Il Lago di Braies si trova ai piedi della parete rocciosa della Croda del Becco (in ladino Sas dla Porta) nel parco naturale Fanes – Sennes e Braies, ed è il più grande lago delle Dolomiti, con i suoi 31 ettari di estensione e 36 metri di profondità massima. Da 10 anni è stato inserito nel Patrimonio dell’Unesco.
La caratteristica principale di questo lago è il suo color smeraldo che d’estate riflette perfettamente i pini secolari che lo circondano; la sua formazione è dovuta ad una frana che si staccò dal Sasso del Signore creando uno sbarramento sul rio Braies.
La natura in questo luogo regala davvero uno spettacolo impagabile, è possibile navigare sul lago con delle piccole imbarcazioni di legno a remi che nei tempi passati erano l’unico mezzo utilizzabile per raggiungere la riva opposta del lago. Per gli appassionati di trekking è il luogo ideale, ci sono innumerevoli sentieri da percorrere, piste ciclabili e pareti per arrampicata, il tutto si affaccia su uno scenario da favola.
In estate è possibile girare intorno al lago con una passeggiata di circa un’ora, la sponda occidentale del lago è facile da percorrere, larga e ricca di rientranze dove fermarsi ad ammirare il panorama, mentre quella orientale si arrampica sulla montagna ed è spesso interrotta da scalinata in legno.
In inverno il lago di ricopre di uno spesso strato di ghiaccio che permette ai turisti di poterci pattinare sopra, e dal 2012 si tengono addirittura delle competizioni di curling.
Essendo una meta turistica molto trafficata, anche grazie al fatto di aver fatto da cornice alle riprese delle 70 puntate della serie televisiva “Un Passo dal cielo“, con Terence Hill e di seguito con Daniele Liotti, la strada che porta al lago è stata chiusa per l’estate e quindi si può raggiungere questo paradisiaco luogo solamente con mezzi di trasporto pubblico, a piedi o in bicicletta. La chiusura della strada che porta al lago di Braies è stata adottata anche per ridurre l’inquinamento dei gas di scarico dei veicoli.
Vicino al lago c’è una cappella dedicata alla “Divina Madre Dolorosa” nella quale si narra che durante l’estate 1910 la coppia erede al trono austriaco, l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, pregò prima di essere assassinata a Sarajevo e dare così inizio alla prima guerra mondiale.
La cappella è di proprietà dell’Hotel lago di Braies, la proprietaria dell’hotel infatti la fece costruire per i propri clienti nel 1904 dal progetto di un architetto viennese, quindi si parla di una cappella privata della famiglia Hellensteiner.
Un’altra storia legata a questa chiesa è la liberazione dei prigionieri più illustri di Hitler il 4 maggio del 1945, le armate americane disarmarono e fecero prigionieri i tedeschi della Wehrmacht e liberarono 136 ostaggi ex prigionieri del campo di concentramento di Dachau, tra cui il generale italiano Sante Garibaldi, il figlio del maresciallo Pietro Badoglio.
La leggenda del lago di Braies
L’alta montagna che fa da cornice al lago, la Croda del Becco, è chiamata in tedesco “Torberg” perché secondo la mitologia del luogo, il Lago di Braies era un tempo la porta (Tor) del regno sotterraneo dei Fanes, un popolo della mitologia ladina che ogni anno, durante una notte di luna piena, risorge dalla montagna attraverso un’enorme buco naturale scavato nella roccia e percorre in barca il giro del lago di Braies, guidati dalla propria regina e da Lujanta, mitica eroina.
Si narra che questi personaggi abitassero la vallata di Braies e custodissero l’oro e le pietre preziose estratte dalle vicine montagne. L’oro e le pietre erano preziose per gli abitanti ma altrettanto pericoloso perché rendeva chi lo possedeva duro d’animo. Nonostante questo la loro generosità li portò a regalare oggetti preziosi ad alcuni allevatori che si erano avventurati nei pascoli sotto le montagne, fù così che scoprirono che questa popolazione aveva molto oro e altri preziosi e divennero avidi. Iniziarono ad impadronirsi della materia prima rubandola, nonostante i regali che la popolazione autoctona fece loro. Per impedire che le loro riserve di materiale aureo venissero saccheggiate ulteriormente, gli abitanti della valle decisero di impedire agli allevatori di raggiungere le montagne aprendo alcune fonti sotterranee che diedero vita al lago di Braies, nel quale seppellirono il loro tesoro e l’accesso al loro regno.