Essere genitore è il mestiere più difficile al mondo: quando ti nasce un figlio, nessuno ti dà il libretto di istruzioni. L’unica cosa che hai a disposizione per aiutarti è l’educazione che hai ricevuto a tua volta dai tuoi genitori, e dovrai decidere cosa farne: imitarla, implementarla o rovesciarla del tutto. Perché a volte i genitori sbagliano ed è anche grazie a questo che cresciamo.
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Sarò la terra che ti sosterrà e ti darò ali per volare lontano da me
Essere genitore significa spesso avere più domande che risposte, dover agire senza sapere con certezza se si fa la cosa giusta; significa andare oltre le proprie paure per amore di quella creatura che ha fatto esplodere tutte le nostre certezze, le nostre sicurezze e il nostro cuore.
Essere genitore significa anche crescere assieme ai propri figli, imparare a camminare in parallelo senza invadere il loro sentiero, significa essere presenti quando cadono, sentirsi il cuore morire quando soffrono e frenare l’impulso di voler salvarli dal mondo a tutti i costi. Perché devono crescere, devono imparare a fare a meno di noi perché non ci saremo per sempre.
Essere genitore significa insegnare ai propri figli a fare a meno di noi, dare loro delle radici, una terra solida, stabile, sulla quale poter muovere i loro primi passi, ma anche un paio d’ali per volare lontano da noi e costruirsi un futuro che non vedremo mai. Perché i nostri figli non ci appartengono.
Appartengono alla vita.
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Ti stai avventurando in un viaggio attraverso la vita…
Questa lettera è stata scritta da una mamma a suo figlio, ma le sue parole sono talmente vere e profonde, talmente universali, che valgono per tutti: maschi e femmine.
“Caro figlio,
Tu ormai sei diventato grande, ma io sono ancora tua madre. E come ben immagini, avrò sempre qualcosa da dire. Perché ti voglio bene.
Ti stai avventurando in un viaggio attraverso la vita, ma ricordati sempre di assaporare ovunque tu vada l’amore che ti viene dato e che puoi dare. Riconosci gli sforzi delle altre persone e assicurati di mostrare gentilezza e lavorare per il tuo bene e per il bene degli altri.
Fai in modo che il tuo lavoro non diventi il lavoro degli altri, perché non è il lavoro fatto da altri che ti renderà felice e soddisfatto.
Rispetta le persone che ti stanno intorno e rispetta la persona che sceglierai come compagna di vita.
Se lei dice di no, significa no. Non arrabbiarti. Cerca di capirla e di darle fiducia. Ha bisogno di potersi fidare di te. Dille che la ami. Dillo ad alta voce, non avere paura di mostrare i tuoi sentimenti. Ha bisogno di sentirlo più spesso di quanto si pensi. Guardala negli occhi e diglielo.
Cerca di fare ciò che è giusto e onesto quando ti trovi di fronte a una scelta. Non essere pigro nel prendere una decisione e non scegliere sempre la strada più semplice.
Se sei preoccupato o incerto, chiediti cosa avrebbe fatto la persona che più stimi, perché ti darà la forza. E se non sei capace di fare qualcosa chiedi aiuto. Chiedere aiuto non vuol dire essere debole, vuol dire riconoscere che qualcuno è più bravo di te in quella cosa e ti può insegnare come farla al meglio.
In qualsiasi discorso tu farai, raccontati, perché la tua esperienza sia di auto agli altri, ma attenzione non essere auto-celebrativo ma metti sempre una parte di te stesso in tutto quello che farai.
Se avrai bisogno di piangere, fallo, non nascondere mai la tua sensibilità.
Arrabbiati solo per le cose importanti. Non giudicare, per non essere giudicato. Cerca di offrire sempre una soluzione.
Se diventerai padre dai ai tuo figli da mangiare. Falli addormentare. Canta per loro. Lascia che si addormentino sul tuo petto. Fai riposare chi ti ha reso papà.
Cerca di non promettere quello che non potrai mantenere.
Prenditi cura di te stesso, rispetta il tuo corpo.
Viaggia, viaggia il più possibile per conoscere.
Molte porte della vita si apriranno e molte altre resteranno chiuse o si chiuderanno. Di fronte alle avversità, prova a pensare a ciò che il problema sta cercando di insegnarti.
E se possibile non dimenticarti mai di quel tempo in cui cercavi i miei abbracci.”
Fonte: Mammecreative.it
Essere genitore significa sperimentare l’amore in tutte le sue sfaccettature
Essere genitore significa imparare a vivere con un pezzo di cuore lontano, significa accettare di essere una guida, una bussola, il punto di partenza ma non di arrivo.
Vuol dire insegnare anche attraverso i propri errori, permettere ai propri figli di tracciare la loro strada lontano dalla nostra e permettere che diventino adulti spogliandosi del ruolo di figlio o figlia, e diventare a loro volta genitori, diversi da noi, migliori di noi.
“La cosa più importante che i genitori possono insegnare ai loro figli è come andare avanti senza di loro.”
(Frank A. Clark)
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it