“Non puoi trattenere il vento nel tuo pugno.” disse un giorno un saggio. In effetti, l’essere umano ha spesso tendenza a trattenere, a trattenersi, a tentare di possedere tutto per paura di lasciarsi scappare qualcosa o qualcuno. Tratteniamo le lacrime a volte per anni, tratteniamo la rabbia, il rancore, le emozioni che reputiamo negative.
Ci teniamo tutto dentro e soffriamo in silenzio. Tratteniamo gli urli, i pianti per non disturbare gli altri, per non farli preoccupare. Tratteniamo noi stessi in quel pugno chiuso, non solo il vento: tratteniamo la nostra essenza, la nostra vita, ciò che siamo.
“La vita non può essere posseduta. Non la puoi trattenere in un pugno: se la vuoi avere, devi tenere aperte le tue mani.”
(Osho)
E se a furia di trattenere ti impedissi di vivere?
Quanto della nostra vita teniamo al guinzaglio? Pensaci un attimo. Spesso, dietro alla tendenza a trattenere tutto (e tutti) c’è la paura della solitudine, dell’abbandono. Si trattiene perché si ha paura del vuoto, di quel vuoto interiore che fa male e ci fa sentire non voluti, non amati; allora tratteniamo dentro tutto ciò che potrebbe allontanare le persone, emozioni in primis, e ci facciamo del male.
“Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei tu quello che si scotta.”
(Buddha)
E in questo trattenere forzatamente qualcosa che ci fa male, ci impediamo di liberarci, di fare spazio al nuovo e quindi di accogliere il cambiamento nella nostra vita. Ci impediamo di fluire, di assaporare la libertà di essere.
A lungo termine, trattenere ti farà ammalare
Trattenere le proprie emozioni, a lungo andare, può fare ammalare.
“Per elencare solo alcuni dei risultati più recenti, è stato rilevato che chi reprime i propri impulsi emotivi è meno abile nella soluzione di compiti mentali e ha più difficoltà a ricordare i dettagli di esperienze emotivamente significative. E nel lungo termine, la tendenza a sopprimere le emozioni sembra legata a maggior pessimismo e tendenza alla depressione e a una minore capacità di stringere amicizia. Ci sono poi effetti di tipo fisiologico. Un esperimento della Stanford University ha dimostrato che, di fronte alla visione di immagini repellenti, nei soggetti a cui era stato chiesto di mantenere il volto impassibile si era scatenata una violenta reazione di stress. E un altro studio, indagando su persone colpite da infarto, avrebbe individuato un rischio di morte cinque volte più alto nei soggetti con una propensione alle emozioni negative e alla loro repressione.” si può leggere in un articolo pubblicato su Repubblica.
(Tratto da “Trattenere le emozioni fa male ecco perché conviene sfogarsi”)
Oltre ad avere un effetto nefaste sul tuo equilibrio psico-fisico, reprimere le emozioni può compromettere le tue relazioni interpersonali; l’esempio più lampante è forse quello della rabbia repressa a mo’ di pentola a pressione, e non credo che tu abbia bisogno di spiegazioni per capirlo.
→ Leggi anche: Come Liberarti Dalle Emozioni Represse Trattenute Troppo A Lungo
Ma anche le emozioni belle, se sono represse, possono avere delle conseguenze negative: pensa all’amore provato che non si esprime, pensa alla gioia che si reprime per evitare di sembrare troppo entusiasta, pensa alla tua creatività che tieni in fondo al cassetto per paura di essere giudicato/a o non compreso/a, ecc.
Non trattenerti: perché mai dovresti vivere una vita solo in bianco e nero?
A furia di avere paura di esprimerti, è la tua vita che non vivi; rimani nascosto al mondo, eviti di emergere, di sbocciare, di uscire allo scoperto. Rimani come un seme sotto terra che sogna di diventare albero ma ha paura di mollare il buio, che ha paura di mostrarsi per quello che è per poi rimanere solo. Ma che fine fa il seme che non esce allo scoperto?
Come sarebbe il mondo se i fiori trattenessero il loro profumo? Come sarebbe il mondo se gli alberi trattenessero i loro frutti; gli uccelli, i loro canti? Come sarebbe la tua vita se tu scegliessi di trattenere tutte quelle energie creative che ci sono in te?
“Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore.”
(Sigmund Freud)
Vorrei concludere questa riflessione col pensiero di Elena Bernabè, la nostra caporedattrice, che è riuscito a riassumere a meraviglia tutto ciò che possiamo perdere nel trattenere, tutto ciò che possiamo guadagnare nell’esprimerci:
“Non trattenere la Rabbia ma accoglila per comprendere cosa ti sta comunicando.
Non trattenere una Persona ma lasciala andare e attendi con fiducia il dono che la sua assenza ci può offrire.
Non trattenere alcuna Emozione perché sono messaggere sagge e fidate della nostra Anima.
Non trattenere il Pianto perché annaffia il nostro cuore e lo rinnova con una forza vitale che solo esso può donarci.
Non trattenere Abbracci, Sorrisi, Baci e Carezze perché sono gli arti della nostra Anima che vuole espandersi nel mondo.
Non tratteniamo Noi Stessi: permettiamoci di far emergere quel lato di noi che teniamo così segreto e che ha il potere di straordinario di emanare bellezza, verità e pura gioia!”
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it