Psicologia

Effetto Zeigarnik: Ecco Perché Le Cose Incompiute Ti Perseguitano

Di Sandra Saporito - 11 Luglio 2019

È molto probabile che, anche se non ne hai mai sentito parlare, tu abbia già fatto esperienza dell’effetto Zeigarnik. Dietro questa strana parola si nasconde una dinamica che moltissimi di noi sperimentano ogni giorno, soprattutto nel tempo libero e nei momenti di relax, ma ironia vuole che l’effetto Zeigarnik sia in grado di trasformare il tuo relax in puro attimo di tensione interiore e di rendertene dipendente.

Hai letto bene: questa strana tendenza riesce a fare in modo che tu non riesca a fare a meno di trasformare i tuoi momenti di tranquillità in tensione, pensieri assillanti e frustrazione! A dire il vero, succede in maniera automatica ed inconscia; non è una patologia e questo effetto è pure sfruttato soprattutto sul piccolo schermo (ma anche nell’ambito narrativo e al cinema): è ciò che ti fidelizza talmente tanto che sei pronto ad aspettare mesi (o anni) per sapere cosa succederà dopo quel famoso ultimo episodio finito su un colpo di scena.

Per esempio, che tutti quelli che stanno ancora aspettando l’uscita di Avatar 2, il seguito del capolavoro di James Cameron proiettato nelle sale nel lontano 2009, alzino la mano!

L’effetto Zeigarnik non si limita al famoso cliffhanger delle serie tv, che consiste in un’interruzione brusca o per così dire “sul più bello” e che ti imprigiona in uno stato d’attesa, ma può essere positivo se si sa come usarlo correttamente nella vita quotidiana. Ma prima, scopriamo insieme in cosa consiste.

La scoperta dell’effetto Zeigarnik, il cliffhanger della tua vita quotidiana

L’effetto Zeigarnik prende il nome da Bluma Zeigarnik, psicologa e psichiatra lituana. La scoperta di questa tendenza psicologica cominciò con l’osservazione dei camerieri in un ristorante affollato che si ricordavano sistematicamente tutte le ordinazioni che non erano ancora state ultimate e si dimenticavano quelle concluse; così decise di proseguire le sue osservazioni sotto la supervisione di Kurt Zadek Lewin, pioniere della psicologia sociale, sottoponendo alcuni soggetti ad enigmi e problemi da risolvere.

La dottoressa Zeigarnik notò quindi che gli individui ancoravano nella loro memoria gli esercizi non conclusi con una frequenza due volte maggiore rispetto a quelli portati a termine. Si delineò così il principio della tendenza psicologica che in futuro avrebbe portato il suo nome.

“L’effetto Zeigarnik descrive come la mente umana ha più facilità a continuare un’azione già cominciata e portarla a termine, piuttosto che dover affrontare un compito partendo da zero.”

(da Wikipedia)

L’effetto Zeigarnik e il peso delle cose incompiute

Di solito subiamo l’effetto Zeigarnik in maniera inconsapevole, sia nel mondo dell’intrattenimento che nella nostra vita quotidiana. Se essere sottomessi al cliffhanger della nostra serie preferita non è poi così drammatico, ritrovarsi legati a pensieri assillanti generati da tutte le cose che dovremmo portare a termine e che non iniziamo neppure, invece può portare a stress, frustrazione, stanchezza mentale, esaurimento. E l’aspetto peggiore di questa condizione è che tutti questi “devo ricordarmi di…” spuntano quasi sempre quando ci stiamo rilassando.

“Rimandare una cosa semplice la rende difficile e rimandarne una difficile la rende impossibile.”
(George H. Lorimer)

Va detto che questa tendenza psicologica ha uno scopo fondamentale: farci finire ciò che abbiamo cominciato; in questo modo, la sospensione dell’azione ci porterà a vivere uno stato di tensione interiore tale da diventare talmente assillante ed insopportabile che non potremmo fare altrimenti che portare a compimento il nostro dovere per poterci liberare dalla sensazione negativa e pesante che la non-azione invece comportava.

Come puoi usare l’effetto Zeigarnik a tuo favore

Chi ha tendenza a procrastinare lo sa bene: non c’è nulla di peggio che ricordarsi di continuo di dover svolgere un compito (e non farlo). È come avere una spia luminosa in testa che attrae la tua attenzione di continuo, e più le cose da fare sono tante e più le spie si accendono di mille colori fino a non lasciarti vivere in pace la vita che hai fuori dalla tua testa e tutto questo ti risucchia le energie e ti senti sfiancato senza aver combinato nulla. E cosa fai se le energie non le hai? Ricordarti di… e si ricomincia da capo. È un circolo vizioso sfiancante.

“Domani è spesso il giorno più occupato della settimana.”
(Proverbio spagnolo)

Questo è il rovescio della medaglia dell’effetto Zeigarnik: tenere la tua mente focalizzata su ciò che devi fare giorno e notte, assillarti in continuazione. E non c’è verso di liberarti da questo tormentone se non nel passare all’azione.

Quindi, se sai di dover fare qualcosa ma procrastini da mesi, il miglior consiglio che ti si può dare è quello di fare il primo passo oppure pianificarlo, che equivale comunque a permettere a quel promemoria mentale che ti assilla di uscire dalla tua mente attraverso un’azione concreta. Tenderai poi naturalmente, una volta che avrai mosso il primo passo, a portare a termine il tuo compito ma se non ti è possibile passare all’azione subito, ti sarà utile annotare in agenda tutto gli step con le tempistiche richieste per giungere all’obiettivo.

cose da fare

Pianificare, programmare, annottare nell’agenda con delle scadenze precise i diversi step da compiere sono passi importanti per toglierti il tuo tormentone dalla testa e vivere in maniera più serena (e finalmente rilassarti senza pensieri molesti in sottofondo). Fare il primo passo e dare al tuo promemoria mentale una via d’uscita sul mondo esterno che gli permetta di germogliare nella realtà gli impedirà di provocarti alcuni di quei acciacchi fisici che solo le tensioni mentali ed emotive possono causare.

→ Leggi anche: Per contrastare le tensioni muscolari e emotive, ascolta il tuo corpo

In definitiva, se potrà capitarti di rimanere in sospeso nell’attesa della prossima stagione della tua serie televisiva preferita, per quanto riguarda la tua vita quotidiana, sei tu a decidere se infliggerti una nuova fonte di tensione interiore oppure no. Nella tua vita, per fortuna, sei tu il regista.

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline Bio-Naturali
www.risorsedellanima.it





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