Il mare ha un meraviglioso potere terapeutico non solo per il corpo ma anche per la mente. Quando passeggi in riva al mare a piedi nudi con quella brezza che smorza il calore del sole, ti senti subito meglio.
Ascoltare il rumore delle onde, guardare l’orizzonte dove l’acqua si fonde col cielo, respirare a pieni polmoni, ti aiuta a lasciare andare i pensieri, lo stress, le preoccupazioni e a ritrovare il tuo equilibrio interiore.
“È uno scienziato, medico, filosofo, alchimista del quattrocento, Paracelso, che ci spiega perché adoriamo stare in riva al mare. ‘Il luogo dove vi è più energia al mondo è quello dove l’elemento acqua si unisce all’elemento terra. In riva al mare, al Sole, dove anche l’elemento fuoco è presente, l’energia è ancora maggiore. A cui si unisce la forza dell’aria, data dalla brezza del vento’. Insomma la riva del mare come il luogo dove si concentrano i quattro elementi del mondo.”
(Fragmentarius)
Il mare t’insegna ad ascoltare i sensi
La maggior parte del tempo, viviamo nella nostra testa e poco nel corpo. Pensiamo, ragioniamo, rimuginiamo. La nostra mente finisce per assomigliare ad un criceto che corre senza sosta nella sua ruota chiedendosi come mai non arriva da nessuna parte anche se a fine giornata ha corso come un dannato ed è terribilmente stanco.
Se questo ti risuona, ho una buona notizia per te: puoi riprendere fiato semplicemente abitando il tuo corpo.
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Abbiamo cinque sensi sensoriali ma uno viene sfruttato all’inverosimile: la vista. Quando sarai in riva al mare, siediti sulla sabbia e chiudi un attimo gli occhi. Concentrati sulle sensazioni che ti corrono sulla pelle, la sabbia, il vento, il fruscio dei vestiti, il calore del sole. Stai un attimo lì, dentro il corpo, sotto la pelle. E respira a pieni polmoni. Concentrati solo sulle sensazioni e prova a capire quante ne riesci a sentire nello stesso tempo. Non avrai bisogno di fare altro che stare lì e goderti ogni attimo, come la terra che assapora pienamente la carezza del mare ad ogni onda.
Scoprirai che ogni attimo trascorso a pieno dentro il tuo corpo ti nutrirà profondamente. Il tempo si fermerà. Gusterai la pace. E finalmente sarai arrivato proprio lì dove dovevi essere, ti sentirai a casa.
L’orizzonte ti insegna a non porti limiti
Quante volte da bambini abbiamo immaginato cosa si nascondeva dietro all’orizzonte? Quella linea sottile tra mare e cielo era il paese delle avventure immaginarie, delle fantasie folli, dell’impossibile.
Ora, da adulti, sappiamo geograficamente parlando cosa c’è dall’altra parte ma se lasciamo la nostra immaginazione galoppare liberamente, possiamo sentire come un impulso che viene da dentro che ci urla di riconquistare la nostra libertà. Ma come, non siamo liberi? Se non abbiamo né il tempo, né l’energia per fare tutta quella serie di cose che ci fa sentire bene, che ci nutre, e siamo costretti a vivere dalla mattina alla sera tra obblighi e doveri che ci svuotano da tutta la voglia e gioia di vivere, forse non lo siamo poi così tanto.
L’orizzonte è il nostro richiamo alla libertà, a dare un senso alla nostra vita, a goderci il viaggio che essa rappresenta. Magari, dopo esserci decisi a mollare la riva e a lanciarsi in una nuova avventura, non arriveremo dove pensavamo di approdare, però non è neanche da escludere che si aprirà un nuovo mondo di fronte a noi.
“Conosco delle barche che si dimenticano di partire. Hanno paura del mare a furia di invecchiare.”
(Jacques Brel)
Cosa ti racconterà la voce del mare
Il mare ha un messaggio per ognuno di noi. Sarà perché quell’acqua è stata la culla della vita sul pianeta, perché ci ha custoditi come dei semi dentro al suo grembo per milioni di anni prima di lasciarci uscire sulla terra ferma e dare il via alla danza dell’evoluzione? Forse.
Quando torniamo al mare e ci tuffiamo in quella distesa azzurra, è un po’ come tornare nelle acque uterine, dove ci siamo sviluppati, dove abbiamo vissuto per tutti quei mesi prima della nostra nascita. Forse il mare ci richiama per questo motivo: per farci sentire che veniamo tutti da lì, che in qualche modo siamo tutti collegati e che la nostra vita è legato ad esso da un filo ancestrale.
Quindi ciò che ti racconterà il mare, le lezioni che potrà svelarti, i canti che potrà sussurrare al tuo cuore, sarà qualcosa di intimo che solo tu potrai recepire, perché dipenderà da quanto riuscirai a sentire la vita dentro di te, da quanto riuscirai a ricordare il legame che hai con Mama Cocha, o Madre Acqua, come la chiamavano gli Inca.
Il mare ha molto da raccontarci ma bisogna imparare ad essere pazienti ed ascoltare. Andare al mare è un po’ come fare visita ad una nostra lontana antenata che si ricorda il nome di tutti i suoi discendenti, una nonna che ha una memoria prodigiosa. Magari se per una volta ci comportiamo in maniera educata quando andiamo a casa sua, ascoltando le sue vecchie storie, i suoi buoni consigli, e non lasciando disordine e sporcizia dietro di noi, potrebbe pure sussurraci all’orecchio una di quelle perle che non svela mai, a nessuno.
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline Bio-Naturali
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