Sole. Tarassaco oltre che Sole sente anche fortemente Giove, da qui la sua azione sul fegato e la forma delle sue foglie. Olivo, Alloro, Rosmarino sono piante solari, ricche di olio e di luce, concentrati di energie luminose, ma manifestano anche Saturno (la cui azione si oppone e bilancia quelle di Sole) in certi processi di concentrazione, strutturazione, irrigidimento.
Le piante a funzionalità solare sono piante che curano il cuore, l’energia vitale, il sangue. Bilanciano l’azione del Sole sostenendola dove manca e alleviandola dove è troppa -per esempio Calendula o Iperico, i cui oli curano arrossamenti e bruciature (allo stesso tempo però, l’olio di Iperico è fotosensibilizzante). Ogni pianta ha una sua azione particolare e diverse parti della stessa pianta possono declinare in modo diverso la stessa funzionalità -per esempio l’olio delle olive porta luce nel corpo, in forma di vitamina E, le sue foglie contengono principi attivi che abbassano la pressione arteriosa e l’essenza floreale invece, Olive, armonizza gli stati di depressione e mancanza di energie. A livello più sottile, le piante solari portano luce dove c’è il buio -per esempio, oltre all’Olivo, Iperico che, per uso interno, combatte la depressione.
Questi sono solo alcuni esempi. La Teoria dei segni può apparire difficile, ma in realtà basta partire da alcuni principi fondamentali e da quelli procedere per orientarsi. E’ un metodo che una volta appreso tende a divenire istinto.
Nei prossimi articoli, vi accompagnerò in una passeggiata nel giardino alchemico, presentandovi di volta in volta una delle sue piante e indagandone la relazione con i pianeti.
C’è ancora un altro modo in cui i pianeti influenzano le piante. I loro ritmi sono sincronizzati alla danza vegetale, tanto che Kranich (1979) nel suo interessante studio individua che, mentre il Sole influenza lo sviluppo della gemma e del fusto principale, i ritmi di Mercurio (che visto dalla Terra si muove con un pendolo davanti al Sole) sono legati da vicino allo sviluppo della foglia, quelli di Venere al sistema fiorale e quelli di Marte alla formazione del frutto e del seme. Questa danza sincronizzata sul livello fisico si fonde con la danza di influssi sul piano eterico (il corpo eterico, proprio di tutte le creature viventi, è il corpo di vita, costituito dal prana e dal respiro, è il corpo che rende vivo il nostro corpo fisico, ciò che lo anima e lo tiene insieme nei processi metabolici. Alla morte il corpo eterico viene meno e il corpo fisico si scompone). Attraverso il movimento nella luceogni pianta esprime il proprio Deva (il corpo astrale e spirituale delle piante si trova fuori dai singoli individui. Le piante hanno un Io astrale e un Io spirituale di gruppo. Gli Io spirituali delle piante si chiamano Deva. Il Deva è lo spirito della pianta, la sua identità e vocazione, ed è presente in ciascuno degli individui di una stessa specie, ha quindi un corpo fisico multiplo, diffuso), attraverso la sua struttura e il suo gesto (con questo termine Goethe indica il modo particolare che ogni pianta ha di muoversi) così come attraverso la formazione di sostanze e l’invio di segnali elettrici attraverso le radici.
Se impariamo a osservare possiamo vedere che ogni pianta sta comunicando. Attraverso se stessa, nell’insieme delle caratteristiche manifestate, ci sta parlando. Sta cantando una melodia di cui i pianeti sono le note. E non appena scorgiamo l’eco di questa musica sottile che ci circonda e ci penetra, anche noi, lentamente divenendo consapevoli, iniziamo a risuonare e comprendiamo la beatitudine dell’essere parte di un’immensa sinfonia.
Testo e foto di Giorgia Rossi
Bibliografia essenziale:
-A. Angelini, Il Serto di Iside vol. I e II, Edizioni Kemi, Milano 2001
-J.W. Goethe, La metamorfosi delle piante, Guanda, Parma 1983
-W. Cloos, L’anno della Terra nell’alchimia delle stagioni, Natura e Cultura, Alassio 1986
-N. Culpeper, The Complete Herbal, Thomas Kelly, Londra 1653
– E.M. Kranich, Il linguaggio delle forme vegetali, Editrice Antroposofica, Milano 1979 -Paracelso, Astronomia Ermetica, a cura di F.Nicolella, 2016
-W.Pelikan, Le piante medicinali vol. I-III, Natura e Cultura, Alassio 2005
-R. Steiner, L’azione delle stelle e dei pianeti sulla vita terrestre, E.A., Milano 2011 Ritmi nel cosmo e nell’essere umano, E.A., Milano 2011
Il corso dell’anno come respiro della Terra e le quattro grandi festività, E.A., Milano 2011