Non te ne capita una di giusta? Tutto va storto e non riesci a capire perché? Sembra che la sfortuna ti abbia preso di mira?
Capita a tutti di attraversare un periodo della vita in cui sembra di avere il mondo contro: le scocciature di quasi normale amministrazione danno il cambio ai malanni di stagione e poi a cattive notizie che toccano la sfera personale (economica o amorosa), proprio in quel momento la lavatrice decide di andare teatralmente in pensione inondando la casa e, come se non bastasse, ti arrivano multe che datano dall’estate scorsa…
In quel preciso momento, non è che ti viene facile e naturale mantenere la calma, respirare lentamente, contare fino a 10 e visualizzare un corso d’acqua che si porta via, con serenità e pace, tutta quell’energia negativa che ti ribolle dentro. No, l’unica cosa di cui hai veramente voglia (e bisogno, diciamocelo!) è trovare un campo isolato e sfogare la tua rabbia in un urlo che farà passare la voglia agli uccelli dei dintorni di tornare in quel campo per 3 generazioni.
Ti suona familiare?
È davvero sfortuna oppure è una questione di locus of control?
La vita non è un lungo fiume tranquillo, anzi! Ad ognuno di noi capitano momenti belli e brutti, e alcuni davvero tosti. Se alcuni eventi non dipendono dalla tua volontà, ciò che può fare la differenza è come reagisci, come rispondi a questi fattori esterni imprevedibili che ogni tanto vengono a disturbare la tua quiete. Il modo in cui percepirai questi eventi disturbatori e il modo in cui reagirai dipenderà in gran parte dal tuo locus of control.
Cos’è il locus of control? È un costrutto teorizzato per la prima volta nel 1954 da Julian B. Rotter, noto psicologo americano, e poi rielaborato da Hannah Levenson e Bernard Weiner. “Nelle scienze psicologiche, il termine di derivazione anglofona Locus of control (luogo di controllo), indica la modalità con cui un individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano prodotti da suoi comportamenti o azioni, oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà.” [Fonte: Wikipedia]
In parole povere e senza entrare troppo nei dettagli (per ovvi motivi), si può dire che il locus of control influenza la risposta emotiva e l’atteggiamento che condizionano le tue scelte ed azioni in risposta al mondo esterno.
• Il locus of control è interno quando attribuiamo a noi stessi la facoltà di controllare ciò che ci capita nella vita; l’origine di questi eventi piacevoli o spiacevoli dipendono quindi dalla nostra volontà, e dalle nostre capacità ed abilità. Si mantiene un ruolo attivo nella vita. Chi ha un locus of control interno e fatica a gestire lo stress potrà soffrire di ansia.
• Il locus of control è esterno quando si attribuisce alla fortuna/sfortuna, al caso o al destino l’origine degli eventi della nostra vita, considerando quindi di non avere nessun potere e/o responsabilità in merito. Si subisce la vita, nel bene e nel male. Chi ha un focus of control esterno e fatica a gestire lo stress potrà essere più esposto al rischio di rimugino e depressione.
• Il locus of control può essere flessibile e trovarsi a metà strada tra esterno ed interno, determinando un’adattabilità maggiore e una migliore gestione dello stress rispetto agli eventi. Permette di prendere la vita con più filosofia attribuendosi tuttavia la responsabilità delle proprie azioni. È il locus of control che sembra permettere di mantenere maggiormente un distacco emotivo funzionale alla risoluzione dei problemi.
Il tuo locus of control è interno, esterno o flessibile?
Il pericolo che corriamo, e che rischia di trasformare questa serie di sfortunati eventi in una disastrosa valanga di negatività che ci farà affondare nel buio mentale più oscuro, è quello di spostare il nostro locus of control all’esterno in un momento caratterizzato da eventi spiacevoli, andando ad attribuire al mondo esterno il potere di controllare la nostra vita: è così che ci si deresponsabilizza e si attribuisce ai fattori esterni l’origine dei nostri successi (fortuna) o fallimenti (sfortuna).
Spostare il locus of control totalmente verso l’esterno in un tale periodo potrebbe giocare a nostra sfavore: usando questi eventi come rinforzi negativi, la nostra mente potrebbe essere incline ad abituarsi alle cattive abitudini e/o scelte sbagliate. Ciò condurrebbe inevitabilmente ad un peggiorare della situazione.
La mente è prevalentemente abitudinaria e rinforzare una posizione precaria del nostro “centro di controllo”, magari già instabile per via dell’educazione ricevuta in passato, potrebbe spingerci ad agire o fare scelte a nostro sfavore in modo del tutto automatico ed inconscio.
Ecco che, in alcuni casi, si aggiungono ai normali eventi spiacevoli che bisogna affrontare durante l’esistenza le conseguenze di alcune scelte sbagliate: è proprio questo effetto “palla di neve” che ci dà l’impressione che il mondo ci crolli addosso.
Cosa fare quando ti sembra che tutto vada per il verso sbagliato
1. Sfogati per rilasciare la tensione
Se stai raggiungendo il limite, emotivamente parlando, non riuscirai ad avere il sangue freddo necessario per fare scelte ragionate; ecco perché è importante che tu riesca a rilasciare la tensione interiore. L’unica condizione da rispettare è di non fare del male a nessuno, per il resto sentiti libero/ a di sfogarti come meglio credi.
2. Fai mente locale sulla situazione e suddividila in problemi maggiori e minori
Potrai risolvere i tuoi problemi solo sapendo dove agire. Osserva, analizza, tenta di capire con chiarezza e mente lucida cosa sta succedendo. Se ti ritrovi di fronte ad una “valanga” di problemi, suddividi questo insieme in pezzi più piccoli trattando un problema alla volta. Questo ti aiuterà a non lasciarti sopraffare dal senso di impotenza e soprattutto, ti aiuterà a ridimensionare ciò che ti sta succedendo e a riprendere i redini in mano.
Perché se di fronte a te c’è un muro di problemi da affrontare, sarà più facile buttarlo giù mattone dopo mattone.
3. Usa questo periodo per “concimare” il futuro
Tutto ciò che stai vivendo in questo momento potrà tornarti utile in futuro perché nell’affrontare questi problemi, hai l’occasione di affinare la tua esperienza, le tue abilità, e di trarne lezioni importanti. La vita non è perfetta ed è ciò che la rende così terribilmente affascinante: è proprio questa imperfezione che ci permette di imparare, crescere e diventare più consapevoli.
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.”
(Fabrizio De André)
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it